sabato 8 aprile 2017

RICHIESTA SOSPENSIONE NUOVI PERMESSI DI COSTRUZIONE CAPANNONI.



Cittadini in Movimento
Laboratorio di Cittadinanza Attiva

 Al Sindaco
e   all'assessore all'ambiente

del Comune di San Salvatore Telesino

Al Presidente del Consiglio Comunale

Ai consiglieri comunali

e, p.c.
Al Responsabile dell’Area Tecnica


Oggetto: Richiesta di sospensione di nuovi permessi di costruire per insediamenti industriali.

Considerata l'attuale situazione del territorio comunale, interessato negli ultimi 30 anni dalla diffusa edificazione in zona agricola, senza regole, di diverse centinaia di migliaia di metri cubi di costruzioni per attività produttive (decine di ettari di suolo agricolo sacrificato), in particolare nelle aree pianeggianti comprese fra i confini con i comuni di Amorosi e Puglianello, la strada provinciale San Salvatore – Amorosi e via Corte Nocera, e oggi in gran parte abbandonate;
preso atto dei ritardi nell’adozione del nuovo Piano Urbanistico Comunale[1], e quindi della vigenza di un Piano Regolatore Generale che, applicando l’articolo 25 delle Norme di Attuazione, come richiamato dal comma 6 dell’articolo 28, ha consentito e continua a consentire ancora oggi (gli ultimi permessi sono stati rilasciati nel gennaio u.s. in Via S. Mennitto - C.da Selva di Sotto), l’edificazione di insediamenti produttivi in zona agricola, con conseguente commistione - senza alcun senso urbanistico e contro ogni forma di tutela della vivibilità - di capannoni industriali e relative aree di pertinenza con abitazioni e appezzamenti di terreno adibiti, spesso, a piccole colture con caratteristiche tali da provvedere al fabbisogno di autoconsumo familiare;
ritenuto che non vi siano più i tempi tecnici, prima della conclusione naturale dell’attuale consiliatura, per l’approvazione di un nuovo piano regolatore (P.U.C.);
convinti che la “perimetrazione” deliberata dalConsiglio Comunale nella seduta del 29 dicembre 2004 (verbale n. 36), per un'estensione pari a circa 200 ettari di terreno, all’interno della quale è tuttora consentita l’applicazione del richiamato art. 25 delle Norme di Attuazione, sia comunque di gran lunga sproporzionata rispetto alle reali esigenze;
tenuto conto della disponibilità di decine di strutture già ultimate e poi abbandonate (o in qualche caso abbandonate prima ancora di essere ultimate), che potrebbero ben essere riutilizzate prima di doverne costruire di nuove;
ritenuto che, per le sue stesse dimensioni, tale ingiustificatamente estesa “perimetrazione” costituisce di per sè una difficoltà aggiuntiva per il reale controllo e per un’efficace attività di vigilanza sulla salute di chi vi abita e sulla qualità del suo ambiente, oltre che fonte di spese enormi per le infrastrutture necessarie e la relativa gestione e manutenzzione;
visti i ripetuti casi di denuncia, formale e informale (presso codesta amministrazione ed altre autorità di controllo e tutela), di roghi incontrollati e incendi che coinvolgono capannoni e loro pertinenze contenenti sostanze tossiche, in particolare nelle aree contigue a Via S. Mennitto, nonché i casi pure denunciati di emissioni moleste sia olfattive (originate da sostanze ignote) che rumorose incompatibili con i minimi standard di vivibilità quotidiana ma, che in ogni caso, non hanno ricevuto alcun riscontro efficace in termini di azioni di tutela della salute e dell'ambiente;
preso atto, quindi, della totale assenza di qualsiasi forma di tutela per la salute di chi abita nella zona di che trattasi, condizione subita suo malgrado, che dovrebbe comprendere la prevenzione nonchè la gestione dell'emergenza, a fronte di più incidenti in essa occorsi, e spesso con danni irreversibili come la liberazione di fumi tossici da incendio di plastiche e vernici;
attesa la responsabilità politica di un’amministrazione comunale che dovrebbe garantire la vivibilità ai propri concittadini, su tutto il territorio comunale, in presenza di norme urbanistiche che, seppure ereditate dal passato, presentano evidenti storture a compromissione del minimo livello di qualità della vita attesa in una zona nativamente rurale;
ritenuto infine che la presenza sul territorio di decine di strutture già realizzate per insediamenti produttivi poi falliti, strutture ormai abbandonate, ma che potrebbero essere recuperate, costituisce comunque un’opportunità per gli imprenditori che volessero portare nuovi investimenti sul nostro territorio o ampliare attività già esistenti;
si chiede
di adottare tutti gli strumenti amministrativi necessari per la sospensione, con decorrenza immediata, della concessione di ulteriori permessi di costruire per insediamenti industriali in zona agricola, nelle more dell'approvazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale, o quantomeno di deliberare una riduzione congrua, e compatibile con le abitazioni esistenti, della perimetrazione del territorio comunale a suo tempo individuata (verbale 36 del C.C. del 29.12.2004), all’interno della quale consentire l’applicazione del richiamato art. 25 delle Norme di Attuazione (come richiamato dal comma 6 dell’articolo 28), evitando di pregiudicare ulteriormente la vivibilità dell’intera zona, limitando la perdita di altro suolo agricolo, e perseguendo invece un più corretto equilibrio urbanistico del territorio comunale.
Si chiede inoltre di disporre, nell’ambito dell’attività di protezione civile, per l’introduzione di opportuni ed efficaci dispositivi procedurali per prevenire l’occorrenza di nuovi incidenti relativi ai capannoni esistenti e alle aree ad essi contigue, e per sottoporre alle verifiche del caso la regolarità delle attività che vi si svolgono, con particolare riferimento alle misure per la salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori e di tutti i cittadini.
Si sollecita, infine, un riscontro alla precedente comunicazione del 13/12/2016 - vs. prot. n.9901, tuttora priva di riscontro, nonostante l’esplicito richiamo alle vigenti norme sul diritto di accesso e un precedente sollecito informale presso gli uffici comunali in data 7 marzo u.s.

In attesa di riscontro si porgono Distinti Saluti.

San Salvatore Telesino, lì 03.04.2017
Per Cittadini in Movimento

____________________________


[1] La relativa procedura è stata avviata, con l’affidamento dell’incarico professionale all’ing. Ferrigni, oltre 10 anni fa, ci sono state due-tre pessime proposte di norme di attuazione (molto simili a quelle che hanno prodotto il “disastro Telese”), presentate ai cittadini in due diverse occasioni, e da due amministrazioni diverse, ma per fortuna fino ad ora sempre respinte.