mercoledì 25 dicembre 2013

TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE E … COERENZA (IN ALTERNANZA)


Sembra che l’esigenza di trasparenza e partecipazione cominci a non essere più appannaggio di pochi: agli inizi di novembre scorso era stata riproposta su vivitelese.it da Ciro Abitabile, cittadino di San Salvatore Telesino, che aveva espresso pubblicamente una sua opinione e una sua richiesta, più che legittima, ricevendone poi una risposta tanto tempestiva quanto piccata. Al di là dell’argomento specifico (la conformità alle norme, la coerenza, i contenuti e le funzionalità del sito internet del Comune), si trattava in primo luogo di un invito all’amministrazione e ai propri concittadini a lavorare insieme, incoraggiato peraltro dagli impegni presi dalla stessa amministrazione.
O almeno così ci era sembrato. Solo dalla risposta del Sindaco Fabio Romano si è appreso poi che era stato dato “incarico ad una società competente nel settore di procedere all’aggiornamento del sito web secondo i dettami della normativa …”. In effetti, dopo lo scambio di idee su vivitelese (2 giorni dopo!), il sito è stato effettivamente interessato da un intervento di aggiornamento e, “magicamente”, tutti i 65 requisiti verificati dalla procedura “la Bussola della Trasparenza” della Funzione Pubblica, risultavano soddisfatti, o meglio, solo apparentemente soddisfatti, perché in realtà i “CONTENUTI” erano, e lo sono ancora, in gran parte assenti.
Al momento, le sezioni “amministrazione aperta” (dove, ai sensi dell’articolo 18 della legge 134/2012, devono essere pubblicati i dati relativi alla “concessione delle sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprese e l’attribuzione dei corrispettivi e dei compensi a persone, professionisti, imprese ed enti privati e comunque di vantaggi economici di qualunque genere”) ed "amministrazione trasparente" sono prive di ogni informazione, solo dopo una segnalazione della consulta ambientale il relativo link, “saltato” nella prima revisione insieme ad altri, è stato poi ripristinato, manca ogni riferimento e documentazione sul PRG vigente e sul redigendo Piano Urbanistico, ecc.
A proposito, fino al 19 dicembre 2013 - data fissata dall’amministrazione per un incontro con i cittadini sull’argomento - nessun documento era stato pubblicato, e proprio nel corso di questo incontro abbiamo ribadito, fra l’altro, che queste iniziative dovrebbero essere precedute (di qualche giorno almeno) dalla pubblicazione degli atti che saranno poi solo sommariamente illustrati, per dare ai cittadini interessati la possibilità di intervenire consapevolmente.
Dopo gli interventi del mese scorso, in ogni caso, anche i “lavori” di adeguamento del sito si sono fermati (“L'allestimento del sito è in fase di ultimazione” la dicitura esatta presente in home page ormai da un mese e mezzo – e da diversi giorni l’albo pretorio e altre sezioni sono inaccessibili, probabilmente per problemi tecnici dei server di Centro Servizi Telematici - CSTSannio); d’altra parte, al di là di quelli che sono gli interventi di tipo informatico, non è così semplice: una volta creata l’infrastruttura, sono gli uffici comunali, eventualmente su input della Giunta, che devono poi inserire o fornire alla società i contenuti da pubblicare e, soprattutto, dipende dalla volontà politica dell’amministrazione andare oltre quello che è il mero rispetto delle disposizioni di legge e introdurre quegli strumenti di partecipazione che renderebbero concreti gli impegni presi.
Secondo noi manca comunque uno strumento per consentire ai cittadini interessati di esprimere pubblicamente le loro valutazioni sulle iniziative politiche dell’amministrazione comunale o per proporre direttamente delle idee o dei progetti. Tempo fa avevamo parlato di “open-municipio”, ma ce ne sono altri disponibili, o se ne può realizzare uno ad hoc; il vero problema è che quello che si chiede quando si è cittadini (o all’opposizione) poi lo si dimentica immediatamente quando si va, o si ritorna, dalla parte della cosiddetta “amministrazione attiva”, che sembra pretendere fiducia incondizionata e piena delega per decidere sempre e comunque per tutti, con la conseguente insofferenza per le “interferenze” dei cittadini. Ma la democrazia partecipativa, tanto invocata a parole quanto evidentemente difficile da attuare nei fatti da chi poi si ritrova a fare l’amministratore, è esattamente questo: cittadini che non accettano di delegare completamente e “interferiscono” (si informano e chiedono strumenti per potersi informare, pretendono trasparenza assoluta, chiedono di essere ascoltati su un piano di parità e di poter esprimere la loro opinione liberamente e pubblicamente, avendo avuto in tempo utile le informazioni e i documenti necessari), confortati peraltro dall’evoluzione normativa degli ultimi anni in materia di pubblica amministrazione.
Considerato che ormai è passato un po’ di tempo dall’insediamento della nuova amministrazione, è lecito oggi che i cittadini che avevano letto determinate promesse nel programma elettorale, confermate dagli impegni programmatici di inizio mandato, si aspettino di iniziare a vederli concretizzati.
Cominciamo allora proprio dagli obblighi di trasparenza, da assolvere anche tramite un corretto utilizzo del sito istituzionale, argomento sul quale più volte ci siamo espressi in passato, senza peraltro mai avere l’impressione che qualcun altro condividesse tali richieste al punto da appoggiarle apertamente (ricordiamo che proprio recependo una richiesta di Cittadini in Movimento, già nel 2009 il Commissario prefettizio, dopo la chiusura anticipata dell’ultima consiliatura guidata dall’ex sindaco Creta, aveva disposto di implementare il sito internet istituzionale con l’albo pretorio on line). Quando poi nell’autunno scorso l’amministrazione Izzo decise improvvisamente di limitare a soli 15 giorni la durata di pubblicazione degli atti, ancora Cittadini in Movimento, sempre in solitudine (nemmeno l’opposizione di allora, che ci risulti, ebbe nulla da dire), segnalò tempestivamente e criticò duramente tale modifica (con successivo “scambio di idee” con l’ex maggioranza, oggi opposizione), senza purtroppo ottenere né il ripristino delle modalità di pubblicazione a suo tempo decise dal commissario prefettizio, né che la questione fosse affrontata in modo appropriato con un regolamento, da discutere in consiglio comunale, che ratificasse le modifiche introdotte o ne stabilisse di nuove.
L’attuale maggioranza, nel paragrafo “Trasparenza, pubblicazione atti e partecipazione” del suo programma elettorale, aveva promesso esplicitamente, fra l’altro, proprio di rimuovere tale limitazione, e in realtà si trattava di una modifica banale (per quanto riguarda l’aspetto squisitamente tecnico-informatico). Così dall’8 novembre scorso (quindi dopo la richiesta apparsa su vivitelese) è stata introdotta la sezione archivio, ormai obbligatoria per legge, dove è possibile visualizzare delibere e determinazioni dal 2011 in poi. A quanto pare iniziano ad essere presenti anche gli allegati citati in tali provvedimenti che sono, come più volte da noi sottolineato, indispensabili alla loro comprensione.
Al momento in cui scriviamo, risulta comunque ancora “dispersa” la sezione “BILANCIO”, che era stata inserita sempre nel 2009 dal commissario prefettizio, e aveva subito già un “ridimensionamento” l’anno scorso ad opera della precedente amministrazione, la quale aveva rimosso gli atti relativi agli anni precedenti. Visto che continuano in consiglio comunale le discussioni accese sul bilancio, chiediamo che anche questa sezione sia ripristinata, magari recuperando anche gli atti relativi ai bilanci degli anni precedenti, dal 2008 in poi.
Un’amministrazione realmente convinta della necessità di condividere con i cittadini che rappresenta le scelte politiche che li riguardano (democrazia partecipativa), proprio all’inizio del suo mandato deve attivare tutti gli strumenti per favorire questo coinvolgimento, e deve fare chiarezza soprattutto sui conti. In fondo si tratta di numeri: come è possibile che maggioranza e opposizione siano sempre così in disaccordo? Possiamo chiedere che gli uffici competenti predispongano e pubblichino dei prospetti chiari e leggibili, comprensibili per tutti i cittadini? A proposito: è stata formalizzata la nomina del “Responsabile della Trasparenza”?
Come abbiamo detto, sarebbe anche necessario approvare un regolamento che stabilisca le modalità di aggiornamento del sito, individuando tutte le informazioni che devono essere obbligatoriamente pubblicate, oltre quelle già stabilite dalla norma, e si preoccupi anche degli aspetti legati alla tutela della privacy. E’ materia di competenza del Consiglio Comunale: lo si può fare, per una volta, coinvolgendo oltre che l’opposizione, soprattutto i cittadini? Si potrebbe costituire una commissione con incarico di predisporre una bozza da sottoporre poi a tutta la cittadinanza, dando la possibilità a tutti di esprimere la propria opinione e le proprie osservazioni. Questa sarebbe amministrazione veramente partecipata.
Fabio Romano, in un altro passaggio del commento su vivitelese, ricorda che la sua amministrazione si è insediata solo da “pochi mesi” e rivendica comunque la “rigorosa osservanza della legalità e della imparzialità nella gestione amministrativa”, da lui “invocata e praticata”, e “rinvia ai principi ed alle norme in materia di democrazia rappresentativa e partecipata”. Crediamo però che sia necessario un chiarimento: quali sono questi “principi”? Le “norme”, a noi, sono ben chiare, ma sui “principi” a cui si ispira questa amministrazione in materia di trasparenza e partecipazione pensiamo sia necessario qualche dettaglio in più.
Infatti, quanto già è oggetto di disposizioni normative non può essere fatto passare per “concessione” alla “trasparenza” e alla “democrazia partecipata”. Un'amministrazione per potersi prendere dei meriti su tali temi deve mettere in atto azioni aggiuntive (ribadiamo: assoluta completezza di informazione sul sito, possibilità di intervento da parte dei cittadini, regolari incontri pubblici in cui ascoltare le loro richieste e proposte, …).
E ancora: come si coniuga la “rigorosa osservanza della legalità” con la “cronologia degli eventi”, per esempio, che può essere “ammirata” leggendo la delibera di Giunta n. 102 del 17.10.2013?
L’oggetto di questa delibera ("Lavori di riqualificazione della Casa Comunale, finalizzati alla realizzazione di impianti per la produzione di FER e ad interventi di efficientamento energetico"), peraltro, era sicuramente di interesse per la consulta ambientale, che però non è stata assolutamente coinvolta. Intanto si potrebbero pubblicare le relazioni ed i progetti allegati, ma magari ne parleremo un'altra volta...
Meriterebbe un approfondimento anche il mancato coinvolgimento dei cittadini alle scelte che riguardano la Città Telesina, insediata “in pompa magna” il 21 dicembre scorso a Telese, con la partecipazione (da “comparse”, per la verità) dei nostri rappresentanti, senza aver mai condiviso un mandato coi propri amministrati.
E comunque, anziché assistere alle “schermaglie” che puntualmente si ripetono nei consigli comunali litigando praticamente su tutto, soprattutto in occasione delle discussioni sull’approvazione di atti di bilancio, anche da parte dell'opposizione sarebbe più utile iniziare a vedere delle azioni volte a incalzare la maggioranza sulla tematica della trasparenza, della partecipazione e della legalità, e altre su cui quest'ultima aveva preso impegni precisi, allo scopo di sollecitarla a darvi seguito (certo, la credibilità...: la lista di opposizione, quando era maggioranza, non è che abbia brillato in trasparenza e democrazia partecipativa, anzi …).
Sono quindi (anche) le “assenze” dell’opposizione, che comunque avrebbe fra gli altri il compito di attivarsi continuamente per recepire le istanze dei cittadini (di tutti i cittadini e non solo di quelli della loro parte) e poi rappresentarle in Consiglio o negli Uffici comunali, a rendere ancor più necessario l’intervento diretto degli stessi cittadini in difesa dei loro diritti (fra i quali il diritto all’informazione, alla partecipazione, alla parità di trattamento ed opportunità, …). Per esempio, visto che ricevono con qualche giorno di anticipo la documentazione relativa agli atti che dovranno poi essere discussi e approvati nei consigli comunali, potrebbero, anche loro dell’opposizione, decidere di pubblicarli immediatamente su un sito o una semplice pagina facebook, chiedendo ai cittadini di esprimere un’opinione in merito, segnalare problemi o fare proposte alternative, facendosene poi portavoce come consiglieri di minoranza in consiglio comunale.
D’altra parte, le maggioranze dovrebbero avere più considerazione per le prerogative delle minoranze, anche coinvolgendole maggiormente in tutte le materie che sono poi oggetto di “passaggio” in consiglio comunale: si continua da anni a litigare sui bilanci, ma perché non si costituisce una commissione anche con la partecipazione dell’opposizione? E lo stesso vale per i regolamenti. A proposito, ma se il Sindaco ritiene che il regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale approvato dalla precedente amministrazione sia pregiudizievole per le prerogative dell’opposizione (come ha affermato lui stesso, anche da Sindaco negli ultimi consigli comunali), dopo averlo “subito quando era all’opposizione” perché ora non lo modifica invece di applicarlo rigidamente?
Per quanto ci riguarda continueremo a chiedere l’attivazione e la cura di idonei strumenti di partecipazione e forme di collaborazione con i cittadini interessati al buon andamento della gestione della cosa pubblica, anche riprendendo gli impegni che questa amministrazione ha promesso di onorare. Per esempio sarebbe bello veder costituito finalmente il “consiglio comunale dei giovani”, affidandogli facoltà di esprimere pareri vincolanti su determinate materie (per esempio sulla destinazione di una parte dei contributi erogati annualmente dal Comune a favore di associazioni ed eventi), dando così un seguito anche alle condivisibili sollecitazioni indirizzate dal Sindaco proprio ai giovani in occasione, l’11 novembre scorso, delle celebrazioni in onore dei caduti di tutte le guerre.

