venerdì 30 ottobre 2009

Comunicato Stampa ai giornali: Richiesta di incontro pubblico sul Piano Provinciale Rifiuti e relativa Provincializzazione

Una lettera- richiesta- documento è stata protocollata oggi, 29 ottobre 2009 alla Provincia di Benevento.
Indirizzata all’assessore Aceto , e per conoscenza al presidente Cimitile, firmata dalle associazioni ambientaliste e dai comitati civici , uniti in coordinamenti , della provincia e della città di Benevento.
I suddetti coordinamenti sono allarmati dal fatto che, nonostante da più parti si affermi che la drammatica emergenza rifiuti sia ormai terminata, ancora oggi, in Campania, non esista un ciclo di gestione dei rifiuti capace di coniugare un efficace trattamento dei rifiuti (secondo i criteri di priorità stabiliti dalla normativa europea) con il rispetto della legalità, con la tutela dell’ambiente e con il diritto alla salute dei cittadini campani. Alla richiesta di incontro pubblico sono stati allegati i documenti contenenti lo studio delle criticità e le nostre proposte relative agli impianti CDR e ai siti di compostaggio.
Il governo del nostro paese sta concentrando enormi risorse per realizzare, con grosse difficoltà, e con aggravio dell’inquinamento ambientale, l’ultimo anello dell’impiantistica al servizio della filiera di gestione dei rifiuti (quello dell’incenerimento e del conferimento in discarica), laddove manca, invece, il primo fondamentale anello di tale impiantistica, necessario al recupero e alla valorizzazione, anche a fini agronomici, della frazione organica (il cosiddetto “umido”, che può e deve essere trasformato in fertilizzante).
Vanno, inoltre, attivati tutti gli strumenti a disposizione (normative, incentivi, graduale passaggio da TARSU ( aumentata, anche, di recente) a TIA, con annesse campagne di “sensibilizzazione e informazione”) per la riduzione dei rifiuti, a monte della produzione, tramite il disincentivo degli imballaggi in plastica (bottiglie e contenitori) e dei prodotti monouso non biodegradabili (stoviglie in plastica), attraverso il bando degli shoppers monouso in polietilene ed agevolando l’economia del riuso e il compostaggio domestico, laddove possibile.
Di tutto questo si è già discusso ma purtroppo non ancora messo in pratica.
Sembra a tutti noi alquanto strano che di queste problematiche non si discuta con esaustività anche nelle singole amministrazioni , anzi gli assessori all’ambiente dei singoli comuni si nascondono e si rifiutano, paradossalmente, di richiedere un confronto, sicuramente chiarificatore, proprio con l’Assessore all’Ambiente provinciale preposto a guidare la provincia in questo nuovo percorso.
Per quanto riguarda la Provincia di Benevento, infatti, si è appreso dai comunicati stampa che l’assessore all’ambiente della Provincia di Benevento, è stato designato commissario ad acta per la strutturazione della società provinciale di gestione dei rifiuti, che è impegnata a riscrivere il Piano Provinciale Rifiuti e che riveste il ruolo di responsabile dell’impiantistica, dei siti di compostaggio, dei lavoratori attualmente occupati nei tre Consorzi provinciali.
Per questo motivo, i suddetti coordinamenti CHIEDONO all’assessore all’ambiente della Provincia di Benevento che, tramite un dibattito pubblico e un’assemblea del Forum Ambientale FABENE, siano rese note, ai soggetti del territorio interessati, le linee programmatiche che il commissario ad acta, nei prossimi mesi, intende dare seguito relativamente:
- alle linee guida della gestione rifiuti, già approvate dalla giunta provinciale nel 2008, ma mai presentate pubblicamente;
- al Piano Provinciale Rifiuti (non essendo ancora stato definito, né presentato sul territorio, suggeriamo che l’assessore recepisca preventivamente le proposte e le osservazioni della società civile);
- alle linee programmatiche della costituenda società provinciale, oltre che ad eventuali richieste di chiarimenti sullo statuto della stessa;
- alla discarica di Sant’Arcangelo Trimonte;
- al destino dei lavoratori dei Consorzi della Provincia, notoriamente in esubero e, quindi, con un futuro alquanto incerto.

Se l’assessore volesse andare incontro alle richieste dei suddetti coordinamenti, con un percorso largamente partecipato, il Suo impegno di commissario ad acta ne uscirebbe sicuramente arricchito e, al contrario delle programmazioni imposte, e non condivise, sarebbe accolto con maggiore favore e impegno.


(coordinamenti di movimenti)
- Co.Re.Ri. - Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania;
- Benevento EcoSolidale - Coordinamento provinciale delle associazioni
ambientaliste e solidali;
- Rete Arcobaleno di associazioni per un'economia ecosolidale.

