sabato 23 marzo 2013

La 'città telesina' ai cittadini

Sul progetto di unione dei comuni chiamato “Città Telesina” i cittadini di San Salvatore hanno avuto un’unica occasione di confronto con i sindaci proponenti, e solo nella fase di avvio del procedimento. Dopo la presentazione del progetto a ottobre del 2011, infatti, i cinque sindaci dei comuni di Amorosi, Castelvenere, San Salvatore Telesino, Solopaca e Telese Terme informarono le rispettive cittadinanze dell’obbligo dei comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti di “associare” almeno 1 servizio entro l’anno, e si dichiararono tutti persuasi della necessità di arrivare in tempi brevi alla formalizzazione dell’unione dei Comuni da loro amministrati.
Lo Statuto, “ideato” da alcuni amministratori dei comuni coinvolti, non è stato però mai presentato pubblicamente, e quindi non è mai stata data la possibilità ai cittadini di partecipare alla sua redazione.
Successivamente, la crisi Amministrativa di San Salvatore Telesino ha interrotto il percorso che stava conducendo velocemente alla ratifica definitiva dello Statuto, senza ulteriori occasioni di confronto e senza nemmeno la possibilità per i cittadini di presentare delle osservazioni.
A nostro avviso questo inatteso “STOP” è un’opportunità per consentire l’avvio di un percorso più partecipato e per migliorare quindi lo Statuto, eliminando per esempio le previsioni di carattere transitorio (affidamento al sindaco di Telese Terme, per i primi due mandati, della carica di Presidente), che riteniamo inaccettabili, e introducendo meccanismi di concreta partecipazione democratica dei cittadini.
Anche i consiglieri comunali “dissidenti”, dopo aver provocato la “caduta” della loro maggioranza consiliare lamentando scarsa trasparenza e collegialità al suo interno, hanno dichiarato di aver ricevuto essi stessi lo Statuto solo il giorno prima del consiglio comunale che aveva all’ordine del giorno la sua approvazione, e quindi non erano sufficientemente informati del relativo contenuto; e tuttavia non hanno mai fornito, nemmeno loro, notizie ai cittadini su un percorso di cui conoscevano, o avrebbero dovuto e potuto ben conoscere, l’iter né hanno espresso apertamente la loro posizione in merito (peraltro uno dei dissidenti, l’arch. Iacobelli, risulta essere uno degli amministratori che ha partecipato ai lavori insieme al vicesindaco Bove).

A questo punto, letto il recente comunicato stampa in cui si parlava di un incontro del 12 marzo scorso tra il commissario prefettizio di San Salvatore Telesino e gli altri quattro sindaci della costituenda “Città Telesina”, abbiamo ritenuto di inoltrare la richiesta allo stesso Commissario di sospendere ogni eventuale decisione in merito in attesa dell’insediamento della nuova Amministrazione Comunale.
Si tratta, infatti, di una decisione politica di grande impatto sulla nostra comunità e auspichiamo che venga garantita la possibilità, da parte della futura amministrazione, di discuterne pubblicamente.
Pur condividendo lo spirito e gli obiettivi di razionalizzazione e riduzione dei costi del progetto di unione dei comuni di San Salvatore Telesino, Amorosi, Castelvenere e Solopaca con Telese Terme, non riteniamo che lo Statuto già approvato dagli altri comuni sia stato preceduto da un reale percorso di informazione e confronto con i cittadini interessati.
In particolare riteniamo assolutamente necessario che vengano stabilite preventivamente le modalità di gestione associata del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, che dovrebbe essere il primo servizio oggetto di affidamento condiviso, dato anche il rilevante impatto economico sui cittadini.
Auspichiamo che anche i cittadini degli altri comuni interessati si uniscano alla nostra richiesta di rimettere in discussione lo statuto della “Città Telesina”, affinché questa possa essere l’occasione per ripensarne completamente la filosofia, evitando di creare un nuovo “centro di potere” che gestisca, con meccanismi ancor meno controllabili dai cittadini, l’affidamento dei servizi pubblici pagati con i nostri soldi.

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