lunedì 10 giugno 2013

Gruppo di lavoro sul biodigestore: ma di che stiamo parlando?

L’istituzione di un “Gruppo di lavoro sul biodigestore anaerobico”, presentato come uno strumento partecipativo, a voler dimostrare la buona fede dell' amministrazione comunale di Telese, ci pare, in realtà, l'ennesimo tentativo di “fagocitare” e indebolire le posizioni contrarie a decisioni imposte dall'alto senza nessuna informazione ai cittadini.
Un gruppo di lavoro realmente partecipativo, infatti, si sarebbe dovuto costituire mesi addietro, magari denominato "Gruppo di lavoro sulla frazione organica dei rifiuti", con il mandato di esplorare e approfondire i possibili trattamenti per la frazione organica dei rifiuti, sulle cui risultanze decidere i processi e le soluzioni più opportune ed adeguate da adottare. Invece si è deciso di partire con gli studi di fattibilità di un impianto, a completa insaputa dei cittadini e con relativo impegno di spesa pubblica, ponendo al centro dell'attenzione e prefigurando già una "soluzione". In altre parole tutto sembra far pensare che a questo punto si voglia forzare il percorso verso una conclusione, diciamo così, "privilegiata".
D’altra parte, avendo ammesso pubblicamente che il territorio di Telese non si presta a questo tipo di impiantistica, non si capisce perché si sia accettato l’offerta della Provincia di localizzarlo a Telese.
Fatto salvo lo scetticismo rispetto alla reale disponibilità finanziaria, questo modo di procedere e queste incongruenze, come sempre succede in assenza di chiarezza, non fanno altro che far pensare ad obiettivi altrettanto poco chiari, come ad esempio una strumentalizzazione finalizzata ad acquisire visibilità mediatica o, peggio ancora, la volontà, fin dal principio, di “piazzare” l’impianto sul territorio di qualche altro Comune della nascente (?) Citta Telesina.
Siamo convinti, ad ogni modo, che non possa e non debba essere un solo Comune, quello di Telese, e tanto meno un suo assessore, a dover prendere per la Città Telesina una decisione così importante quale quella sulla filiera dei rifiuti (raccolta e conferimento/smaltimento). Al contrario, riteniamo che tale decisione debba essere il più possibile condivisa e sostenibile, sia a livello ambientale che economico e, perciò, sollecitiamo gli amministratori e i cittadini di tutti i comuni interessati a prendere una posizione in merito, a maggior ragione alla luce del rischio di potersi ritrovare il biodigestore sul proprio territorio. Intanto, sottolineiamo l'impossibilità di partecipare al suddetto gruppo di lavoro, da parte dei non residenti a Telese Terme, in base alle "regole del gioco" pubblicate dall'amministrazione telesina.
Per quanto ci riguarda, ribadiamo la nostra convinzione che, rispetto al ciclo naturale dei “rifiuti” organici, ed in relazione a “bacini di utenza” come quello di cui si discute nel nostro caso, quella degli impianti di biodigestione sia una soluzione sbagliata, perché potenzialmente dannosa, complessa e comunque antieconomica e meno virtuosa rispetto ad altre alternative.
Una convinzione che andiamo esprimendo pubblicamente dall’ormai lontano 2010, quando sottoponemmo alcune osservazioni al Piano Provinciale dei Rifiuti, proposto dall’allora assessore all’ambiente della Provincia, e, fra le altre cose, contestammo l’indicazione sulla biodigestione e il Trattamento Meccanico Biologico (TMB).
Quel piano, che pure conteneva effettivamente molte “cose buone” (la scelta chiara contro l’incenerimento, l’importanza data alla raccolta differenziata, al riuso e recupero, e alla riduzione alla fonte della produzione di rifiuti), resta tuttora quasi completamente inattuato ma, guarda caso, in extremis, si cerca di dare il “via” agli impianti di biodigestione!
Noi, in quanto cittadini, vogliamo poter scegliere per il nostro territorio a prescindere dai proclami e dai programmi nazionali di movimenti o partiti, né ci interessano più di tanto i comunicati di chi si vanta di aver vinto (o magari di aver contribuito a vincere) la battaglia contro le biomasse-inceneritore Vocem e poi ha “condiviso” nel silenzio tante “piccole” biomasse (1 MW) sul territorio provinciale ( vedasi Piano Energetico Provinciale).
Non accettiamo neanche la difesa della biodigestione in base alla legge di iniziativa popolare “Rifiuti Zero”. Non condividiamo, infatti, questa proposta di legge, nella sua formulazione attuale, proprio perché lascia irrisolto il grande equivoco del ciclo integrato. Il testo della legge, infatti, lascia ancora insidiosamente e ripetutamente aperta la strada al recupero energetico dai rifiuti, anche per la componente organica, tramite la persistente proposta della biodigestione. Una soluzione, quest’ultima, che è a discapito, se non in conflitto, con le soluzioni aerobiche che sono, al contrario, pienamente eco-compatibili ed il cui risultato è direttamente applicabile in agricoltura biologica. Una parte consistente dei comitati chiede infatti da anni di sostituire la strategia e l’inganno del ciclo integrato con quella del  recupero totale della materia.
La materia (inclusa la FORSU) non deve essere distrutta attraverso processi di combustione nè degradata per ottenere biogas (con annessi fanghi e liquami che necessitano di ulteriore trattamento in aree dedicate o discariche per smaltirli, possibilmente in maniera legale, dopo la loro inertizzazione) ai fini del recupero energetico, spostando l’attenzione sulla massimizzazione, spesso speculativa, di quest’ultimo, piuttosto che sulla sostenibilita’ ambientale garantita dal riciclo.
Spesso si citano processi molto virtuosi come quelli del Centro Riciclo di Vedelago, ma a tal proposito dobbiamo osservare che l'imprenditrice Carla Poli ha sempre sostenuto, con forza ed in coerenza con il concetto di recupero della materia, l'abbinamento con siti di compostaggio, non con impianti di biodigestione e di TMB. E’ appena il caso di notare che l’esperienza Vedelago, ed i relativi progetti sostenibili, dopo essere stata meritoriamente portata fino alla nostra provincia, è stata poi abbandonata.
A questo punto, riproponiamo la domanda: perché non si prende in considerazione una politica complessiva di gestione della FORSU che metta al centro il compostaggio aerobico? Si potrebbe prevedere l’incentivazione del compostaggio domestico, valutare la possibilità di adottare compostiere comunitarie e, per tutto ciò che resta, si potrebbe pensare ad un impianto di compostaggio comunale o per piccoli gruppi di comuni.
Con costi di gran lunga inferiori rispetto a quelli stimati per la costruzione di un biodigestore, si potrebbero realizzare degli impianti di compostaggio aerobico sostenibili, sicuri, dotati di tecnologia per l'abbattimento di emissioni odorigene e del percolato, dimensionati per tutto il bacino di utenza della Città Telesina, da localizzare nei siti più idonei, che potrebbero offrire lavoro, oltre che garantire ad un ricco territorio agricolo come il nostro l’accesso ad una fornitura continua di compost di qualità.
I vantaggi sarebbero enormi, permettendo a tutti i comuni della provincia di non smaltire organico in discarica (laddove non ci sia ancora differenziazione umido/secco) e di non conferire fuori regione (nel caso di differenziazione già in atto).
Insieme all’isola ecologica, e quindi al conferimento diretto ai consorzi di raccolta di carta e cartone, vetro, plastica, materiali ferrosi, ecc., ciò consentirebbe di ridurre di molto gli attuali costi del servizio “esternalizzato”.
Dunque, concludendo, domandiamo ancora: perché NO a soluzioni alternative e chiusura verso il dissenso e la partecipazione?

