Ho saputo più tardi che si trattava dell’incendio, doloso, di diverse migliaia di pneumatici usati che erano stoccati in un'area di proprietà, fino all'aprile dello scorso anno, della società Ecorec, specializzata nel riciclaggio e nello smaltimento di materiale di gomma.
L'area era stata assegnata, attraverso esproprio pubblico, dall'Interporto Sud Europa, ma sarebbe tuttora sottoposta a una procedura di recupero ambientale in ragione del quale era stato autorizzato, dal Tribunale di Marcianise, «un dissequestro provvisorio della detta area in attesa che i responsabili della Ecorec srl provvedessero al risanamento». Ancora la sera del 13 maggio, mentre tornavo a casa dal lavoro, ho visto che la colonna di fumo nero continuava a innalzarsi dall’incendio.
Una decina d'anni fa un analogo incendio fu circoscritto e domato soltanto dopo alcuni giorni dai vigili del fuoco, provocando anche gravi danni all'ambiente circostante. Nel 2003 gli allevatori di bovini e ovini di Marcianise furono costretti ad abbattere oltre 3.000 capi di bestiame, perché il latte prodotto risultò contenere un tasso di diossina superiore a quanto stabilito dalla normativa. La presenza della diossina nel latte, secondo le autorità sanitarie, fu presumibilmente provocata dal foraggio prodotto nella zona, a causa soprattutto dei continui incendi di discariche e dello stesso deposito di pneumatici.
Riflessione dell'amico Daniele Tufo: "nessun luogo può divincolarsi dall'inquinamento, anche a 100 km di distanza.... siamo tutti sulla stessa barca.... diamoci da fare altrimenti i nostri figli ci malediranno per aver causato lo scempio ambientale che stiamo vivendo".
L'area era stata assegnata, attraverso esproprio pubblico, dall'Interporto Sud Europa, ma sarebbe tuttora sottoposta a una procedura di recupero ambientale in ragione del quale era stato autorizzato, dal Tribunale di Marcianise, «un dissequestro provvisorio della detta area in attesa che i responsabili della Ecorec srl provvedessero al risanamento». Ancora la sera del 13 maggio, mentre tornavo a casa dal lavoro, ho visto che la colonna di fumo nero continuava a innalzarsi dall’incendio.
Una decina d'anni fa un analogo incendio fu circoscritto e domato soltanto dopo alcuni giorni dai vigili del fuoco, provocando anche gravi danni all'ambiente circostante. Nel 2003 gli allevatori di bovini e ovini di Marcianise furono costretti ad abbattere oltre 3.000 capi di bestiame, perché il latte prodotto risultò contenere un tasso di diossina superiore a quanto stabilito dalla normativa. La presenza della diossina nel latte, secondo le autorità sanitarie, fu presumibilmente provocata dal foraggio prodotto nella zona, a causa soprattutto dei continui incendi di discariche e dello stesso deposito di pneumatici.
Riflessione dell'amico Daniele Tufo: "nessun luogo può divincolarsi dall'inquinamento, anche a 100 km di distanza.... siamo tutti sulla stessa barca.... diamoci da fare altrimenti i nostri figli ci malediranno per aver causato lo scempio ambientale che stiamo vivendo".
Dunque ognuno di noi ha il diritto, o meglio ha il dovere, di contribuire a rispettare e far rispettare i diritti ambientali che sono soprattutto i diritti dell'uomo.
Ora, a San Salvatore Telesino abbiamo un analogo potenziale pericolo:
Ora, a San Salvatore Telesino abbiamo un analogo potenziale pericolo:
Se per sciagura avvenisse quello che è accaduto già due volte a Caserta, sarebbe un gran disastro per la nostra economia, oltre che un danno per la nostra salute e quella degli abitanti dei paesi vicini.
Il deposito di San Salvatore, e la vicina struttura di lavorazione, con ulteriore stoccaggio di pneumatici, non sembrano avere idonei sistemi di protezione rispetto a possibili incidenti.
Sarebbe il caso che qualcuno INFORMI i cittadini di San Salvatore Telesino in merito alle eventuali autorizzazioni (urbanistica, sanitaria, di prevenzione incendi, ecc) e sulle relative limitazioni, ma anche su chi sia responsabile del deposito, e, soprattutto, sui sistemi di sicurezza e sui piani di emergenza in caso di incidente.
Peraltro i pneumatici esposti al sole e al vento non è escluso rilascino sostanze tossiche in atmosfera anche senza bisogno di incidenti.
Crediamo sia nostro dovere porre attenzione al territorio in cui viviamo, e averne cura, e pensare e agire di conseguenza, e in coerenza.
Pierluigi Santillo
Purtroppo nonostante noi sanniti siamo ad una distanza di 40 Km da marcianise,
RispondiEliminail disastro ecologico che sta colpendo quelle zone ci appartiene.
Per ben 5 giorni la nube di fumi dell'incendio ha vovrastato il nostro
territorio (Benevento e Provincia) e noi, abbiamo respirato quei fumi, e nei prossimi mesi
mangeremo quel fumo attraverso i cibi che i nostri orti ci producono, e nei prossimi anni
la nostra terra piano piano ci riconsegnerà quel fumo che disgraziatamente ha ingerito.
Voglio mettere in evidenza che come è arrivato il fumo di quell'incendio arriveranno anche
i fumi dell'inceneritore di acerra visto che dista a soli 4 Km dal tragico evento.
Segnalazione di Daniele Tufo riportata da Pierluigi Santillo