(singoli movimenti)
- A Guardia dell'Ambiente - Comitato civico di Guardia Sanframondi;
- Comitato contro la costruzione di un inceneritore a San Salvatore Telesino;
- Cittadini in movimento - San Salvatore Telesino;
- Città di Eufemia - Nodo di economia solidale - San Lorenzello;
- LIPU - Sezione di Benevento - Marcello Stefanucci;
- Lerka Minerka - Associazione di escursionismo naturalistico - San Giorgio del Sannio - Roberto Pellino;
- Associazione Rete Arcobaleno Benevento - Maria Masone;
- Club Alpino Italiano - Sezione di Benevento - Enzo Ascione;
- GAS Arcobaleno Benevento - Gruppo d'Acquisto Solidale - Enzo Auletta;
- Tandem21 - Consumo Critico e Commercio Equo e Solidale - Benevento - Fabio Santucci;
- WWF Associazione Sannio - Benevento - Francesco Bevilacqua;
- FIAB Sannio - Ambiente e biciclette - Benevento - Massimo Mazzone;
- Slow Food Benevento - Erasmo Timoteo;
- E' più bello insieme - Benevento - Angelo Moretti;
- La Cinta Onlus - Per il recupero della relazione uomo-animale - Benevento - Tullio Zullo.

lunedì 26 ottobre 2009

"Porta la sporta", sensibilizzazione (?), e poi ?

Ho sentito parlare a S.Salvatore dell'iniziativa "porta la sporta" che io ed alcuni miei amici già pratichiamo volontariamente senza sforzo anche nella speranza di un'ampia diffusione della pratica. Rammento che si tratta di un'iniziativa che mira all'eliminazione dei sacchetti di plastica per la spesa sostituendoli con borse (sporte) riusabili.
L'iniziativa, dicevo, è lodevole di per sè, ma resterà ai blocchi di partenza, ed un pò demagogica, se non sarà accompagnata da un'ordinanza del Comune che bandisce i sacchetti di plastica nel giro di qualche mese, e se non si risolve, nel contempo, il problema della periodica mancanza dei sacchetti di plastica per l'immondizia (anch'essi peraltro inquinanti quanto gli shoppers...).
Insomma, se guerra ai sacchetti di plastica deve essere, che sia fatta con un piano completo che coinvolga tutti gli attori:
1) i cittadini, con la sensibilizzazione (sembra si stia facendo, almeno nelle scuole, poi ?)
2) l'amministrazione, con messa al bando ed incentivi: nessuna evidenza in merito da parte degli assessori preposti, immagino includendo quelli al "commercio" ed all' "ambiente" dal quale non abbiamo ricevuto risposte in tal senso
3) commercianti: sono disposti e preparati all'iniziativa ? Perchè dovrebbero farlo ?
Rammento che a livello nazionale c'è stata una proroga al 01/01/2011 della messa al bando dei sacchetti, sfruttiamo questa fase per prepararci al meglio slegandoci dalla politica nazionale (anticipandola) che ha tempi ed interessi non sempre comprensibili, .
Ovviamente l'eliminazione dei sacchetti di plastica, se conseguita, è un ottimo primo passo. Tuttavia invito ad incastonare questa iniziativa in un piano rifiuti complessivo, coerente ed efficace: non limitiamoci alle sole campagne, magari gratificanti perchè vistose, lasciando le politiche di più ampio respiro alle sole mani del neo-commissario provinciale ai rifiuti, mettiamoci nelle condizioni in cui, come cittadini e come Comune, possiamo partecipare, scegliere ed agire con responsabilità su questi temi.

Francesco Pascale - Cittadini in movimento


PS: è un peccato che non ci sia stato alcun coinvolgimento pubblico della cittadinanza di S.Salvatore per l'organizzazione e la promozione dell'iniziativa: anche in questo caso noi, come "cittadini in movimento", insieme ad altre associazioni con cui siamo in contatto e ad altri singoli sensibili al tema avremmo potuto dare il nostro contributo portando di persona queste proposte o critiche che avrebbero quantomeno reso l'iniziativa più robusta, consistente e portato il protagonismo di coloro che devono attuare queste pratiche quotidianamante. Chissà quando si smetterà di avere paura dei propri amministrati ?

venerdì 23 ottobre 2009

Riunione Associazione Amici della Biblioteca San Salvatore Telesino

23 ottobre 2009
S.Salvatore, associazione amici della biblioteca
Pubblicazione di Betty Colella su "vivitelese.it"


“Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”
Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano

E' con questo spirito che a San Salvatore Telesino sta prendendo forma l'Associazione Amici della Biblioteca, un gruppo di volontari animati dal desiderio di promuovere e diffondere la cultura del libro e della lettura in ogni fascia di età.


l’associazione Amici della Biblioteca

invita la cittadinanza

a partecipare all’incontro

che si terrà il giorno 24 ottobre 2009 alle ore 18,00 presso la Biblioteca comunale “S. Anselmo”

di S. Salvatore Telesino


O.d.G.:

- approvazione dello Statuto dell’Associazione;

- approvazione del programma delle attività dell’Associazione;

- tesseramento

Ll’incontro avrà improrogabilmente inizio alle ore 18,00 ed una durata massima di due ore.

martedì 20 ottobre 2009

Gianvito Bello: Fonti rinnovabili o biomasse inesistenti (ma persistenti 2)?