sabato 25 maggio 2013

ELEZIONI A SAN SALVATORE, CITTA’ TELESINA, BIODIGESTORE, …

 La campagna elettorale a San Salvatore Telesino è ormai archiviata e nessuna delle due liste ha ritenuto di dover chiarire pubblicamente le proprie intenzioni rispetto alla Città Telesina; anzi, candidati di entrambe le liste hanno fatto proposte o promesse (impianto di compostaggio comunale, riduzione della tassa sui rifiuti, conferimento direttamente al CONAI dei rifiuti differenziati, …), solo in parte contenute nei rispettivi programmi e comunque in contraddizione con l’avvenuta approvazione, da parte del commissario prefettizio, dello statuto dell’unione dei comuni (approvazione precedentemente bloccata dalla crisi dell’amministrazione uscente) visto che essa dovrebbe occuparsi, fra l’altro, proprio della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.
Tuttavia, nemmeno rispetto a quest’iniziativa del Commissario Prefettizio, peraltro “stimolata” dai sindaci degli altri comuni coinvolti, si sono sentite critiche da parte dei candidati sindaci alle ormai imminenti elezioni. Forse perché, chiunque vinca, il Commissario ha, come si dice, “tolto le castagne dal fuoco” alla prossima Amministrazione ed evitato “imbarazzi”.
Solo “Cittadini in Movimento”, per quello che ci risulta, ha presentato delle osservazioni al Commissario Prefettizio sullo statuto, dopo la sua pubblicazione, osservazioni inviate peraltro anche al Prefetto di Benevento, lamentando di non aver nemmeno ricevuto una risposta alla nostra precedente richiesta di non dare riscontro alle “pressioni” degli altri sindaci e lasciare alla futura amministrazione di San Salvatore la possibilità e la responsabilità di procedere, eventualmente, all’approvazione dello statuto, o di chiederne piuttosto la modifica.
Per quanto ci riguarda ribadiamo la nostra richiesta di sospendere tutto e avviare un percorso condiviso con i cittadini per la revisione dello Statuto, sia per introdurre concreti strumenti di partecipazione, sia per ripristinare le norme sulla rappresentatività stravolte dalle disposizioni transitorie.
Anche l’apparentemente “scollegata” iniziativa (rispetto all’avvio delle attività dell’unione dei comuni) del Comune di Telese Terme, di comunicare formalmente la disponibilità alla provincia di Benevento per la realizzazione sul proprio territorio di un impianto di digestione anaerobica per il trattamento della Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani (F.O.R.S.U.), dimensionato per un bacino di utenza coincidente con il numero di abitanti della Città Telesina, vista l’impossibilità, ammessa dagli stessi sindaco e assessore all’ambiente del comune di Telese, di realizzare l’impianto nel sito indicato, forse prevedeva sin dall'inizio l'opzione di “spostare” l’impianto sul territorio di uno degli altri 4 comuni.
A questo proposito invitiamo i cittadini e gli amministratori dei comuni coinvolti nella Città Telesina ad esprimersi su un progetto che, apparentemente, ci coinvolge tutti ma che di fatto non è stato mai discusso e portato ad alcuna decisione comune.
Auspichiamo inoltre che i cittadini di San Salvatore T. si esprimano pubblicamente, e non solo su queste tematiche, dando il loro contributo affinché i futuri amministratori possano indirizzare il loro operato verso iniziative più utili e adeguate al bene comune di quanto non siano quelle espresse in questa campagna elettorale, principalmente basata su questioni personali, accuse ed allusioni che certo non favoriscono la crescita del paese.
Il nostro silenzio, quello dei cittadini, ne è corresponsabile.

lunedì 20 maggio 2013

Biodigestore: contro-proposta all’assessore Aceto e a tutti gli Amministratori dei comuni che partecipano alla “Citta’ telesina”.

Nel corso dell’incontro pubblico organizzato dall’Amministrazione di Telese Terme il 16 maggio scorso, il Sindaco Carofano e l’Assessore Aceto hanno riferito dell’intenzione di formare un gruppo di lavoro costituito anche da cittadini ed esperti indicati dagli stessi cittadini.

Il compito da affidare a questo gruppo di lavoro sarebbe quello di analizzare vantaggi e svantaggi del trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani in uno degli impianti di biodigestione che la provincia di Benevento avrebbe deciso di realizzare a Telese Terme, su proposta dello stesso Aceto nel suo ruolo di Assessore all’ambiente provinciale e comunale, grazie alla disponibilità a riceverlo comunicata nel novembre scorso dal comune di Telese.

Avendo ascoltato l’Assessore Aceto dire che l’impianto sarebbe alimentato dalla F.O.R.S.U. conferita da tutti i comuni della Città Telesina, e avendo invece nei giorni precedenti sentito che a San Salvatore i candidati alle prossime amministrative promettono di incentivare il compostaggio domestico (come peraltro dichiarato anche dallo stesso Carofano per Telese) e comunque pensano di realizzare un impianto di compostaggio comunale, a nostro avviso, la questione andrebbe affrontata più correttamente come Città Telesina.

L’obiettivo del gruppo di lavoro, inoltre, dovrebbe essere non quello di dire sì o no al biodigestore, ma semmai quello di individuare, con una procedura realmente partecipata, la migliore soluzione per lo smaltimento ed il riciclo della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, e quindi di confrontare, con le altre possibili, anche la soluzione da noi più volte, e in diverse sedi, proposta, dell’impianto di compostaggio comunale.

In tutti i comuni che partecipano alla Città Telesina, il ricorso al compostaggio domestico, già piuttosto diffuso (data la presenza di una percentuale importante di case sparse e con giardino), aumenterebbe ancora di più con gli incentivi (riduzione della TARSU-TARES per chi lo utilizza), condizione di per sè auspicabile e virtuosa, ma in conflitto con le necessità di rendimento e di profitto dell’impianto proposto.

Un impianto di compostaggio comunale, invece, nel limite massimo per il quale sarebbe dimensionato, funzionerebbe a prescindere dal quantitativo di rifiuti conferito, produrrebbe compost di qualità senza alcun tipo di svantaggio, e soprattutto senza “sottoprodotti” pericolosi e senza tentazioni di alimentarlo con “altri materiali” per aumentare la produzione di energia; non avrebbe necessità di manodopera specializzata, e sarebbe sicuramente più sostenibile economicamente.

Infatti, con un “investimento” iniziale di circa 300 mila euro + un costo di gestione di circa 40 €/t (nettamente inferiore ai 120 – 160 €/t che sono l’attuale costo di smaltimento dell’umido sostenuto dai nostri comuni), si potrebbe realizzare un impianto dimensionato per il fabbisogno di tutti i 5 comuni della “Città Telesina”. Non possiamo che interrogarci sull’ostinazione a non considerare le soluzioni meno costose ma più efficaci e sicuramente più orientate a un approccio mirato alla riduzione della produzione di rifiuti e al riciclo totale della materia (in agricoltura soffriamo di un deficit di sostanze pregiate come il compost per i terreni), senza recupero energetico, che tante distorsioni ha contribuito a creare e alimentare.

Auspichiamo, perciò, che si istituisca un gruppo di lavoro aperto al contributo di amministratori e cittadini di tutti i comuni coinvolti e che si dia la possibilità di una reale discussione sulle migliori pratiche da adottare in tema di rifiuti e di un vero percorso partecipato.

