giovedì 24 settembre 2009

La privatizzazione dell’acqua continua ...

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 9 settembre 2009, delle “modifiche” all’articolo 23 bis della Legge 133/2008, che accelerano la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Una decisione presa senza informare i cittadini ecoinvolgere i Comuni, e senza nessuna forte reazione da parte di partiti di opposizione, sindacati o stampa, tranne pochissime eccezioni.
I pochi margini lasciati alle amministrazionilocali dalla legge del parlamento dell'Agosto 2008, come la possibilità di mantenere la gestione in house dei servizi fondamentali come l'acqua, vengono ulteriormente ridotti. L’ 133 art. 23 bis già rappresentava un duro colpo per la gestione pubblica, introducendo l'obbligo della gara el'ingresso dei privati, ma permetteva ancora ai comuni, anche se con difficoltà, di optare per una gestione del servizio “in house”, cioè mediante società per azioni pubbliche.
Il decreto-legge recentemente approvato fa invece saltare queste salvaguardie entro il 2011, e fa un passo in più, stabilisce che anche nell'affidamento tramite gara a società miste la quota dipartecipazione del pubblico non può superare il 40% e, nelle società quotate già esistenti, la quota di partecipazione deve scendere al di sotto del 30% entro il 2012. Le gestioni “in house” in sostanza sono SPA interamente nelle mani dei comuni consorziati, sulle quali i comuni stessi possono comunque esercitare una certa vigilanza. La gestione in house è riconosciuta dalla normativa Europea, tanto è vero che la Francia ed il Comune di Parigi, che pure devono rispettare le direttive europee, la stanno perseguendo in un ottica di vera ri-pubblicizzazione. La Spagna e la Germania la stanno applicando in alcune grandi città ed è tuttora adottata dal Belgio, dall'Olanda, dal Lussemburgo, nonché da 64 ATO italiani, 61 dei quali hanno passato il vaglio dell'authority, compresi quelli di Milano Città e Provincia. Le gestioni in house sonostate una mediazione onorevole e temporanea per il movimento dell'acqua, che con 400.000 firme di sottoscrizione e una legge di iniziativa popolare chiedeva la piena ripubblicizzazione del servizio idrico. Il decreto che porta la firma Fitto-Calderoli, invece, realizzando un nuovo accordo con la Lega, e dando una nuova immagine degli intrecci politico – affaristici tra Lega ePDL, determina la fine delle gestioni “in house”, e fa crollare l'ultimo bastione di “resistenza”eretto dai comuni e dalle province, il che comporta la totale mercificazione dell'acqua nel nostro paese. Per il 2011 sarà invece obbligatorio mettere a gara l’intero Servizio idriconazionale e già adesso si può prevedere da chi saranno vinte le gare: ACEA – Iride, Enia, Hera -A2A, dentro alle quali Suez e Veolia saranno i padroni veri dell’acqua con Caltagirone, le banche, etc.
La partecipazione dei cittadini alle decisioni sui beni comuni, la democrazia, ...resteranno le parole di chi come noi ci crede sempre ma, troppo spesso, deve cedere alle logiche speculative del mercato. Capita con sempre maggiore frequenza di essere traditi da una politica che usa le nostre battaglie solo per proprio tornaconto. La vicenda della Campania è esemplare. Una giunta di centro-sinistra che privatizza l’acqua. Privatizzazione bloccata dal movimento perl ’acqua pubblica ma mai avversata o scongiurata dagli amministratori, se non, a parole, dal solito assessore rifondino che sta al potere ma vuole l’appoggio dei movimenti come l’assessore Realfonzo, assessore esterno del comune di Napoli. Per evitare le critiche alla sua partecipazione alla nuova giunta Iervolino, aveva subito dichiarato che si sarebbe battuto per la ripubblicizzazione dell’acqua. Ed ha continuato ad affermarlo fino ad ora, quando finalmente ha trovato il coraggio di ammettere che non c’è una reale volontà politica nel Comune e nella Regione di ripubblicizzare l’acqua. Ecco perché nessuno si indigna per la decisione del Consiglio dei Ministri! Sia le amministrazioni di centro-destra che quelle di centro-sinistra, con precisi atti amministrativi, continuano nell’azione di privatizzazione dell’acqua.
L’acqua fonte di vita diventa merce, e verrà quindi consegnata a S.p.A. controllate dalle multinazionali, così come è stata loro consegnata la gestione dei rifiuti.
Decidendo secondo questa logica sull’acqua, sui rifiuti ed altri servizi pubblici, decidono dei nostri territori e delle nostre vite lasciando campo libero alle speculazioni, i cui effetti già conosciamo (vedi gestione rifiuti in Campania, caso Acqualatina, ecc.), e non certo con il fine della pubblica utilità e del controllo democratico. Come padroni - venditori della nostra acqua, queste multinazionali avranno in pugno anche il potere locale, su cui ancora, a volte, si riesce ad incidere in qualche modo.
Ma Noi non sentiamo affatto il bisogno di consegnare altre subdole armi di ricatto che possano minare il nostro diritto alla partecipazione democratica alle decisioni sul nostro territorio! E' un decreto chiaramente incostituzionale e come tale deve essere impugnato dagli enti locali. La parola, e soprattutto la protesta, tocca ai movimenti, ma i giornalisti liberi, gli uomini dicultura, i Sindacati si esprimano, una buona volta, e si oppongano a questa nuova vittoria della legge del mercato e del profitto. Oggi l’acqua è il bene supremo per antonomasia che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’incremento demografico. Quella della privatizzazione dell’acqua è una scelta politica gravissima che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese e dai poveri di tutto il mondo.
E’ insopportabile che le multinazionali vogliano fare profitti su un bene comune fondamentale, ed è illegittimo ed inaccettabile che la politica rinunci al suo primato nel difendere un diritto inalienabile dell’umanità.
Chiediamo ai sindaci e alle istituzioni locali di indignarsi e di lottare insieme al movimento in difesa dell’acqua come bene comune per fermare o modificare il decreto. I comuni e le regioni si attivino immediatamente per cambiare statuti locali e leggi regionali affinché siaffermi nelle delibere che l’acqua è un bene pubblico privo di interesse economico. E’ l’unico modo per fermare un decreto vergognoso che porterà alla negazione di diritti fondamentali di tutti noi.