Spettabile Assessore,
siamo costretti a replicare di nuovo ad un suo comunicato nella speranza che voglia fare chiarezza una volta per tutte sulla questione biomasse nella nostra provincia.
Abbiamo riletto con attenzione la documentazione disponibile - carente e comunque poco chiara – e, malgrado i nostri sforzi, non siamo riusciti a trovare nulla di rassicurante.
L’unica fonte cui far riferimento, in questo momento, sono le Sue parole, che tuttavia ci tranquillizzano assai poco, visto che Lei si limita a dare priorità agli impianti fotovoltaici, ma nulla chiarisce rispetto alla possibilità di ottenere “in soli 90 giorni l’autorizzazione per realizzare impianti a biomasse fino a 5 MW”, (vedi comunicato ufficiale della provincia) ,
su tutto il territorio provinciale, e non solo nel Fortore, come riportato da qualche quotidiano.
Lei continua ad essere ambiguo, pertanto non comprendiamo perché non raccoglie il nostro invito a riferire sull’esatta programmazione provinciale e a discutere il nuovo PEA pubblicamente, prima che esso sia definito dall’Università del Sannio.
Ricordiamo ancora una volta che La Luminosa, con il suo impianto, è riemersa dopo ben 9 anni di latenza in assenza di ogni forma di controllo politico-democratico, e solo adesso Lei ed i suoi colleghi dichiarate di opporvi e sostenere la lotta dei movimenti.
Insomma, il fatto che i nostri amministratori si decidano a contrastare questi progetti scellerati solo quando sono sollecitati a farlo dai cittadini, non ci fa stare affatto tranquilli.
Per quanto ci riguarda, è fondamentale che non venga concessa alcuna possibilità di autorizzazione per gli impianti di incenerimento sul nostro territorio.
Questo risultato deve emergere necessariamente nella pianificazione energetica-ambientale della nostra provincia, come Lei stesso ha più volte assicurato pubblicamente.
Anche il silenzio dell’assessore provinciale all’ambiente ci lascia perplessi, dato che le problematiche ambientali ed energetiche sono strettamente connesse e siamo a pochi giorni dalla conclusione della vicenda biomasse-Vocem.
In ogni caso, non solo all’assessore Bello è indirizzata quest’ultima replica ma a tutti i nostri amministratori, nei Comuni, alla Provincia, alla Regione …
Noi siamo i cittadini che Voi avete scelto di “servire” come PUBBLICI AMMINISTRATORI.
E’ Vostro dovere ascoltarci e rispettarci. Anche a Noi dovete rendere conto delle Vostre azioni e delle Vostre dichiarazioni.
Se non ci piace, o non ci convince, quello che fate o quello che dite, abbiamo tutto il diritto/dovere di esprimerVi il Nostro disappunto.
Né vi servirà insultarci o denigrarci per ridurci al silenzio.
Noi ci aspettiamo che prendiate per stimoli costruttivi i nostri interventi, anche se qualche volta vi sembrano troppo duri e ingenerosi, e che la vostra reazione non si riduca a repliche stizzite, ma dimostri disponibilità ad approfondire le questioni sollevate dai cittadini e rispondere nel merito.

lunedì 12 ottobre 2009

Gianvito Bello: Fonti rinnovabili o biomasse inesistenti (ma persistenti)?

articolo in risposta a :
1 ottobre 2009 - Provincia BN, lettera aperta a "Luminosa" (?) Antonio De Lucia Comunicato Stampa n. 1036 del 30 settembre 2009
http://www.vivitelese.it/_%20archivio%202009/vita%20sociale%202009/00%20provincia%20BN%20e%20v.Telesina/Provincia%20154.htm

Sono passati solo due mesi dalla CDS decisoria sull’impianto di incenerimento previsto per San Salvatore Telesino, che ha bocciato il progetto Vocem, ma sono già ricomparse le biomasse in Provincia di Benevento.
Roboanti proclami e innumerevoli comunicati stampa su una programmazione provinciale progressista e lungimirante e una diversa politica energetica vengono spazzati via in un sol colpo dall’Assessore Gianvito Bello.
Cancellata l’affermazione, sempre confermata dal presidente Cimitile che “la politica energetica provinciale era improntata esclusivamente sulle fonti rinnovabili (fotovoltaico)”.
Dal titolo del comunicato stampa: “Provincia via libera agli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili” del 30 settembre 2009, http://www.ilquaderno.it/provincia-via-libera-agli-impianti-produzione-energia-fonti-rinnovabili-39360.html, ci saremmo aspettati che, finalmente, si desse vita al “Tempio del sole”centrale tecnologicamente avanzata da 20 MW” o alla installazione sugli edifici pubblici, come scuole e uffici, di impianti fotovoltaici finanziabili, e quindi altamente convenienti sia per il pubblico che per il privato.
Invece l’Assessore Bello coglie l’occasione per proporre impianti di “fotovoltaico, eolico, idroelettrico fino ad 1 MW di potenza; nonché quelli alimentati a biomasse e/o biogas fino a 5MW”

La nuova stagione di “politiche energetiche e alternative” basata su “un progetto completo di filiera”, contrariamente a ciò che ci aspettavamo, e che l’assessore comunicava essere stato approvato anche in sede regionale, non è che la stessa vecchia strategia osteggiata da tanti cittadini. L’assessore propone, infatti, ASSURDAMENTE, agli enti locali e ai privati di presentare progetti, autorizzabili in 90 giorni, per impianti che utilizzano come materia prima biomasse “inesistenti” nella nostra provincia, e quindi rifiuti, per una quantità di 55.000 tonnellate annue per ottenere una potenza ‘pari’ alla metà della centrale progettata dalla Vocem per San Salvatore Telesino.
Ecco cancellate in un baleno tutte le chiacchiere “coraggiose” fatte fin’ora, salvo poi sostenere il primo comitato locale che ovviamente si costituirà nel primo sfortunato paese della Provincia in cui sarà presentato un progetto di biomasse da 5 MW.