E’ troppo semplice?

mercoledì 15 maggio 2013

Biodigestori: spunti per il confronto pubblico

A seguito di una prima lettura della delibera della Provincia di Benevento n. 94 del 16/04/2013 e dell’allegato studio di fattibilità per un impianto di "digestione anaerobica della F.O.R.S.U. (Frazione Organica da Rifiuti Solidi Urbani) da raccolta differenziata da realizzarsi a Telese Terme" (biodigestore) e in vista dell’incontro  con i cittadini voluto dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Telese Terme e fissato per il 16 maggio riteniamo utile anticipare alcune nostre note e considerazioni sulla base delle ricerche e proposte che abbiamo fatto anche in passato sul cosiddetto “ciclo integrato dei rifiuti” (http://transizionesst.blogspot.it/2010/05/maggio-2010-allassessore-allambiente.html).
Per quello che è possibile rilevare dagli atti sopracitati, l'impianto di Telese sarebbe alimentato da scarti biodegradabili  provenienti da mense e cucine (CER200108), ma è prevista anche la possibilità di trattare feci animali, letame, fanghi da industria agro-alimentare,  acque reflue, ecc. (cfr studio di fattibilità per Telese - UniSannio, pagg. 7-9).
Per fare un’analisi rispetto alle esigenze di smaltimento della frazione organica dei rifiuti urbani, che secondo i proponenti giustifica la realizzazione di un “impianto di biodigestione”, abbiamo fatto riferimento alla produzione di rifiuto classificato con il codice CER 200108 a San Salvatore Telesino e, come riportato nel relativo piano di igiene urbana per l’anno 2011, si tratta di 471 tonnellate. La produzione pro-capite è dunque pari a 118 kg/abitante (471 t/4000 abitanti circa).
Se l'impianto che si vorrebbe realizzare a Telese fosse alimentato da soli CER200108, per fornire 3000 t/anno di rifiuto, ammesso che la crisi economica e la recessione non producano una riduzione (peraltro virtuosa) di rifiuto organico conferito e che non ci sia inoltre un' ulteriore diffusione (auspicabile) del compostaggio domestico, ci vorrebbe un bacino di popolazione pari a 25.400 persone (che producano rifiuto organico pro capite quanto i cittadini di San Salvatore).
Per capirci meglio: la “Città Telesina” (unione dei comuni di Amorosi, Castelvenere San Salvatore Telesino, Solopaca e Telese Terme) ha una popolazione di 21.000 persone circa. Dunque il proposto “impianto di bio-digestione” a Telese dovrebbe essere alimentato anche da qualcos’altro, oltre che dai rifiuti organici da raccolta differenziata, così come d’altra parte è previsto tecnicamente, oppure dovrebbe allargare il suo “bacino di utenza” anche oltre la Città Telesina.
L’impianto prevede anche una sezione di cogenerazione da 100 Kw: l’energia elettrica prodotta sarebbe presumibilmente in gran parte immessa in rete e quindi produrrebbe un reddito, una parte dell'energia termica sarebbe utilizzata per la regolazione termica del “digestore”, del resto non è dichiarata la “destinazione”.
In attesa di ascoltare quanto sarà illustrato nell’incontro pubblico, riteniamo utile anticipare anche alcune delle domande alle quali i soggetti proponenti dovrebbero dare delle risposte.
Se non si pensa di coinvolgere la Città Telesina, con cosa e da chi sarà alimentato l'impianto?
Sarà disincentivato il compostaggio domestico, visto che sottrarrebbe "combustibile" e quindi incentivi all'impianto ?
Perché lo studio di fattibilità non riporta valutazioni di natura economica sul ritorno di un investimento che vuole accedere ad incentivi per la produzione di energia e far risparmiare sulle spese di smaltimento della F.O.R.S.U. (su questo c'è solo un cenno nel comunicato di dell’Assessore Aceto (http://www.vivitelese.it/2013/05/obiettivi-programmatici-dellamministrazione-comunale-sulla-gestione-integrata-rifiutiun-modello-razionale-e-sostenibile/): è un impianto da realizzarsi a prescindere?
Il digestato di Telese sarà trattato in modo tale da produrre ammendante compostato misto (cfr studio di fattibilità per Telese - Unisannio, pag. 1 e delibera di Giunta provinciale, pag.3 )  che secondo la definizione data dalla tabella dell'All.2 del Dlgs 75/2010 è: il prodotto ottenuto attraverso un processo controllato di trasformazione e stabilizzazione di rifiuti organici costituiti da F.O.R.S.U., rifiuti di origine  animale inclusi i liquami zootecnici, reflui e fanghi, rifiuti agroindustriali (con requisiti specifici sul rapporto C/N, sulla presenza di batteri, di materiali  plastici vetro e metallo, sull'umidità, sul pH ed altro), sempre descritti nella suddetta tabella.
Perché a Telese Terme si è optato per l'ammendante compostato misto anziché il compost di qualità (il “digestato” di Molinara dovrebbe essere trattato diversamente, e in modo tale da produrre  compost di qualità - cfr delibera di giunta, pag. 3, cfr e studio di fattibilità per Molinara - Unisannio, pag. 19)[1]?
Chi garantisce, e come, il controllo del “materiale” che entra nell’impianto?
Chi certifica l'ammendante in uscita ?
Nei documenti che sono stati resi disponibili e che abbiamo esaminato si parla solo di raccomandazioni di natura generale per le contromisure rispetto alle emissioni in atmosfera (secondo  norma...),il trattamento degli scarti (derivati sia dal pre-trattamento iniziale della F.O.R.S.U. che dal trattamento del digestato), lo smaltimento dei liquidi e del percolato da F.O.R.S.U., ma non si riesce a dedurre nulla nello specifico.
Delle emissioni olfattive non vi è cenno nel capitolo del “Quadro Ambientale”  (pag. 28, fattibilità impainto Telese Terme).
Sono stati presi in considerazione i rischi sanitari-ambientali legati ad impianti di questo tipo per esempio riguardo all'utilizzo del digestato sui terreni?
In uno studio del prof Boehnel si parla di incremento della diffusione di spore quali quelle del tetano e del botulino, in prossimità di tali impianti, inclusi quelli da F.O.R.S.U. La Regione Emilia Romagna ha vietato l'uso del digestato da digestione anaerobica nell'area del Parmigiano Reggiano.
Perché gli atti della provincia sono stati indirizzati direttamente sulla fattibilità di un digestore anaerobico senza prendere in considerazione siti di compostaggio distribuiti sul territorio provinciale, come peraltro è stato proposto più volte sia da Cittadini in Movimento che da altre associazioni ambientaliste?
Per quanto riguarda poi più specificamente San Salvatore Telesino, se si dovesse inserire questo impianto nel “sistema di raccolta e smaltimento rifiuti” che sembra dovrà essere gestito dalla Città Telesina, siamo curiosi di sapere cosa ne pensano i nostri futuri amministratori.
Conferiremmo il nostro CER200108 a questo impianto? Siamo favorevoli o vogliamo il compostaggio comunale?
Come risulta dalla delibera di Giunta Provinciale,  San Salvatore Telesino era stato interpellato insieme ad altri prima di novembre 2012 (quando il Comune di Telese ha dato la “sua” disponibilità): perché gli amministratori in carica non hanno detto niente a nessuno?


[1] In realtà in vari punti lo stesso studio di  fattibilità si contraddice: parlando di ammendante anche per Molinara - c'è probabilmente un “copia ed incolla” della parte generale sul “digestato” di Telese. Ma a pag.19 del doc di Molinara si entra nel merito del   trattamento del digestato (disidratazione, stabilizzazione della parte  solida e sua miscelazione con materiale ligneo cellulosico, smaltimento  della parte liquida come rifiuto) per produrre compost di qualità certificata. Questa sezione non c'è per Telese. Inoltre si rileva che l'impianto di Molinara dovrebbe essere dimensionato per 6.000 t/a, di cui 3.000 t/a proverrebbero da F.O.R.S.U. e 3.000 t/a da reflui zootecnici, e anche qui c'è una contraddizione a pag 3 della delibera di giunta che parla di 2 moduli di impianto uguali fra loro per il trattamento di F.O.R.S.U.

giovedì 25 aprile 2013

Risposta al commento di Gianfranco D'Onofrio

Di seguito la mia risposta al commento di Gianfranco D'Onofrio relativa ad  un nostro comunicato postato su Vivitelese
 
 
Se avessi letto bene il blog (ed aggiungo Vivitelese, i manifesti, ecc, di sicuro mi sfugge altro,scriviamo davvero molto) di cui parli avresti trovato anche altre informazioni interessanti oltre ad un neutro flusso di caratteri e inutili sogni. Avresti scoperto, ad esempio, che...
 
Avremmo voluto trovare persone, semplici cittadini come me, che ci dicessero se secondo loro lo statuto di S.Salvatore andasse emendato e discusso in pubblico: lo trovi nel blog dei sogni e delle chiacchiere insieme alla descrizione di come abbiamo implorato il sindaco e gli altri amministratori affinchè ne bloccassero l'approvazione prima di una discussione pubblica e dopo aver condiviso con gli amministratori e sul blog tutte le ns osservazioni.
 
Avremmo voluto essere affiancati nella discussione sulla vendita del terreno di Grassano a meno di 150m dal corso d'acqua, abbiamo anche organizzato un incontro in piazza per portare il problema all'attenzione  pubblica ma forse non essendo amministratori non meritavamo attenzione, non c'era la scadenza elettorale.
 
Abbiamo speso 3 anni della ns vita quando ci stavano piazzando un inceneritore, anche di questo abbiamo scritto fiumi e fiumi di parole e sogni, leggendo una carta dopo l'altra per portare le ns osservazioni e le ns facce nella conferenza dei servizi, negli incontri pubblici, nei ricorsi e nelle manifestazioni. Era azione anche questa ma non come amministratori, anzi.
 
Abbiamo chiesto, protocollando, alla commissaria di bloccare l'approvazione dello statuto della città telesina prima della formazione del prossimo consiglio comunale cercando l'opportunità di incidere, ma non ha fiatato nessuno nè per dire che eravamo pazzi nè per approvare, che in politica significa silenzio-assenso,ed infatti...

Siamo entrati nelle scuole a parlare di rifiuti, lo abbiamo scritto sul blog della consulta, ma forse era un flusso di caratteri senza senso, dato che avremmo avuto bisogno di altre forze per continuare l'azione, ma in palio non c'era un seggio, "solo" l'azione seguita al sogno, forse per questo non bisognava prendere parte alla consulta.
 
Avremmo voluto parlare con te delle antenne di M.Acero quando portammo le ns osservazioni, in parte accolte (magari con te sarebbero diventate più incisive), sul modo di gestirle, così come del taglio su M.Acero: ma queste osservazioni vanno fatte solo se sei un candidato (spesso questo status dura solo 5 gg), gli altri anni ci si può fare di tutto senza fiatare ?
 
Avremmo voluto parlare con te quando abbiamo chiesto conto agli amministratori della scelta di "entrare" nell'ufficio tecnico violando ogni principio di separazione dei ruoli, ma forse non l'abbiamo fatto in corrispondenza di una tornata elettorale e quindi bisognava tacere un poco in attesa che trascorressero altri 2 anni circa per la caduta del consiglio comunale.
 
Avremmo voluto te al nostro fianco quando abbiamo chiesto a gran forza la disponibilità degli atti sul web (chiedendo conto delle promesse elettorali), ma tu, forse, da persona concreta che teme i sogni, starai pensando che non ha senso accedere alle delibere se poi non ci si candida.
 