domenica 13 settembre 2009

PUBBLICATO IL DECRETO DI DINIEGO ALLA VOCEM: E' FINITA?

Sul BURC n. 54 del 7 settembre 2009, è stato pubblicato il decreto di DINIEGO E RIGETTO dell’istanza ex artt. 27 e 28 D.Lgs. 22/97 presentata dalla ditta VOCEM Srl per l’autorizzazione alla realizzazione delle operazioni di smaltimento con recupero energetico … in località San Salvatore Telesino da insediarsi nella c.da San Mennitto.
La lettura del decreto evidenzia che sono state trascritte tutte le motivazioni che hanno determinato la posizione prevalente negativa e contraria alla realizzazione dell’impianto.
Ma viene confermato che la Vocem potrebbe proporre contro il decreto ricorso al TAR (entro 60 giorni) e al Capo dello Stato (entro 120 giorni).
Si rileva, inoltre, che la Vocem, nelle osservazioni inviate in data 18.08.2009, dopo aver contestato l’illegittimità dei lavori della Conferenza dei servizi del 23.07.2009, si riserva di riproporre la domanda di autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 387/2003.
Come Comitati Civici siamo fermamente contrari, e lotteremo anche contro una eventuale richiesta di autorizzazione per un impianto a biomasse.
Le motivazioni restano esattamente le stesse relative al progetto ormai definitivamente bocciato, anche se cambiano i codici CER dei rifiuti destinati all’incenerimento. La nostra regione manca totalmente di una filiera di approvvigionamento di biomasse vergini, e le biomasse, per legge, sono assimilabili ai rifiuti solidi urbani.
Ancora una volta quindi non riusciamo ad essere del tutto tranquilli come coloro che, con toni trionfalistici, si dichiarano soddisfatti per il risultato raggiunto.
A questo punto riteniamo che sia davvero indispensabile modificare urgentemente il PRG di San Salvatore Telesino, per impedire definitivamente la localizzazione in zona agricola di impianti comunque potenzialmente nocivi e pericolosi, e che possano arrecare danno all’ambiente o alle attività economiche locali.
Infine, pensiamo che sia necessario discutere pubblicamente con l’assessore all’ambiente, con il sindaco e gli altri amministratori di San Salvatore Telesino per elaborare un progetto da sottoporre all’ABM Vocem. La società infatti è proprietaria di un lotto di terreno da un milione di euro nel nostro territorio, ed ha manifestato concretamente la volontà di impegnare ingenti risorse per un investimento. La nostra regione e il nostro territorio hanno urgente bisogno di piccoli impianti di selezione di rifiuti urbani e speciali e di impianti di compostaggio. Sarebbe interessante che, finalmente, tra noi e la società bergamasca si potesse avviare un dialogo che segua una logica diversa.
Pensiamo, ad esempio, ad un impianto inserito nella filiera del riciclo che possa dare ad alcune tipologie di rifiuto la dignità di materia prima, generando il conseguente ritorno economico in termini di ricaduta occupazionale, riduzione delle tasse, etc.
Se l’ABM è realmente interessata ad investire nel Sannio, riteniamo che non avrà alcuna difficoltà a discutere con le istituzioni locali e con i cittadini di progetti più utili al nostro territorio.
Il nostro No ad interventi come quelli dell'inceneritore era ed è legato al mancato coinvolgimento dei cittadini ed al merito della proposta faticosamente smascherata, ma non certo rivolto a qualunque altro tipo di iniziativa mirata a migliorare il nostro territorio che non abbia il timore del confronto pubblico.