Tutte le parole spese contro la Vocem sono sfumate in modo indegno nella desolazione di un ritorno al “nardoniano“ ardore di bruciare la mitica paglia, e magari anche qualche copertone abbandonato.

Ma l’assessore Bello non aveva promesso di cambiare e migliorare il PEA proprio per il macroscopico errore, commesso precedentemente, di prevedere due centrali nella nostra provincia?

Solo qualche mese fa l’assessore Bello litigava con Izzo, consigliere PDL alla Provincia, e affermava, riferendosi alla Luminosa:

“«La Provincia di Benevento si è dotata del Piano Energetico Ambientale Provinciale (PEA) con una delibera del Consiglio Provinciale del 2004. La Provincia sannita è stata, dunque, la prima in Campania a dotarsi di un Piano e lo ha fatto ben cinque anni prima dell’adozione da parte della stessa Regione di uno strumento analogo. Attualmente, la Provincia ha in corso l’aggiornamento del documento di pianificazione, con il supporto dell’Università del Sannio.

In ogni caso, nella sua versione vigente, il PEA non prevede alcun impianto di produzione di energia utilizzando il biogas, essendo anzi l’intera pianificazione delle politiche energetiche provinciali improntata esclusivamente sulle fonti rinnovabili (fotovoltaico).

La Provincia ha sottoscritto nel 2007 un Accordo Quadro con la Regione e l’Università del Sannio per un polo di eccellenza per una filiera energetica da fonte rinnovabile (fotovoltaico), sia per quanto concerne la produzione in sé della stessa, catturando la luce del sole, sia per quanto riguarda tutta la linea di manufatti occorrenti per tale necessità. Già oggi il Sannio produce circa 400 MW di energia da fonte rinnovabile immettendola nella rete: siamo in condizione di poter immettere in rete, entro il 31.12.2010, altri 100 MW di energia da fonte rinnovabile.”

http://www.tvsette.net/modules.php?name=News&file=article&sid=12243
L’assessore sa bene che per biomassa si intende anche la parte biodegradabile dei rifiuti e che nella provincia di Benevento non sarà mai possibile reperire 55.000 tonnellate annue ( per ogni impianto) di biomassa vergine intesa come sfalci ed altri scarti dell’agricoltura, pertanto non riusciamo davvero a comprendere come mai ha inteso proporre ad enti e privati di attivarsi per presentare progetti simili, se non stravolgendo la vocazione del territorio e… le sue stesse parole.

“Nel Sannio verranno realizzati le macchine, gli impianti e gli strumenti che consentono di ricavare l’energia dalla luce del sole. Si rafforza la sensibilità collettiva circa una produzione eco-compatibile e da fonti non inquinanti e riproducibili. Dal canto suo la Provincia di Benevento ha interessato da mesi tutti i Comuni per la sottoscrizione di singoli Accordi di programma, come quello già siglato con il capoluogo. L’assessore Bello sottolinea che l’ente provincia conta di giungere entro l’estate, come obiettivo di fondamentale rilevanza strategica a varare programmi per la produzione di energia per 100 Megawatt.” http://www.rinnovabili.it/contratti-di-programmalassessore-bello-la-provincia-in-prima-linea-per-lenergia-alternativa
La programmazione energetica e ambientale va necessariamente fatta con un ampio confronto democratico e in un contesto di rigorosa tutela ambientale dei territori, e secondo le specificità e le potenzialità degli stessi. Non si può individuare il futuro di questo territorio nell’agricoltura sostenibile e di qualità, nel turismo rurale archeologico, nei prodotti “ locali ” e continuare a parlare di grandi centrali a biomasse per produrre energia da mettere in rete o per scopi speculativi.
Le politiche energetiche vanno indirizzate all’autonomia ed al supporto delle aziende locali che si consegue con l’azione combinata del risparmio e dell’autoproduzione ricorrendo al fotovoltaico, al solare termico, alla geotermia ed al micro-eolico. Solo così si può perseguire la possibilità di soddisfare le esigenze energetiche dei singoli, ottenere risparmio economico in bolletta e, nel contempo, non aggiungere un Kw in più di quanto necessita, nell’interesse della salvaguardia del territorio.
Saremo mai in grado di mettere in piedi finalmente un piano provinciale che sia coerente in tutte le sue parti, dall’energia all’economia, dall’ambiente alla qualità della vita, dal “dichiarato” alla realtà? Ogni deroga alla coerenza e’, come sempre, un cattivo indice, specialmente in assenza di confronto pubblico.
L’assessore, prima di annunciare investimenti in campo energetico non condivisi, o suggeriti dai soliti noti, dovrebbe ricordare le dichiarazioni rilasciate in precedenza, per non farle rimanere vuote parole pronunciate solo per arginare proteste o cavalcare movimenti diffusi nati in difesa di politiche sostenibili e rispettose della volontà dei territori.
All’epoca sosteneva anche la necessità che si attivassero “le procedure per la pianificazione territoriale. Decisivo sarà il coinvolgimento del territorio a cominciare dai comuni ma anche dalle associazioni.In tale attività è assolutamente centrale il ruolo del Consiglio Provinciale, in quanto occorre regolamentare, con un attento studio di pianificazione, in linea con il Piano Territoriale di Coordinamento, le tante iniziative che da più parti provengono. Dovrà, infine, essere avviata un’attività di informazione dei cittadini e di coinvolgimento delle comunità. L’obiettivo è quello di agevolare gli investimenti in un settore strategico quale quello energetico, in un contesto di organizzazione e programmazione degli interventi, compatibile con le caratteristiche e peculiarità dei territori interessati”. http://www.ilquaderno.it/polo-energie-alternative-bello-sara-coinvolto-territorio-25934.html