Avremmo voluto parlare con te sul modo di affrontare le prossime elezioni, avendo organizzato più di un incontro pubblico nelle settimane scorse per iniziare un percorso con un eventuale impegno diretto anche con te, e quanto ci hai scritto qui lo avresti potuto dire di persona, ma non ho notato un tuo contributo in quelle occasioni e prima di ora.

Potrei andare avanti per 1000 righe ancora...infatti abbiamo scritto più di 130 comunicati in cui cercavamo, sempre e comunque di mettere all'attenzione pubblica i problemi che pensavamo fossero di interesse pubblico sperando di fare da pungolo ad esporsi, da cittadini, ed esercitare il sacrosanto diritto di dichiarare ed "agire" il paese e la comunità che si vuole tutti i giorni e non per forza, in maniera effimera, da uno scranno o da un "balcone".
 
Sei ancora sicuro di poter dire  senza tema di smentita che l'azione di cui parli si possa ridurre solo alla "forza di fornire un solo candidato da mettergli al suo fianco" ?
Questa ultima azione, scusaci proprio tanto, ci è stata resa impossibile proprio da te che non c'eri quando ti abbiamo cercato.
 
Nota per chi avesse avuto la volontà ferrea di arrivare in fondo:
Questo mio commento è a titolo personale, lo preciso, ed il linguaggio è volutamente sopra le righe di fronte a chi si manifesta in pubblico solo a ridosso delle elezioni, peraltro per attaccare gratuitamente, come se si avesse diritto di cittadinanza solo candidandosi.
Io, per la cronaca, non avevo dato la mia disponibilità a candidarmi e rivendico la mia azione da cittadino insieme alla libertà di indignarmi se mi si accusa strumentalmente di inazione quando non è vero.

Francesco Pascale

Una nota del 26/09/2020 a futura memoria:
Noi non abbiamo ottenuto granché, oltre a capire determinate dinamiche sulla nostra pelle ed a continuare a condividere idee, proposte e critiche.
La persona che ci ha criticati è tornata nell'oblio più totale per quanto avesse riconosciuto, ai tempi del botta e risposta, di non essersi impegnato abbastanza, prima delle elezioni dell'epoca.
Una conferma del fatto che se si è sotto i riflettori della candidatura politica, se si è riconosciuti su un palcoscenico, se ci si sente al centro dell'attenzione in quanto detentore di un qualche potere, anche minimo, vale la pena impegnarsi per la propria comunità, elaborare soluzioni, idee, visioni, altrimenti... Questo il senso della non candidatura, questo il senso della difficoltà di votare, anche oggi, essendoci distanze abissali fra le problematiche di base, la tutela dei beni primari, indispensabili e la consapevolezza della maggioranza su questi temi.

DISINFORMAZIONE ELETTORALE


In un articolo pubblicato il 23 aprile scorso nelle pagine locali di Benevento del quotidiano “IL MATTINO”, con il titolo “San Salvatore Telesino: E’ CORSA A DUE CON L’INCOGNITA UDEUR”, che fa seguito a un precedente articolo del 7 aprile, fra l'altro, Maria Pia Cutillo è stata indicata quale “possibile candidato sindaco” di una lista di Cittadini in Movimento per le prossime elezioni amministrative a San Salvatore Telesino, ed è stato riferito che tale presunta candidatura sarebbe stata poi ritirata. Inoltre si riferiva di presunti tentativi di accordo da parte nostra con “altri schieramenti”.
Abbiamo già inviato alla redazione del quotidiano una secca smentita delle notizie riportate nei due articoli, che sono palesemente e assolutamente prive di qualsiasi fondamento.
Come abbiamo rappresentato alla redazione de “Il Mattino”, e come ben sanno i lettori di Vivitelese, tutte le iniziative di Cittadini in Movimento in vista delle elezioni del 26 e 27 maggio prossimi, in coerenza con i principi che sosteniamo da almeno 4 anni, sono state ampiamente e tempestivamente rese pubbliche con appositi comunicati nel nostro blog (https://transizionesst/blogspot.com), e sono state peraltro correttamente riportate da altri organi di stampa, evidentemente più attenti nel reperire e verificare le notizie.
Come si evince dalla lettura dei nostri comunicati e come è risultato chiaro a tutti quelli che hanno partecipato agli incontri pubblici da noi organizzati il 6 e 20 aprile, non siamo mai stati interessati ad “accordi” per presentare liste o “per far parte” di “altri schieramenti”, né tantomeno li abbiamo chiesti a chicchessia.
Il nostro percorso è sempre stato assolutamente trasparente, e proprio il venir meno della possibilità di mettere in pratica il metodo che avevamo posto come condizione per un nostro impegno diretto (che prevedeva proprio una scelta trasparente e condivisa di programmi e candidati) ha determinato la decisione di rinunciare e di proseguire la nostra azione di cittadinanza attiva dall’esterno anche rispetto alla prossima amministrazione comunale.

sabato 20 aprile 2013

RISULTATI QUESTIONARIO.

QUESTO E' IL MIO PAESE: RISORSE, CRITICITA' E PROPOSTE.

Questo il titolo del QUESTIONARIO ANONIMO PRESENTATO NELL'INCONTRO DEL 6 APRILE scorso e che, entro il successivo 15 aprile, è stato restituito compilato da 24 cittadini.
Nei giorni successivi abbiamo inserito tutti i risultati in un unico documento, per una più facile lettura.

Nell'incontro di stasera, sabato 20 aprile 2013, dalle ore 19.00, sempre nella sala conferenze dell'ex municipio, illustreremo i risultati e commenteremo insieme gli interessanti stimoli che ci sono stati forniti.
Il numero dei questionari restituiti è certo insufficiente a consentire un'analisi rappresentativa del "pensiero" dei cittadini ed elettori di San Salvatore Telesino, ma ha dato comunque risultati che a noi appaiono interessanti; si tratta solo di un primo tentativo di coinvolgimento e rilevazione che potrà essere replicato in futuro e che la prossima amministrazione potrà utilizzare a sua volta, magari inserendo nel sito dei moduli in formato elettronico da compilare on-line, per chiedere il parere dei cittadini.

Sempre nel corso dell'incontro di stasera, daremo inoltre conto, come anticipato nel post precedente, del tentativo che abbiamo fatto di promuovere una lista alternativa per le prossime elezioni, progetto al quale abbiamo dovuto purtroppo rinunciare, e infine parleremo delle prospettive future della nostra "AZIONE CIVICA" di Cittadini in Movimento.
Come ci è stato chiesto in un questionario, cercheremo di spiegare meglio "cosa vogliamo", o meglio, cosa vorremmo veder realizzato nei prossimi anni con le nostre iniziative.
Grazie ancora a chi ha compilato il questionario, a chi in questi giorni ha voluto esprimerci il proprio apprezzamento e il proprio incoraggiamento, e grazie a chi anche stasera vorrà essere presente e intervenire. 


venerdì 19 aprile 2013

SAN SALVATORE TELESINO VERSO IL VOTO: NIENTE DI NUOVO?

Con le ultime due note sul blog di Cittadini in Movimento abbiamo reso noti i nostri contatti con Vincenzo Petrucci, che si era detto interessato a un confronto sulle tematiche discusse nell'incontro del 6 aprile scorso, e che era fortemente determinato a preparare una lista e una proposta politica alternative da sottoporre agli elettori il 26 e 27 maggio prossimi e sperare in un cambiamento. Da parte nostra avevamo accolto questa proposta sostenendo con coerenza che, se l’obiettivo da perseguire era un diverso modello di amministrazione della cosa pubblica, improntato (come abbiamo continuamente sostenuto in questi anni) alla trasparenza, partecipazione e coinvolgimento dei cittadini, anche il percorso di formazione della lista e del programma doveva essere trasparente e condiviso.
Purtroppo anche il dottor Petrucci, che ringraziamo per aver apertamente dichiarato il suo interesse per il nostro movimento e le nostre istanze, ha dovuto evidentemente sperimentare la “difficoltà” dei nostri concittadini, soprattutto dei più giovani, a superare le remore e le barriere che li tengono a distanza dalla politica attiva ed improntata alla novità, per quanto evidentemente più faticosa. Le “persone nuove, possibilmente giovani, dotate di entusiasmo, idee innovative, competenze, voglia di proporsi” che avevamo pensato di poter coinvolgere insieme in questo progetto, purtroppo ad oggi non si sono manifestate nemmeno in questa occasione, che poteva oggettivamente essere quella di una svolta, nel senso del cambiamento rispetto al passato.
Riteniamo che ormai non ci sia più il tempo di arrivare, coerentemente ed efficacemente, a concludere il percorso che avevamo cercato di tracciare:
- condivisione delle motivazioni e dei principi base da parte di quanti interessati al progetto;
- approfondimento delle tematiche, costruzione del programma;
- disponibilità a candidarsi e scelta dei candidati e, fra questi, del candidato sindaco.
Il prossimo sabato 20 aprile, nell’incontro già preannunciato per presentare i risultati del questionario che è stato distribuito ai cittadini, potremo dare conto, rispondendo a tutte le domande che chi interverrà vorrà porre, anche di ciò che abbiamo tentato di fare in questi giorni. Abbiamo incontrato, purtroppo, ancora una volta, le stesse difficoltà già sperimentate nel coinvolgimento di altri cittadini, comunque previste, anche per questa ulteriore iniziativa.
Speriamo che una lista nuova, magari interamente costituita da giovani, anche all’ultimo momento utile, possa essere presentata, ma in questo momento, per coerenza e correttezza, dobbiamo per conto nostro dichiarare esaurito il nostro tentativo.
Vogliamo ringraziare Vincenzo Petrucci per aver provato a mettersi in gioco, come anche noi abbiamo fatto, e per quanto vorrà fare in futuro per il nostro paese, insieme a tutti i cittadini che hanno voluto comunque confrontarsi con noi, esprimendo il loro apprezzamento per il nostro lavoro e incoraggiandoci a concretizzare un nostro diverso impegno.
Ringraziamo infine i cittadini che hanno consegnato il questionario proposto, che richiedeva anche un certo impegno di tempo per la compilazione, esprimendo sollecitazioni e suggerimenti, di cui daremo conto, come detto, nell’incontro di sabato 20 aprile, alle ore 19, nella sala conferenze dell’ex Municipio di Piazza Plebiscito.
Fin dall’immediato futuro saremo disponibili, come sempre, a discutere pubblicamente dei problemi reali, e delle proposte per affrontarli, con chiunque volesse confrontarsi con noi, inclusi i candidati sindaci e consiglieri che si sottoporranno al giudizio degli elettori, così come abbiamo sempre fatto in questi anni.
In ogni caso proseguiremo la nostra attività politica come cittadini attivi, continuando a rivendicare il diritto alla partecipazione, a seguire e valutare l’azione dei nostri amministratori e ad avanzare proposte e critiche, quando necessario. L’auspicio e’ che, almeno da questa tornata elettorale in poi, chi sara’ chiamato ad amministrare il paese sia aperto all’ascolto ed alla collaborazione, pubblica, coi cittadini.
Ci auguriamo infine che in futuro sempre più persone, e soprattutto giovani, vorranno esprimersi apertamente come “cittadini attivi”, interessati alla gestione della cosa pubblica, in maniera non generica e non limitandosi a mere lamentele private, ma proponendo osservazioni circostanziate e contestuali alle problematiche reali che la nostra comunità vive ogni giorno.