venerdì 11 settembre 2009

SAGRA DELLO STRUPP'L 2009: RESOCONTO DIFFERENZIATA

Per l’edizione 2009 della Festa dello Strupp’l, organizzata ogni anno a San Salvatore Telesino dalla Pro Loco insieme all’Amministrazione comunale, abbiamo curato la differenziazione dei rifiuti prodotti durante la festa.
D’estate, infatti, tutti i paesi ospitano numerose feste e sagre: ottime occasioni per stare insieme, conoscere persone, condividere e contaminare culture, divertirsi, ascoltare musica e gustare cibo, sapori, odori, …
Ma, dopo mangiato, che fine fanno i rifiuti? La festa si trasforma regolarmente in una offesa gravissima all’ambiente!
Il nostro intervento, nella festa dello strupp’l, si è integrato con quello svolto dai ragazzi addetti alla pulizia dei tavoli, ed è consistito nel differenziare minutamente tutti i rifiuti raccolti: avanzi di cibo in sacchi in mater-bi specifici per la raccolta dell’umido, vetro, bottiglie in plastica riciclabile, separati dai relativi tappi (materiale più pregiato che può avere anche diverse destinazioni), alluminio ripulito dei residui alimentari, e carta pulita, tutti destinati al riciclaggio di cui ci siamo occupati direttamente.
Pensate se avessimo lasciato per tre-quattro giorni tutti i rifiuti in loco in attesa della raccolta da parte del Consorzio!
I rifiuti, infatti, nei tre giorni di durata della festa, sarebbero rimasti abbandonati nella piazza adiacente, aspettando il regolare turno previsto dal consorzio per il loro ritiro. Pertanto, l’organico del sabato sera e della domenica avrebbero dovuto attendere fino al successivo martedì, e gli animali randagi avrebbero fatto la festa anche loro!
Ma il problema principale non è stato purtroppo possibile risolverlo: i bicchieri, i piatti e le posate in plastica, normalmente usati in tutte le feste, pubbliche e private, sono realizzati con materiali non riutilizzabili nell’ambito del nostro contratto con il consorzio BN2, che non ha attivato la relativa filiera, e quindi sono stati tutti inseriti nel “sacco nero”.
Non si è potuto, per ragioni di tempi, acquistare e utilizzare prodotti “monouso” biodegradabili, così come da Noi auspicato, malgrado la disponibilità dell’Assessore all’Ambiente, che aveva rappresentato la possibilità che il Comune si accollasse il maggior costo di tali prodotti.
Nel corso delle tre serate sono stati raccolti ben 25 sacchi, 90x120, di rifiuto indifferenziato, costituito quasi esclusivamente dai prodotti monouso che, malgrado la sommaria pulizia che è stato possibile effettuare, erano comunque sporchi di residui di cibo.
Fra i rifiuti organici che sono stati recuperati, abbiamo ulteriormente riciclato tutto il pane, la pasta e la carne per i nostri animali domestici.
Il resto, compresi i tovaglioli sporchi di cibo, circa un sacco per ogni serata, è stato avviato al nostro compostaggio domestico.
Ciò che ci ha molto meravigliato è stata la grande quantità di cibo acquistato e non consumato (pane e, in qualche caso gli stessi strupp’l, ancora avvolti nella carta, fette di torta intatte, patatine fritte).
Anche le bottiglie di acqua, vino e bibite gassate, spesso venivano lasciate sui tavoli ancora con buona parte del loro contenuto.
E’ sostanzialmente ciò che avviene ogni giorno nelle nostre case. Anzi, probabilmente, la raccolta dei rifiuti solidi urbani di provenienza domestica è in realtà ancora più critica e ridondante per la presenza di numerosi altri materiali non correttamente smaltiti.
Sono stati comunque raccolti un paio di sacchi di alluminio e altrettanti di bottiglie di plastica per ogni serata, ed uno di carta pulita.
E’ stato inoltre avvilente osservare l’immondizia che restava per terra e intorno alla piazza, nelle aiuole: bastava poco a raccogliere ciò che poteva cadere, anziché lasciarlo lì in attesa che qualcun altro pulisse. La coscienza civica dei piccoli gesti di responsabilità ancora manca e deve essere costruita con pazienza e fermezza.