Pertanto, chiediamo all’assessore Bello di rivedere le sue proposte di impianti, ed al Presidente Cimitile di esercitare un maggiore controllo su come gli assessori della Provincia realizzano i piani originari espressi sin dal momento del Suo insediamento e riconfermati, almeno a parole, in innumerevoli comunicati stampa.

domenica 11 ottobre 2009

MANIFESTO: I PRIMI CENTO GIORNI DELLA NUOVA AMMINISTRAZIONE

(tratto dal post del 1 ottobre 2009).

A quasi 4 mesi di distanza dalle elezioni amministrative, siamo andati a rileggere le promesse contenute nel programma della lista “Uniti per San Salvatore”, confermate con la relazione programmatica letta dal Sindaco Izzo nel corso del primo consiglio comunale.

Il recupero di trasparenza, efficienza e funzionalità degli uffici comunali erano dei punti fondanti del programma politico di Izzo, ed è possibile ed opportuno, già adesso, fare un primo bilancio.

Gli ultimi due consigli Comunali sono stati una farsa.
Si è parlato quasi esclusivamente di Bilancio ma in realtà è stato solo un pretesto per ricoprirsi di accuse e ingiurie che non contribuiscono alla chiarezza.
Il sindaco ha dichiarato che “il nostro Comune sta vivendo una crisi finanziaria drammatica” mentre la minoranza sostiene esattamente il contrario.
Il Bilancio, però, non è mai stato pubblicato on-line e i cittadini non sono stati, di fatto, messi in condizione di capire qual è lo stato dei conti del Comune.
L’impressione che se ne ricava è che il Consiglio Comunale sia solo un rituale e non il “luogo” in cui discutere e confrontare le proposte su cui assumere delle decisioni.

Intanto, la trasparenza e la partecipazione continuano ad essere enunciate a parole e negate nei fatti.
Ci saremmo aspettati quantomeno la pubblicazione sul sito del bilancio approvato dal consiglio comunale, nonché di tutte le delibere con i relativi allegati, di tutti gli atti emessi, incluse le determinazioni dei dirigenti, regolamenti, ordinanze, contratti vigenti, incarichi a soggetti esterni, graduatorie dei bandi, ecc. (ci sarebbero anche gli obblighi di cui all’art. 21 comma 1 della legge 69/2009 da rispettare).

Vogliamo ricordare che Il programma elettorale della maggioranza conteneva, fra l’altro, due specifici impegni elettorali in merito alla trasparenza e di immediata applicazione:
istituzione dello sportello URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico);
miglioramento e costante aggiornamento del sito internet.

Ad oggi non c’ è alcuna evidenza di iniziative in tal senso: quando finiranno gli strascichi della campagna elettorale e si inizierà finalmente ad amministrare?

Oltre il bilancio e la partecipazione, sono molte altre le questioni da affrontare con urgenza:
Rifiuti: revisione contratto consorzio BN2, coinvolgimento della cittadinanza, isola ecologica, gestione degli ingombranti, passaggio da tarsu a tia. A che punto siamo?
Evasione: nel consiglio comunale del 9 settembre scorso è emerso che la percentuale di cittadini evasori di S. Salvatore è pari al 45%. Cosa si sta facendo per recuperare i crediti “accertati” dell’ICI? E dell’acqua?
Controllo del territorio, abusivismo, cava, deposito pneumatici: quali iniziative sono state assunte?
PUC: quando verranno messi a disposizione i documenti già elaborati, e quando ripartirà la procedura partecipata?

Questi punti non esauriscono né gli impegni da onorare né le ulteriori esigenze della nostra comunità, rispetto alle quali, ancora una volta, chiediamo un confronto pubblico ed una reale disponibilità a concretizzare insieme ai cittadini le promesse fatte.
Democrazia partecipata: purtroppo, per ora, tutti la evocano e la invocano, nessuno la pratica.
Cittadini in Movimento-Laboratorio di cittadinanza attiva

martedì 6 ottobre 2009

AMORE & DEMOCRAZIA.

Contributo di Enzo Maddaloni (clown Nanosecondo).

La mia vita da Clown mi ha posto ai limiti, ai confini e mi ha fatto intraprendere un viaggio per ricostruire il senso del mio essere oggi: uomo intero. Uomo intero con tutte le sue contraddizioni, paure, dolori ed amori.

La mia crisi è nata sei anni fa dopo un’esperienza ventennale come dirigente provinciale di un organizzazione sindacale di Salerno, che non condivideva più il concetto di delega. In una società come la nostra in crisi, c’era bisogno solo di testimoniare, in maniera personale, autobiografica, il senso del proprio “se” nel senso dell’andare verso.. non “sé” (con l’accento) come affermazione…di uno status, ma come appunto un ritrovarsi un “rimettersi in gioco”.