Cittadini in Movimento – Laboratorio di cittadinanza attiva

martedì 16 aprile 2013

SAN SALVATORE VERSO IL VOTO - 3

Come anticipato nel precedente comunicato, una delegazione di Cittadini in Movimento (Minicozzi, Pascale, Perna, Romano e Santillo) ha incontrato domenica sera Vincenzo Petrucci per un confronto e un approfondimento delle tematiche da noi proposte nell'incontro del 6 aprile scorso. Da parte nostra abbiamo rappresentato ancora una volta l'esigenza di introdurre un nuovo modo di rapportarsi con l'amministrazione della cosa pubblica improntato, innanzitutto, a trasparenza, partecipazione e coinvolgimento dei cittadini, soprattutto se le scelte sono di grande impatto per la comunità. Ci siamo trovati d'accordo sul fatto che il progetto di una eventuale lista alternativa per le prossime elezioni amministrative, alla quale Vincenzo Petrucci si è detto interessato, dovrebbe essere costituita da persone nuove che abbiano entusiasmo, idee innovative, competenze, voglia di proporsi, e che non includa persone già coinvolte nelle amministrazioni precedenti. Questo per dare un segno tangibile di cambiamento rispetto al passato sin dalla composizione di una eventuale lista. Si è parlato anche del percorso operativo da seguire che dovrebbe essere articolato in tre fasi: - condivisione delle motivazioni e principi base da parte di quanti interessati al progetto; - approfondimento delle tematiche, costruzione del programma; - disponibilità a candidarsi e scelta dei candidati e, fra questi, del candidato sindaco. Un tale percorso richiederebbe dei tempi più lunghi di quelli effettivamente disponibili e, perciò sarebbe necessario, nell'eventuale prosieguo, contenere tutte le fasi entro tempi molto limitati. Ci siamo aggiornati quindi ad un altro incontro da tenersi a breve in settimana (prima dell'incontro già programmato da noi per il prossimo sabato 20 aprile per presentare i risultati del questionario che è stato distribuito ai cittadini), per approfondire ulteriormente la possibilità di avviare, nel rispetto comunque delle fasi sopra indicate, un percorso condiviso che porti rapidamente, nella settimana successiva, l’ultima utile, a proporre una lista alternativa per le prossime elezioni amministrative a San Salvatore. A tale ulteriore incontro, di cui daremo eventualmente notizia, dovranno quindi necessariamente partecipare tutte le persone disponibili a condividere fino in fondo il percorso auspicato di proposizione agli elettori di San Salvatore Telesino, già per le prossime e ormai imminenti elezioni amministrative, una lista alternativa che possa rappresentare e concretizzare il cambiamento che molti ci stanno chiedendo.

domenica 14 aprile 2013

SAN SALVATORE VERSO IL VOTO - 2.

Dopo l’incontro pubblico del 6 aprile scorso, siamo stati contattati da alcune persone interessate ad approfondire insieme a noi le nostre
proposte e in particolare il progetto di proposizione di una lista alternativa per le prossime elezioni amministrative a San Salvatore Telesino. Fra queste, Vincenzo Petrucci, che ci ha chiesto di partecipare stasera a un incontro per avere un nostro ulteriore contributo sull’introduzione, nelle amministrazioni comunali, di strumenti concreti di trasparenza e partecipazione e per valutare la possibilità di avviare un percorso comune, essendo lui stesso convinto che tutti i cittadini debbano mettere a disposizione della collettività le proprie competenze ed esperienza.Come abbiamo recentemente ribadito, riteniamo che anche il percorso per la formazione di una lista di candidati e di un programma elettorale debba essere trasparente, e non può prescindere da incontri pubblici nei quali discutere apertamente con tutti i cittadini interessati i contenuti di un’eventuale proposta elettorale. Chiarito questo anche stamattina a tutti quelli che ci hanno chiesto notizie sul nostro progetto mentre distribuivamo i questionari (che domani sera raccoglieremo e analizzeremo, dando atto di quello che sarà stato suggerito dai cittadini che li hanno consegnati), abbiamo deciso di partecipare come Cittadini in Movimento all’incontro organizzato dal dott. Petrucci per confrontarci con lui e con le altre persone che saranno presenti, e di dare successivamente notizia di quanto discusso.

sabato 13 aprile 2013

SAN SALVATORE VERSO IL VOTO


Domenica mattina, 14 aprile 2013, dalle 10.30 circa, saremo in Piazza Nazionale per proseguire la raccolta dei questionari inerenti le risorse, le criticità e le proposte che abbiamo avviato con l’incontro pubblico del 6 aprile scorso in vista delle ormai prossime elezioni amministrative.
Sarà un’occasione anche per parlare ancora delle aspettative dei cittadini di San Salvatore rispetto all’amministrazione del nostro comune nei prossimi anni.

RISPOSTA AL COMMENTO DI DOMENICO IAQUINTO SUL RESOCONTO DELL'INCONTRO PUBBLICO DEL 6 APRILE 2013.

COMMENTO SU VIVITELESE: http://www.vivitelese.it/2013/04/cittadini-in-movimento-resoconto-dellincontro-pubblico-del-6-aprile-2013/#comments.

RISPOSTA:
Domenico, le tue osservazioni sembrano in gran parte centrate sul presunto rifiuto, da parte di Cittadini in Movimento, di confrontarsi con gli ex amministratori.
In realtà non è mai stata questa la nostra intenzione.
Anche all’incontro pubblico del 6 aprile hanno partecipato tranquillamente diversi ex amministratori, e fra questi tu stesso che, però, a differenza di altri, non hai ritenuto di intervenire per esporre la tua opinione o per rappresentare le critiche che ora hai voluto esprimere con il tuo commento al nostro resoconto.
Replichiamo che non è affatto frutto di “pre-concetti” l’aver voluto chiarire che siamo disponibili a un nostro impegno diretto in una lista con altri soggetti “che non siano stati già coinvolti in precedenti esperienze amministrative nel nostro comune” e “a determinate condizioni”. Il fatto è che in questi “3 anni e mezzo” di amministrazione Izzo (alla quale tu hai partecipato come assessore, condividendone fino a tutto novembre del 2012 le scelte), così come nei due anni precedenti di amministrazione Creta, abbiamo chiesto invano che fossero introdotti concretamente strumenti di trasparenza e partecipazione. Dunque, non abbiamo ritenuto che gli ex amministratori potessero essere nostri interlocutori credibili in un percorso finalizzato alla formazione di una proposta ed eventualmente, di una lista alternativa alla “politica” degli ultimi anni e lo abbiamo voluto dire subito e con trasparenza.
Mettiamo in conto che questa cosa possa non piacerti, ma pensiamo che, almeno tu, possa e debba comprenderne le ragioni.
Nei nostri interventi non abbiamo mai espresso giudizi lesivi delle persone, né tantomeno quelli che lasci intendere tu (“sanguisughe attaccate alla poltrona”, “Andreotti”, “ladri”, o altro), che invece si ritrovano in abbondanza nei reciproci “scambi di idee” fra gli ex amministratori degli ultimi 10 anni.
Oggetto delle nostre critiche sono invece sempre gli atti politici ed amministrativi, inclusi ovviamente quelli che l’ex maggioranza, di cui tu hai fatto parte, ha posto in essere, e che sono responsabilità di tutti coloro che li hanno votati.
Mai sei intervenuto pubblicamente per sostenere le nostre richieste di maggiore apertura ai cittadini, ascolto delle loro esigenze e partecipazione, né le nostre tante iniziative, anche quando erano svolte nell’ambito della consulta ambientale, prima voluta dalla stessa amministrazione e poi regolarmente ignorata: opposizione alla vendita dei terreni in località acqua fetente e adiacenti la “ex cava Bove”, opposizione che il tuo collega assessore Iacobelli provò anzi a ridicolizzare, la richiesta di condividere in consulta il piano rifiuti e le successive modifiche, la proposta di realizzare un impianto di compostaggio comunale e l’isola ecologica, la richiesta di sospendere l’iter di approvazione del nuovo Statuto e di discuterlo preventivamente con i cittadini, l’opposizione alla nomina di assessori come responsabili di area tecnica, divisa in quattro per non scontentare nessun pretendente, la richiesta di rivedere la recente decisione di mantenere pubblicati gli atti sul sito istituzionale solo per 15 giorni, le continue richieste di “rompere il silenzio” sul nuovo PUC e di effettuare il censimento degli appartamenti inutilizzati, …
Mai hai voluto nemmeno far conoscere pubblicamente la tua personale opinione rispetto a tali problematiche.
Il “limite di due mandati” è poi da intendersi come limite massimo in cui l’eventuale secondo mandato deve essere giustificato dai risultati raggiunti nel primo e dalla necessità, sempre eventuale, di trasmettere ad altri l’esperienza e le competenze acquisite.
Non crediamo di aver dato l’impressione di voler essere o di sentirci “in cattedra”: nell’incontro del 6 aprile abbiamo voluto anzi eliminare proprio la cattedra fra i “relatori” e gli “uditori”, cercando di metterci in cerchio per favorire un confronto orizzontale, alla pari, dove tutti potessero intervenire, e abbiamo cercato di “occupare” il minor tempo possibile (in questi anni abbiamo ampiamente espresso le nostre idee) per lasciare invece più tempo ad altri contributi.
Chi non è d’accordo con quello che diciamo o scriviamo può apertamente e liberamente replicare, sostenendo le sue idee e dandoci anche la possibilità di approfondire ed eventualmente modificare le nostre, oppure di replicare a nostra volta.
Il confronto, al quale siamo sempre aperti, non può che far crescere reciprocamente chi vi si sottopone. Negli ultimi anni, di contro, abbiamo dovuto regolarmente prendere atto del rifiuto dei nostri ex amministratori a confrontarsi con noi.
Siamo andati anche agli incontri pubblici organizzati dalla maggioranza (il 2 marzo l’ex sindaco Izzo e i “lealisti”, il 9 marzo i “dissidenti”), abbiamo annotato diligentemente quello che è stato detto, fra gli altri, anche da te, senza però che ci fosse il tempo per fare domande.
L’invito di “Cittàfutura” per l’incontro del 27 marzo era in una casa privata e rivolto (solo su facebook) a chi aveva intenzione di aderire al precedente appello, pubblicato su vivitelese, a partecipare alla “costituzione di un laboratorio di idee e progetti” e a “discutere sull’eventualità di esprimere una proposta politica in occasione del prossimo impegno elettorale”. Né ci risulta che sia stato pubblicato un resoconto, da parte dei proponenti, delle tematiche trattate e degli esiti dell’incontro.
Detto questo, stiamo invece da tempo affrontando fra di noi il problema dell’indubbia difficoltà che incontriamo ad essere ascoltati (senza preconcetti) dagli amministratori e a coinvolgere altri nostri concittadini nelle nostre iniziative.
Probabilmente ciò è dovuto proprio al fatto di aver voluto sempre assumere posizioni chiare e dirette quando c’era da discutere qualche problema o qualche decisione o inerzia dei nostri amministratori.
Però Cittadini in Movimento è una libera associazione aperta al contributo di tutti: chi ne condivide i principi può aderirvi e lavorare insieme a noi, gratuitamente, per il bene comune, mettendo a disposizione di tutti il proprio tempo e le proprie competenze.
Diverso è, come già detto, il percorso per la formazione di una lista: è indispensabile che ci sia assoluta condivisione di metodo e di obiettivi. Non ci interessano i calcoli sui voti e le “alleanze” che questi calcoli potrebbero suggerire. L’importante non è vincere a tutti i costi le elezioni, ma sottoporre agli elettori una proposta credibile che, nel caso si vinca, possa essere realizzata.