Anche la presenza, nelle serate di sabato e domenica, dei Clown Dottori del Raduno Nazionale Clown Dottori di Flumeri (AV) andava nella direzione di stimolare una maggiore attenzione all’ambiente, fisico, relazionale ed emotivo. Il principio cardine del loro intervento, infatti, si agganciava alla necessità vitale di proteggere l’ambiente da ulteriori attacchi, anche non voluti, e talvolta possibili perché, purtroppo, molte persone ancora mostrano una forte indifferenza verso questi temi.
I Clown Dottori, nel volontariato in ospedale, nelle situazioni di emergenza come un post-terremoto, ed anche nelle situazioni conviviali come una festa di piazza, si occupano sempre di favorire l’ecologia e il miglioramento continuo del rapporto delle persone con se stesse, con gli altri e con l’ambiente. Ciò è possibile quando cerchiamo di Riciclare, Riparare, Riutilizzare, Differenziare i sentimenti, anziché chiudere quelli indesiderati nel sacco nero e far fare loro un’unica fine, quella della discarica o dell’inceneritore.
Il messaggio forte dei Clown è che se ognuno di noi si impegna, nel proprio piccolo e nella comunità di appartenenza, a migliorare il rapporto con se stesso, con gli altri e con l’ambiente, il mondo migliora.
Ciò è possibile recuperando una tenerezza di fondo, che è quella di chi sviluppa un rapporto amorevole di attenzione vigile, del prendersi cura e dell’avere a cuore.


Che cosa proponiamo.
Restando a ciò che avviene in occasione di feste e sagre nei nostri paesi, è tempo, ormai, di vietare i prodotti monouso non riciclabili nella nostra regione, imponendo l’uso di quelli biodegradabili, anche se attualmente più costosi, e di introdurre ulteriori misure per ridimensionare l’impatto sulla raccolta dei rifiuti.
I prodotti biodegradabili (piatti, posate, vaschette e bicchieri in mater-bi, cellulosa, ecc.) possono essere raccolti insieme all’umido, andando direttamente al compostaggio.
L’acqua andrebbe distribuita gratuitamente in contenitori in vetro o plastica riutilizzabile, evitando l’uso delle bottiglie in PET da ½ litro (per l’acqua pubblica basta una fontana, per quella frizzante sul mercato sono disponibili ottimi impianti).
Per l’estate 2010, la cui programmazione sarà avviata già nei prossimi mesi, chiediamo, pertanto, che le Amministrazioni locali vincolino i loro finanziamenti all’adozione, da parte degli organizzatori, di pratiche virtuose più rispettose dell’ambiente e che si tenga nella dovuta attenzione l’emergenza, che prosegue, nella gestione dei rifiuti, evitando che anche le feste contribuiscano a peggiorare una situazione già di per sé drammatica.
La festa dello Strupp’l è stato il punto di partenza di un lungo percorso da compiere non solo nel nostro paese ma anche in quelli vicini. Come per la realizzazione della festa è stata necessaria la collaborazione tra cittadini volontari, organizzatori e Amministratori, auspichiamo che per la risoluzione dei problemi dello smaltimento dei rifiuti nel nostro paese, ma anche in quelli di tutta della Valle Telesina, vi sia una collaborazione fattiva tra tutti questi attori, in modo da trovare soluzioni nel rispetto dell’ ambiente che escludano l’incenerimento e altri ritrovati di cui non si conosce ancora la validità e l’efficacia. Il cammino della differenziazione ed il trattamento biologico a freddo possono essere lunghi, ma, se condivisi, portano a risultati certi, come è già successo in molti comuni italiani.