All’interno di queste mie riflessioni su diversi argomenti, che se volete potete approfondire sia su www.girodivite.it , che sul blog de Il Cerchio, Comunità Libertaria per Sognatori Pratici http://sognatoripratici.blogspot.com/ o sull’attività di promozione della comico terapia attraverso il comitato di promozione sociale www.radunonazionaleclowndottori.org ce ne uno, anzi forse è meglio dire due anche se non li vedo separati che mi crucciano da un po’ di tempo: “AMORE & DEMOCRAZIA”.

Premetto che sono alcuni anni che non considero più democratiche la modalità elettive dei nostri rappresentati politici, personalmente sarei orientato per il sorteggio ogni tre anni tra tutti i cittadini, (qui qualcuno mi potrebbe obbiettare: tra tutti? Si! Tra tutti! Sembra ombra di dubbio, anche mafiosi e delinquenti. Altrimenti, dovremmo realizzare una soluzione che potrebbe essere quella di imprigionare, nel frattempo tutti quelli che si dichiarano ed hanno le prove di essere onesti e che possono provare tale status per cercare di salvarli dai cattivi.

Queste elezioni sono pericolose per la democrazia perché sono senza amore.

Molte democrazie nel mondo sono in "ristrutturazione". La stessa crisi che stiamo attraversando, però va considerata positiva. D’altronde se chiediamo ad un africano che il mondo da qualche anno è in crisi lui ci risponderà io lo sono da una vita. Quindi il concetto di crisi è sempre relativo ed andrebbe parametrato alla capacità di sopravvivenza (sussistenza) di una persona. Il problema però prima di chiedersi se oggi in Italia c’è democrazia ci dovremmo chiedere se c’è una vera “cultura della democrazia” e dell’amore.

Tempo fa ho scritto su girodivite.it questa (altra) riflessione sull’argomento “elezioni”, che le dava anche il titolo: http://www.girodivite.it/NON-SONO-ANDATO-A-VOTARE.html

Alcuni giorni fa parlavo con il mio carissimo Angelo Mercurio (Mauro Orlando e sì, Mercurzio il mio angelo si chiama Mauro Orlando, anche se, sempre più spesso, mi lascia incustodito), di questo argomento e lui mi ricordava che nella vecchia Atene (lui è filosofo o’vero) era praticata la "democrazia degli individui partecipata" (non rappresentativa).

In pratica - mi spiegava - che quando bisognava decidere qualcosa, tutti i cittadini erano convocati in assemblea e potevano prendere la parola, esprimere opinioni, e votare. Addirittura i Cittadini venivano pagati per questa funzione civica (prendevano un gettone di presenza) e, ciò, per evitare discriminazioni tra chi ricco poteva permettersi quel giorno di non lavorare, a differenza di chi povero non avrebbe potuto scegliere di partecipare.

Ci sono due bellissimi libri che vi consiglio di leggere in proposito: "Individualismo democratico, Emerson, Dewey e la cultura politica americana" e "Lo scettro senza potere" di Nadia Urbinati.


Entrambi questi libri ci ricordano di come al principio del nuovo millennio si assiste, per fortuna dico, ad un energico ritorno dell’individualismo democratico, al concetto di non delega, di partecipazione diretta. Per costruire Comunità di Transito.

Qui qualcuno mi potrebbe evidenziare l’eccezione negativa ma, nella sostanza dobbiamo pensare in maniera diversa all’individuo e all’esercizio dei diritti di cittadinanza o meglio, per il semplice fatto che esiste come essere umano, e quindi detentore di diritti inalienabili ed uno di questi è certamente il diritto di partecipazione. Per questo, testimoniare, rendersi partecipi e protagonisti del cambiamento, è possibile senza nessuna più critica a questo o quel partito, ma semplicemente attuando i diritti individuali di esistere e di essere cittadino del mondo. Il problema diventa quindi non del fare ma del come fare.

Cresciuta nell’America dell’Ottocento grazie a personalità come Emerson, Whitman e Thoreau, quando la democrazia non era ancora una realtà acquisita, questa idea vecchia quando il mondo pare si impose ben presto come alternativa al razionalismo e all’utilitarismo e diede i suoi frutti con il pragmatismo di Dewey. Per la sua forte tensione etica si distinse dalla tradizione liberale, dalla quale ebbe origine.

Per la sua attenzione al valore della dimensione privata della vita individuale si distaccò dalla tradizione repubblicana, della quale la nuova nazione americana era imbevuta. La sua idea fondamentale è che lo stato costituzionale sia il punto di partenza grazie al quale il sistema politico e la società civile possono svolgere un opera positiva di stimolo dell’individualità. Lo stesso fenomeno della partecipazione al voto che si manifestata negli Stati Uniti con l’elezione di Obama ha risvegliato questo sentire di partecipazione da parte di molte persone che fino a quel momento non sono andate mai a votare, perché? Il sogno americano. L’immaginare la possibilità di un cambiamento essere partecipi.

In questo senso, possiamo comprendere anche come sia vero che l’immaginazione è molto più forte della volontà e la stessa democrazia superato l’atteggiamento negativo verso la politica propria del liberalismo, rende partecipi di un processo: propone a ciascuno di prendere parte, a suo modo e con responsabilità, alla costruzione di una prospettiva di miglioramento per se e per gli altri, attraverso le leggi, la cultura, la partecipazione politica e il giudizio pubblico.