RESOCONTO DELL'INCONTRO PUBBLICO DEL 6 APRILE


L’incontro pubblico del 6 aprile a San Salvatore Telesino ha avuto l’intento di promuovere  il dibattito e avviare una discussione di ampio respiro, non finalizzata esclusivamente alle prossime elezioni amministrative nel nostro Comune. Si è voluta inoltre stimolare e supportare la partecipazione attiva dei cittadini in vista della formazione delle liste e dei programmi elettorali. Come già riportato in un precedente comunicato, non si esclude un impegno diretto dei Cittadini in Movimento, qualora vi fosse consenso e disponibilità attiva anche da parte di altre persone ad attuare un’azione amministrativa realmente trasparente e partecipata, secondo quelli che a nostro avviso dovrebbero essere temi portanti: ascolto e  coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni nevralgiche per il paese, proposte di idee innovative per creare nuove opportunità di lavoro (dignitoso), solidarietà, cultura, salute, energie rinnovabili, tutela dell’ambiente e del paesaggio, stop al consumo di territorio, economia sostenibile, politiche di riduzione, riuso e riciclaggio dei rifiuti, ridiscussione dello statuto della “Città Telesina”, …
Tuttavia, nel corso dell’incontro si è avuto modo di ribadire più volte, a chi si aspettava di trovare una lista e un programma già ben definiti, che Cittadini in Movimento, in coerenza con quanto affermato sin dal 2009, ritiene che le stesse scelte su liste e programmi elettorali debbano essere il risultato di un percorso aperto, trasparente e partecipato, e che comunque si possa essere cittadini attivi e consapevoli anche facendo politica dall’esterno per la comunità, due parole che nell’etimologia rimandano alla polis greca, all’agorà, dove i cittadini tutti hanno il diritto-dovere di riunirsi insieme e discutere le pratiche migliori per favorire, “gratuitamente” (radice “munus”: dono, contributo gratuito), appunto, il bene comune.
Questo sentirsi comunità  è un valore di per sé, e quando le comunità lo riscoprono, diventano anche più capaci di affrontare i conflitti e le divergenze in maniera costruttiva, come preziose occasioni per andare più a fondo nei problemi, conoscendoli meglio e provando a risolverli.
L’incontro di sabato scorso ha visto la presenza numerosa dei cittadini di San Salvatore, che hanno avuto la possibilità di partecipare alla discussione fin dall’inizio, dopo una breve introduzione finalizzata a spiegare i motivi dell’incontro e le modalità con cui si sarebbe svolto, in assenza di una figura di relatore, con una disposizione delle sedie a cerchi concentrici, senza microfoni e in un contesto di parità e di scambio.
Dai vari interventi dei cittadini presenti è emersa più volte la necessità di ricevere da parte degli amministratori una maggiore attenzione e un ascolto effettivo sui tanti piccoli o grandi problemi che ognuno si trova a dover affrontare ogni giorno. Il coinvolgimento dei cittadini, eventualmente anche riuniti per categorie (es. giovani, esercenti, imprenditori, coltivatori, artigiani, professionisti, abitanti di una zona, studenti, ecc), consentirebbe di  identificare  meglio i reali problemi e anche le proposte possibili da attuare. I cittadini, sottolinea un altro intervento, andrebbero informati ed ascoltati anche con mezzi diffusi e fruibili da quelle persone che non utilizzano internet, e quindi questionari, schede, assemblee pubbliche ecc. In particolare, si è messo in evidenza come l’attuale disaffezione alla vita politica e amministrativa all’interno del nostro paese sia addebitabile in parte anche a una mancanza di spazi e strumenti di reale ascolto e coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni, almeno in quelle ad alto impatto su tutta la comunità e sull’ambiente, come è stato negli anni scorsi a proposito del termovalorizzatore. Altri interventi hanno fatto riflettere sulla capacità, per chi amministra, di distinguere le priorità che necessitano di rapido adempimento (pena l’impasse dell’azione amministrativa legata alla gestione dell’ordinario), da quelle che vanno discusse con i cittadini (es. PUC, vendita di beni demaniali, statuti e regolamenti, scelte che impattano l’ambiente ed i beni comuni in genere, ecc)
Altresì, si è  sottolineato come anche i cittadini debbano finalmente fare un salto di qualità nella direzione di una maggiore responsabilizzazione, rinunciando alla comodità e alla ignavia della delega totale che vede il voto come unico momento di partecipazione alla vita politica del paese. Alcuni interventi hanno infatti fornito preziose delucidazioni circa gli strumenti che già da anni sono a disposizione dei cittadini per realizzare una partecipazione effettiva (si pensi ad esempio alle leggi che obbligano la pubblicazione online degli atti e l’accesso cartaceo agli stessi, ecc), che spesso restano inutilizzati, o perché semplicemente non conosciuti, o perché il loro utilizzo, appunto, implicherebbe un maggior attivismo in tal senso, con relativo “impegno” di tempo da sottrarre alla famiglia, al lavoro o alle proprie attività di svago. Se si tengono presenti tutti questi strumenti, come ha sottolineato l’intervento di un giovane presente all’incontro, non si ha neppure più bisogno di mettere aggettivi accanto alla parola democrazia, che diventa piena,  pregnante e completa di per sé.
I cittadini devono inoltre crescere anche nella capacità di ripulire le proprie idee dai preconcetti, a causa dei quali a volte capita che non si supporti una decisione o una proposta solo perché non ci piace chi la porta avanti. In particolare, si auspica un maggior coinvolgimento dei giovani alla vita amministrativa del paese, giovani delusi e che sembra si allontanino sempre di più dalla loro comunità. Un intervento ha poi esecrato le cattive pratiche che ruotano intorno ai tentativi di manipolare proprio i giovani, pressati dal diritto-bisogno di lavorare, e ai quali spesso viene indicata la via di una possibile “raccomandazione” per inserirsi in questo o quel percorso lavorativo. Con molta chiarezza è stato ricordato che la raccomandazione è l’anticamera del sistema mafioso.
Ampio dibattito si è  acceso nel toccare l’argomento Città Telesina. Si è  condannata l’adozione di uno statuto che non è stato assolutamente partecipato e condiviso con la popolazione, evidenziando alcuni punti non condivisibili, come per esempio la presidenza della Giunta affidata di diritto per i primi cinque anni al sindaco di Telese Terme, in deroga allo stesso statuto, come stabilito da una norma transitoria che un ex amministratore presente all’incontro ha riferito non essere presente nelle bozze precedentemente discusse con i consiglieri degli altri comuni (più che del “campanilismo”, come sottolineato da un intervento, resta il dato di una non chiara asimmetria nelle fasi iniziali dell’amministrazione di questa Unione).
Nel corso dell’assemblea pubblica è stato distribuito un questionario anonimo che poteva essere introdotto in una scatola sigillata che sarà comunque a disposizione fino al giorno 15 aprile prossimo nel Bar in Piazza Nazionale - si può scaricare anche da qui - per raccogliere ulteriori contributi che saranno poi discussi in un nuovo incontro, di cui daremo informazione prossimamente.

sabato 6 aprile 2013

INCONTRO PUBBLICO - Un'altra Amministrazione: si può fare?