Comitato Civico
Contro la costruzione di un Inceneritore a San Salvatore Telesino
e Cittadini in Movimento

mercoledì 9 settembre 2009

Il disastro continua!

Il 6 Settembre scorso si è sviluppato l'ennesimo incendio, anche questa volta certamemente doloso, presso il deposito dismesso della ex EcoRec, sita nell'interporto di Marcianise.

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/news_collection/awnplus_topnews/2009-09-06_106395996.html

Incredibilmente l'immenso deposito illegale di pneumatici, dopo l'incendio di alcuni mesi fa che aveva incenerito tutto (leggi precedente post: http://transizionesst.blogspot.com/2009/05/e-se-succede-anche-san-savatore.html), sembra essersi autorigenerato.

Come si legge dalle cronache, questa volta sono andati in fiamme anche 4 capannoni dove erano stoccati altri materiali molto pericolosi, ed il denso fumo nero che si è sprigionato ha avvolto anche il centro commerciale Campania.

Viene anche il dubbio che ciò che sta avvenendo sia il tentativo di "distruggere" rifiuti tossici che potrebbero essere stati nascosti nell'area.

Si tratta comunque dell'ulteriore gravissima immissione di sostanze nocive nell'ambiente in quest'area già martoriata della Campania, e intanto il disegno di legge per inserire modifiche al codice penale in materia di delitti contro l’ambiente per dare attuazione alla decisione quadro 2003/80/GAI in materia di tutela penale dell’ambiente, adottata nell'ormai lontano 27 gennaio 2003 dal Consiglio dell’Unione europea langue da alcuni mesi in Parlamento.

Di seguito è riportata la "playlist" dei video che ha girato un componente del meetup di grillo di Caserta ed alcuni con le notizie sull'incendio.

http://www.youtube.com/view_play_list?p=5B53CD0F4A9DACB8

http://www.meetup.com/amicidibeppegrillocaserta/it/boards/thread/7611153/

http://www.pupia.tv/marcianise/cronaca/834/nuovo-fiamme-stabilimento-ecorec-bruciano-gomme-plastiche.html

http://www.interno18.it/cronaca/10020/in-fiamme-lex-cubex-altro-disastro-ambientale-caserta

http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=72360&sez=CAMPANIA

http://www.videocomunicazioni.com/notizie/deposito-gomme-in-fiamme-evacuato-il-centro-commerciale-campania.html

Quando le Istituzioni si faranno carico di intervenire in maniera decisa nelle situazioni di rischio come quelle di Marcianise (o di San Salvatore Telesino) per prevenire questi disastri, eseguendo in danno dei responsabili almeno le necessarie operazioni di "messa in sicurezza"?

giovedì 3 settembre 2009

Festa dello Strupp’l: Facciamo una festa pulita…Differenziamola!!!

San Salvatore Telesino, 4, 5 e 6 settembre 2009

Il Comitato Civico contro l'inceneritore e Cittadini in Movimento collaboreranno con la Pro Loco per raccogliere in modo differenziato i rifiuti che saranno prodotti nel corso della sagra.
L'iniziativa è stata organizzata con l'Assessorato all'Ambiente del Comune di San Salvatore Telesino.

Scarica qui l'opuscolo informativo completo: http://www.box.net/shared/vvldln2acm

Ti chiediamo di collaborare con Noi per raccogliere in modo differenziato avanzi, piatti, bicchieri e posate, bottiglie di plastica, ecc., in modo che ognuno possa trovare la sua giusta destinazione.

Si accettano anche volontari per la differenziazione.

Grazie, e Buon Appetito