Oggi la fragilità della democrazia, che è anche il suo fascino e la sua forza recondita, sta in questa dimensione più che politica, nell’avere non altro fondamento se non la credenza e la pratica di vita di ciascuno. Il concetto di non delega, amorevole. Oggi gli stessi generali e capi di stato che partecipano in Afghanistan o in Iraq alla forza ONU non dichiarano più di “esportiamo democrazia” come arrogamene dicevano una volta , ma semplicemente “tuteliamo i nostri interessi economici in uno scacchiere strategico mondiale” : oggi ci si pone il problema della pace nel mondo più che esportare democrazia. Almeno una verità è venuta fuori della democrazia non interessa più un fico secco a nessuno!

Per questo credo che oggi può valere più la testimonianza personale, individuale del essere "se" (scrivo "se" senza accento perché non la considero una affermazione ma è.. un "se”.. nell’andare verso" ) e quindi, come singoli individui, nella consapevolezza dell’essere soli, ma insieme agli altri, e che per modificare questa situazione dovremmo porci un problema molto semplice c’è amore in tutto questo?

Lo stesso amore per la democrazia come l’amore è messo in discussione ogni giorno. I governi ci dicono: "Va’ e uccidi per amore del tuo paese". È amore questo? La religione dice: "Dimentica il sesso per amore di Dio". E’ amore questo? L’amore è desiderio? Il corpo è vuoto-vuoto, come la materia è solo lo spirito l’essenza stessa dell’amore lo può riempire.

L’amore per la maggior parte di noi è - desiderio e piacere - il piacere che è derivato dai sensi, dalla attrazione sessuale e dalla soddisfazione. Sia ben chiaro, non sono certamente contrario al sesso, al contrario, spero di fare sesso selvaggio tutti i giorni...ed amore infinito, ma il sesso in se non è amore. Come la democrazia non è democrazia senza amore vero.

E, qui faccio il mio parallelismo tra "Amore & Democrazia" perché credo che abbiano molte cose in comune.

Quello che il sesso ci dà momentaneamente in amore è il totale abbandono di noi stessi, poi finiamo per ritornate alla nostra confusione e così ripetiamo e ripetiamo quegli stati di ansia e preoccupazioni per passare poi a quello stato in cui ci abbandoniamo e non c’è preoccupazione, problema.

L’appartenere a un altro, l’essere psicologicamente nutrito da un altro, dipendere da un altro - rischia in tutto ciò che deve esserci sempre ansietà, paura, gelosia, colpa e finché c’è paura non c’è amore. Una mente oppressa dal dolore non saprà mai cos’è l’amore; il sentimentalismo e l’emotività non hanno assolutamente niente a che fare con l’amore. E, così l’amore non ha niente a che fare con il piacere e il desiderio. La stessa democrazia si comporta come l’amore.

Non sappiamo come raggiungere l’amore è così, non sappiamo come raggiungere e realizzare la democrazia oggi. Fateci caso dove manca l’amore manca anche la democrazia. Questa straordinarie dimensione di relazione umana sempre più spesso non riusciamo a metterla in pratica ed a realizzarla. E, allora cosa facciamo? Se non sappiamo che fare, non facciamo niente, non è vero? Assolutamente niente? Allora intimamente siamo nel più completo silenzio.

Vuol dire che non cerchiamo non vogliamo, non andiamo a caccia più di niente o di qualcosa; non c’è assolutamente un centro un luogo dove realizzare una relazione. Allora c’è amore!

La stessa democrazia è un atto d’amore verso noi stessi e gli altri e quindi rischia né di essere amata né di essere tollerata, né di essere più desiderata. Diventa sospetto di critica e di sorveglianza. Non possiede nessuna più certezza, da diventare indispensabile agli altri ed a noi stessi. Allora che facciamo? La tradiamo, non andiamo neppure a votare (come me). Nella sostanza rischiamo di diventare tutti dei piccoli dittatori. Critichiamo tutto e tutti e..... dobbiamo riuscire a costruire un’alternativa credibile.

Non ci possiamo adattare così a chi ha fallito in amore, utilizzando il tradimento. Ci continueremo a chiedere ma, questo non è amore ma questa non è democrazia?

Anche qui la solitudine viene in aiuto!

Non viviamo più in assenza dell’altro ma in presenza di noi stessi del "se". Di noi come testimoni assoluti del possibile cambiamento, con distacco, di un’andare verso l’altro con la propria presenza e testimonianza umana. E, cosi come possiamo ritrovare l’amore, possiamo ritrovare la vera democrazia, quella degli individui liberati, che tutti immaginiamo possiamo essere, "se"...e solo andando verso "se” stessi ..possiamo andare verso l’altro. Ricominciare dal proprio “se” è il vero cambio di mente che ci impone il cambio di paradigma.

La terra è incinta sta nascendo un nuovo uomo. Molti già sono tra di noi sono i “Guerrieri dell’Arcobaleno” sono guerrieri di pace e di amore sono clown: uomini interi.

Potete immaginare anche voi di esserlo. Come? Mi direte: basta solo immaginavi? E, come nei sogni, la vostra realtà cambia, perché vi svelo una piccola “magia gentile” l’immaginazione è più potente della volontà.