Sulla base dei principi e degli obiettivi contenuti nel nostro comunicato del 25 marzo scorso - Un’altra amministrazione: si puo’ fare? - ai quali se ne potrebbero aggiungere altri secondo le sensibilità di chi vorrà condividere questo percorso, proponiamo:
un
 INCONTRO PUBBLICO
in SALA CONFERENZA (ex Municipio)
SABATO 6 APRILE 2013 – ORE 19
per una discussione sulle prossime elezioni amministrative, sia rispetto alle tematiche da noi proposte sia per far emergere ulteriori problematiche, esigenze e suggerimenti; perché “trasparenza” e “partecipazione”  non possono più restare solo vuote parole, ma devono trovare nei prossimi 5 anni una concreta attuazione, cominciando già dalla fase di formazione delle liste e di redazione dei programmi.
Cittadini in movimento – Laboratorio di cittadinanza attiva
Per contatti: transizionesst@gmail.com - 3397178797

lunedì 25 marzo 2013

Un’altra amministrazione: si puo’ fare?

Quando pensammo di costituire la libera associazione che abbiamo chiamato “Cittadini in Movimento”, la nostra intenzione era quella di  avviare un cambiamento nel modo di intendere la politica nei nostri piccoli comuni della Valle Telesina, promuovendo l’impegno diretto dei cittadini nel governo del proprio territorio, con una progressiva TRANSIZIONE dalla democrazia puramente rappresentativa a quella partecipativa (con metodologie che, tanti esempi virtuosi lo dimostrano, anche in Italia, non sono solo una nuova forma di impegno civico e cittadinanza attiva, ma aiutano anche gli amministratori a prendere decisioni migliori).
 
Con questo spirito, negli ultimi 5 anni, abbiamo ripetutamente sollecitato i nostri amministratori a introdurre meccanismi di trasparenza e partecipazione, e abbiamo seguito con attenzione, per quello che era possibile utilizzando i documenti pubblicati sul sito istituzionale, tutte le iniziative e scelte politiche dell’amministrazione comunale e non solo, non mancando di comunicare e pubblicizzare non solo le nostre critiche ma anche le nostre proposte.
La nostra azione di cittadinanza attiva voleva essere una risorsa aggiuntiva offerta a chi aveva l’onore e l’onere di amministrare il nostro comune, azione il più delle volte vissuta forse come un fastidio e non come un’opportunità.
 
A questo punto, dopo il secondo fallimento consecutivo delle amministrazioni che erano state chiamate dal voto popolare ad amministrare il nostro comune, e visto come sono andate le cose in questi ultimi 10 anni, pur continuando a pensare che si possa e si debba partecipare alla gestione della cosa pubblica anche da semplici cittadini, e pur consapevoli delle difficoltà, anche per il pochissimo tempo disponibile, vogliamo provare direttamente a favorire una svolta e un ricambio nella classe dirigente che sarà chiamata ad amministrare il nostro comune nei prossimi 5 anni.
Ma affinché  ciò avvenga, è necessario poter condividere con altri, che non siano stati già coinvolti in precedenti esperienze amministrative nel nostro comune, un percorso nuovo per la formazione di una lista, a determinate condizioni.
 
In ogni caso, “trasparenza” e “partecipazione” non devono più  essere solo belle parole con cui “condire” proclami elettorali, ma coerente e quotidiano impegno, da applicare sin dalla fase di formazione delle liste e di redazione dei programmi. La democrazia partecipata nell’amministrazione degli enti locali, e dei comuni in particolare, è assolutamente realizzabile: come abbiamo sempre detto, è infatti il modo più appropriato per reagire con coraggio al fallimento della democrazia rappresentativa, rifiutando finalmente la delega in bianco e/o la cooptazione dall’alto, e impegnandosi personalmente per il bene comune.
I principi e gli obiettivi per noi inderogabili ai quali fare riferimento in questo percorso sono quelli che abbiamo sempre enunciato: la politica come servizio e responsabilità, con rinuncia ad ogni privilegio personale per perseguire solo l’interesse collettivo, limite di due mandati, trasparenza assoluta nella piena applicazione delle più recenti e innovative norme in materia di P.A., introduzione di strumenti di ascolto, coinvolgimento e partecipazione dei cittadini e consequenziale revisione dello statuto comunale e di tutti i regolamenti, idee innovative per creare nuove opportunità di lavoro (dignitoso), solidarietà, cultura, salute, energie rinnovabili, tutela dell’ambiente e del paesaggio, stop al consumo di territorio, economia sostenibile, politiche di riduzione, riuso e riciclaggio dei rifiuti, ri-discussione della “Città Telesina”, …
Sulla base di questi principi e obiettivi, ai quali se ne potrebbero aggiungere altri secondo le sensibilità di chi vorrà condividere questo percorso, auspichiamo quindi di poterci confrontare già nei prossimi giorni con chi fosse interessato a queste tematiche, con l’obiettivo anche, nell’immediato, di costituire una lista che si proponga di introdurre nei prossimi anni, dall’interno e concretamente, quel cambiamento nel metodo e nei contenuti che sembra assolutamente necessario e non più rinviabile, ma che, soprattutto, si proponga anche di rafforzare sul lungo periodo quella spinta al cambiamento che da tempo stiamo esercitando.
 
Il materiale che abbiamo realizzato nel 2009 in occasione delle precedente elezioni, mettendolo a disposizione dei candidati di allora, è  ancora disponibile sul nostro blog (http://transizionesst.blogspot.com), e riteniamo sia una buona base di partenza per lavorare ad un progetto amministrativo condiviso che, se ce ne saranno le condizioni, potrebbe essere utile già per le imminenti amministrative.
E’ ovvio che il rinnovamento che auspichiamo presuppone l’impegno di molte altre persone, che mettano a disposizione della collettività, disinteressatamente e gratuitamente, le proprie competenze e il proprio tempo, interessate ad un percorso aperto, trasparente e partecipato per la definizione del programma e per la scelta dei candidati.
 
A chi ci sta chiedendo in questi giorni cosa faremo, rispondiamo sempre allo stesso modo: E TU, COSA FARAI?
Se qualcuno è interessato alla nostra proposta, o volesse comunque contribuire alla definizione del percorso proposto o, ancora, volesse semplicemente far conoscere la propria opinione, potrà inviare una mail al nostro indirizzo: transizionesst@gmail.com.

sabato 23 marzo 2013

La 'città telesina' ai cittadini

Sul progetto di unione dei comuni chiamato “Città Telesina” i cittadini di San Salvatore hanno avuto un’unica occasione di confronto con i sindaci proponenti, e solo nella fase di avvio del procedimento. Dopo la presentazione del progetto a ottobre del 2011, infatti, i cinque sindaci dei comuni di Amorosi, Castelvenere, San Salvatore Telesino, Solopaca e Telese Terme informarono le rispettive cittadinanze dell’obbligo dei comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti di “associare” almeno 1 servizio entro l’anno, e si dichiararono tutti persuasi della necessità di arrivare in tempi brevi alla formalizzazione dell’unione dei Comuni da loro amministrati.
Lo Statuto, “ideato” da alcuni amministratori dei comuni coinvolti, non è stato però mai presentato pubblicamente, e quindi non è mai stata data la possibilità ai cittadini di partecipare alla sua redazione.
Successivamente, la crisi Amministrativa di San Salvatore Telesino ha interrotto il percorso che stava conducendo velocemente alla ratifica definitiva dello Statuto, senza ulteriori occasioni di confronto e senza nemmeno la possibilità per i cittadini di presentare delle osservazioni.
A nostro avviso questo inatteso “STOP” è un’opportunità per consentire l’avvio di un percorso più partecipato e per migliorare quindi lo Statuto, eliminando per esempio le previsioni di carattere transitorio (affidamento al sindaco di Telese Terme, per i primi due mandati, della carica di Presidente), che riteniamo inaccettabili, e introducendo meccanismi di concreta partecipazione democratica dei cittadini.
Anche i consiglieri comunali “dissidenti”, dopo aver provocato la “caduta” della loro maggioranza consiliare lamentando scarsa trasparenza e collegialità al suo interno, hanno dichiarato di aver ricevuto essi stessi lo Statuto solo il giorno prima del consiglio comunale che aveva all’ordine del giorno la sua approvazione, e quindi non erano sufficientemente informati del relativo contenuto; e tuttavia non hanno mai fornito, nemmeno loro, notizie ai cittadini su un percorso di cui conoscevano, o avrebbero dovuto e potuto ben conoscere, l’iter né hanno espresso apertamente la loro posizione in merito (peraltro uno dei dissidenti, l’arch. Iacobelli, risulta essere uno degli amministratori che ha partecipato ai lavori insieme al vicesindaco Bove).

A questo punto, letto il recente comunicato stampa in cui si parlava di un incontro del 12 marzo scorso tra il commissario prefettizio di San Salvatore Telesino e gli altri quattro sindaci della costituenda “Città Telesina”, abbiamo ritenuto di inoltrare la richiesta allo stesso Commissario di sospendere ogni eventuale decisione in merito in attesa dell’insediamento della nuova Amministrazione Comunale.
Si tratta, infatti, di una decisione politica di grande impatto sulla nostra comunità e auspichiamo che venga garantita la possibilità, da parte della futura amministrazione, di discuterne pubblicamente.
Pur condividendo lo spirito e gli obiettivi di razionalizzazione e riduzione dei costi del progetto di unione dei comuni di San Salvatore Telesino, Amorosi, Castelvenere e Solopaca con Telese Terme, non riteniamo che lo Statuto già approvato dagli altri comuni sia stato preceduto da un reale percorso di informazione e confronto con i cittadini interessati.
In particolare riteniamo assolutamente necessario che vengano stabilite preventivamente le modalità di gestione associata del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, che dovrebbe essere il primo servizio oggetto di affidamento condiviso, dato anche il rilevante impatto economico sui cittadini.
Auspichiamo che anche i cittadini degli altri comuni interessati si uniscano alla nostra richiesta di rimettere in discussione lo statuto della “Città Telesina”, affinché questa possa essere l’occasione per ripensarne completamente la filosofia, evitando di creare un nuovo “centro di potere” che gestisca, con meccanismi ancor meno controllabili dai cittadini, l’affidamento dei servizi pubblici pagati con i nostri soldi.