mercoledì 14 ottobre 2020

Riflessioni sulla trasformazione del territorio

L'episodio a cui mi riferisco è al momento un passo di trasformazione potenziale, negli intenti, nella pancia, ed anche gli intenti e la pancia contano. Determinano, alla lunga, le scelte.  E' quantomeno una buona simulazione, anche se non si dovesse realizzare l'idea.

Sto assistendo, una volta tanto da passivo* ad una discussione social in cui si parla di rimpiazzare un'area verde, avente suolo boschivo, con 3 ettari circa di edilizia a ridosso di Telese, come miglior compromesso per trattenere il polo scolastico "a Telese" (l'area proposta e' amministrativamente di S.Salvatore, ma e' fisicamente di Telese) senza congestionarla.

Premetto che il post su social a cui mi riferisco dice che finalmente a Telese si puo' liberamente parlare di certi argomenti, presumo che ci si riferisca alle ultime elezioni e ad argomenti di pubblico interesse e ne deduco quindi che almeno l'autore sia filo-maggioritario ed il suo intento è di raccogliere feedback.

Una grande parte dei numerosi intervenuti (i commenti sono ancora in evoluzione) si mostra entusiasta di quella proposta o di proposte simili che prevedono nuovo suolo da consumare, magari altrove, a margine del centro abitato, appunto per decongestionarlo.
Aumentando di un minimo il dettaglio sui tanti commenti favorevoli - escludendo, quindi, chi in maniera esplicita o velata teme di far perdere a Telese "anche il polo scolastico" e chi è contrario - appare chi dice che è una grande soluzione senza "se", chi, fra i "se" propone accorgimenti a compensazione del verde sottratto o parla di edilizia scolastica "green" immersa nel verde, altri dicono che la propria concezione di ambiente comprende la salvaguardia degli alberi sulle montagne, mentre gli alberi a ridosso dei centri, in termini ambientali, sono trascurabili (ironia: la battaglia a tutela delle montagne del Matese è stata minoritaria e per molti tratti quasi solitaria), altri ancora dicono che tanto la pineta che ricopre l'area e' pressoche' morta.
Detto questo, mi inquieta molto il fatto che non si accenni (c'è qualcuno, per fortuna, che cita il consumo di suolo) al rischio che l'impermeabilizzazione di nuovo suolo possa aumentare l'occorrenza e la severità degli allagamenti nel centro abitato di Telese: solo qualche settimana fa si vedevano i tombini saltare, insieme alle strade ed alle cantine allagate, per una pioggia di media intensita'.
Intanto, nel momento in cui scrivo, le parole allagamento (o altri suoi sinonimi) e riuso sono assenti, né leggo domande o dubbi che ne facciano riferimento esplicito al punto di pensare ad un generale processo di rimozione collettiva...Evidentemente decongestione, nostalgia e, per taluni, economia da "campanile" sono tentazioni e sentimenti irresistibili che non prevedono considerazioni o quantomeno dubbi così ovvi e pertinenti alla sfera della sicurezza e del forte disagio.. 

E se parlassimo di effetti e visioni di piu' lungo periodo ?
Si è provato a combinare gli effetti di questa proposta con le altre grandi impermeabilizzazioni e consumi di suolo locali previste con le 2 grandi opere rappresentate da TAV Na-Ba e raddoppio della Telesina ? E il paesaggio ? Faccio fatica a non vedere tutto questo come parte dello stesso approccio e tipo di visione basato su una presunta e autoreferenziale necessità di crescere nei consumi fino ad arrivare a produrre territori simili a quelli di vasti hinterland di manufatti in passato usati come riferimento negativo in quanto a qualità della vita.
A questo punto si rischia di passare per ridicoli se si fa notare che rimpiazzando aree verdi con nuovi manufatti edilizi si accentuano le bolle di calore estive che saranno abbinate a temperature massime anomale sempre piu' frequenti negli anni. Oppure considerando che con la sottrazione di altra superficie verde dal resto del contesto che lo circonda, anziche' ripristinarla, si riducono ulteriormente gli habitat naturali e la biodiversita' locale contenuta.

Ad ogni modo di tutta questa storia, in cui alla prima occasione si propone di ipermeabilizzare 3 ettari di suolo boschivo in un territorio comunale notoriamente martoriato dal cemento, colpisce l'immediatezza, la genuinità, la spontaneità non mediata della proposta e dei favori raccolti. Non mi colpisce molto altro. Poi magari ci si corregge per strada, qualcuno farà notare che ecc ecc, ma chissà...

*Non credo di essere in grado di dare contributi utili in un contesto cosi' polarizzato e per di piu' non so nemmeno se si accetta utilmente una opinione non richiesta, per quanto si tratti di una bacheca pubblica. Mi e' gia' capitato di entrare in thread di discussione simili in passato finendo con il dover gestire etichette varie appiccicatemi addosso senza imparare nulla di nuovo e senza riuscire a condividere i messaggi di urgenza che di solito, in situazioni in cui si trattano argomenti simili, ritengo indispensabili da discutere. Al momento sento il bisogno di farne solo un web-log ante litteram (un diario web, alla vecchia maniera e chi leggerà lo farà poco più che per caso. Non lo linkerò di mia iniziativa nei social).


Francesco Pascale