Trasparenza vigilata?
Abbiamo più volte scritto che il concetto di trasparenza,
come chiaramente espresso dalle norme in vigore, non si presta a
interpretazioni da parte di chi è tenuto solo a consentire un accesso totale
agli atti della pubblica amministrazione, anche senza dover dimostrare alcun
interesse diretto.
Dunque quel lucchetto e il blocco all’accesso alle delibere
e determine del comune dal sito internet (pubblicazione introdotta dal
commissario prefettizio nel 2008) non sono borderline, ma sono semplicemente
inaccettabili . Condizionare l’accesso ad una registrazione come attualmente
previsto (http://servizi1.cstsannio.it:8080/sansalvatore/faces/index_log.xhtml),
con la conseguenza di poter “tracciare” gli accessi, non ci sembra né utile né
opportuno.
D’altra parte, leggendo quanto correttamente riportato anche nella pagina di “benvenuto al portale servizi on line”, è evidente che non può trattarsi altro che di un errore.
Confidiamo quindi nell’immediata rimozione del blocco
attualmente presente, anche se per i nostri amministratori la trasparenza
sembra essere come la libertà cantata da De André ne “il suonatore Jones”:
“protetta” da un filo spinato. Qui è stato anche messo il cartello “vietato
l’ingresso alla partecipazione”.
Pubblicare i propri atti sul sito e poi limitarne l’accesso
è in linea con l’aver voluto la costituzione della consulta ambientale e
l’averla regolarmente ignorata, fino a farla praticamente morire di inedia.