Di Clown “Dottore” Nanosecondo

giovedì 1 ottobre 2009

I PRIMI CENTO GIORNI DELLA NUOVA AMMINISTRAZIONE

A quasi 4 mesi di distanza dalle elezioni amministrative, siamo andati a rileggere le promesse contenute nel programma della lista “Uniti per San Salvatore”, confermate con la relazione programmatica letta dal Sindaco Izzo nel corso dl primo consiglio comunale.
Alcuni impegni assunti dalla nuova amministrazione sono fondamentali per introdurre un reale cambiamento in termini di partecipazione dei cittadini, così come da molto tempo stiamo chiedendo.
In questi mesi abbiamo potuto apprezzare la collaborazione con il comitato civico contro la costruzione dell’inceneritore in occasione delle iniziative per la conferenza dei servizi del 23 luglio 2009 e l’avvio di una collaborazione comune-cittadini per la gestione della biblioteca, ma ci aspettiamo molto altro.
D’altra parte, il progetto per la biblioteca insieme ad altre iniziative (vedi pulizia di Grassano, PuliAMO San Salvatore, la raccolta differenziata alla “festa dello strupp’l”), basate sulla partecipazione volontaria, sono la dimostrazione che quando i cittadini sono chiamati a dare il proprio contributo per il bene comune, ben volentieri si lasciano coinvolgere.
Molte sono le questioni e le problematiche sulle quali ancora aspettiamo che la nuova amministrazione dia segnali netti di discontinuità rispetto al passato, e confermi nei fatti il proprio impegno a favorire la partecipazione dei cittadini.
Il recupero di trasparenza, efficienza e funzionalità degli uffici comunali erano dei punti fondanti del programma politico di Izzo, ed è possibile ed opportuno, già adesso, fare un primo bilancio.
Infatti, per ottenere risultati immediati e tangibili in termini di trasparenza e condivisione delle scelte coi cittadini, non sono necessari impianti, programmazione, forza-lavoro, che richiedono tempo, risorse e molto impegno: la trasparenza è gratuita, immediata, volontaria e soprattutto dagli effetti visibili, concreti ed apprezzabili.
Il programma conteneva 2 specifici impegni elettorali su trasparenza e partecipazione:

· istituzione di uno sportello URP (Ufficio Relazioni con il pubblico) al fine di migliorare il servizio di comunicazione con la cittadinanza ed agevolare le richieste del cittadino; […]
· creazione di un sito Internet del Comune per consentire l’accesso a qualsiasi tipo di pubblica informazione (bilanci consuntivi e di previsione con i relativi allegati, delibere del Consiglio Comunale e della Giunta municipale aventi carattere di interesse generale); […]

Rispetto a tali impegni qual è lo stato delle iniziative che sono state già assunte?

È opportuno anche ricordare altri importanti impegni presi in campagna elettorale e durante la presentazione della relazione programmatica, chiedendo cosa si sta facendo su tali tematiche, su cui la cittadinanza ha posto grandi aspettative:
· Economia e finanza:
-qual è lo stato dei conti del Comune? Nel corso del consiglio comunale il sindaco ha riferito che “il nostro comune sta vivendo una crisi finanziaria drammatica”. Il parere dell’opposizione sembra del tutto diverso. Non è il caso che si mettano a disposizione dei cittadini i bilanci degli ultimi anni (2007 e 2008), e le relative relazioni e tabelle riepilogative?
-cosa si sta facendo per recuperare i crediti “accertati” di acqua ed ICI? Nel consiglio comunale del 9 settembre scorso si è dichiarata una percentuale di evasione del 45% dei cittadini di S. Salvatore.
· PUC: quando verranno messi a disposizione i documenti già elaborati, e quando ripartirà la procedura partecipata?
· Statuto: è necessario ed urgente l’adeguamento alla normativa vigente. Come si pensa di agire ?
· Rifiuti: revisione contratto consorzio BN2, isola ecologica, passaggio da tarsu a tia. A che punto siamo?
· Controllo del territorio - abusivismo, cave, deposito pneumatici: quali iniziative sono state assunte?
· Anziani: anche quest’anno vanno alle terme di Telese, … e poi?
· Consorzio idro-termale e Telesia: è necessario un resoconto dei recenti incontri e relative intese intercomunali (di cui si è appreso solo dalla stampa).

Nell’immediato, oltre alla implementazione e più puntuale gestione del sito internet, con pubblicazione degli indirizzi di posta elettronica di tutti gli amministratori e dei responsabili dei vari uffici, è necessaria la pubblicazione sul sito di tutte le delibere con i relativi allegati, e di tutti gli atti emessi: determine dei dirigenti, bilanci, regolamenti, ordinanze, contratti vigenti, incarichi a soggetti esterni, graduatorie dei bandi ecc.
I documenti “scaduti” non vanno rimossi periodicamente ma vanno semplicemente trasferiti nell’Archivio della pagina web in modo che anche a distanza di anni sia possibile recuperarli.
Con particolare riguardo al bilancio, ribadiamo la richiesta di avviare un percorso partecipato per la sua redazione e di introdurre strumenti che possano consentire ai cittadini un controllo periodico dei risultati delle azioni ad esso relative.
I punti citati sono quelli da affrontare con priorità, ma non esauriscono né gli impegni da onorare né le ulteriori esigenze della nostra comunità, rispetto alle quali attendiamo comunque un confronto pubblico ed una rinnovata disponibilità a concretizzare insieme ai cittadini le promesse fatte.