martedì 24 marzo 2015

RICHIESTA CHIARIMENTI A COMUNE DI AMOROSI SU LAVORI AREA PIP

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Cittadini in  Movimento
Laboratorio di Cittadinanza Attiva


Al Sindaco del comune di Amorosi

e, p.c.
Alla Provincia di Benevento
Alla ASL BN1
All’ARPAC di Benevento

Ai sindaci dei comuni di Puglianello e San Salvatore Telesino

OGGETTO: Progetti e interventi di realizzazione di infrastrutture per insediamenti produttivi in territorio di Amorosi, nella zona di confine con i comuni di Puglianello e San Salvatore Telesino.

Dall’esame della documentazione pubblicata sul sito del comune di Amorosi relativa alla procedura partecipata di redazione del nuovo PUC, e da verifiche in loco e ricerche sul sito internet dell’ASI di Benevento, abbiamo appreso alcune notizie in relazione alle quali, con la presente, come associazione di cittadini interessati al proprio territorio, ci preme chiedere alcuni chiarimenti all’amministrazione comunale di Amorosi.

Intendiamo inoltre sottoporre all’attenzione degli altri enti in indirizzo, ai quali la presente è inviata per conoscenza e per le eventuali iniziative di loro competenza, la valutazione sulla necessità di effettuare i dovuti accertamenti a tutela degli abitanti dei territori interessati.

Abbiamo potuto verificare, infatti, che sono in corso dei lavori nell’area PIP di Amorosi, situata nella zona di intersezione della strada provinciale Amorosi - San Salvatore con la “fondo valle Isclero”, al confine con i comuni di San Salvatore T. e Puglianello. Secondo quanto letto in articoli e comunicati disponibili sul web, potrebbe trattarsi, in particolare, di un’area da utilizzare come “piattaforma logistica”, anche se non abbiamo trovato alcuna pubblicazione recente e/o informazione sul relativo bando di gara, né sulle reali intenzioni politiche per questa zona.
Ad ogni modo, le uniche attività riscontrate, a parte la presenza di alcuni metri di precaria recinzione e di un monoblocco prefabbricato da cantiere con indicazione del soggetto presumibilmente affidatario dei lavori (ditta “Fuschini”), consistono nei movimenti di terra e nell’accumulo di decine di mucchi di rifiuti provenienti da altri cantieri (materiali di risulta da demolizione di infrastrutture urbane ed edifici, inclusi rifiuti speciali, e che forse si intende utilizzare nell’ambito del cantiere), scaricati in loco, negli ultimi giorni, a ridosso della strada vicinale Ricci.

Tuttavia non è possibile avere conferma della ditta a cui è stato consegnato il cantiere, né conoscere i nominativi dei tecnici incaricati per progettazione, direzione lavori, coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione, collaudato, ecc. né, infine, è possibile conoscere le date di inizio e fine lavori, a causa della mancanza della prescritta tabella descrittiva dei lavori.
E’ doveroso però segnalare che il cantiere non è recintato in modo conforme  alle norme di prevenzione infortuni (è, ad oggi, ribadiamo, praticamente sprovvisto di opere idonee a impedire l’accesso ai non addetti ai lavori) e costituisce quindi un pericolo per le persone.

Se, effettivamente, i lavori sopra descritti sono stati affidati e consegnati alla ditta Fuschini, si chiede inoltre se sia stato verificato il possesso, da parte di tale impresa, dei requisiti prescritti dal Codice degli Appalti, visto quanto risulta dal decreto dirigenziale  n. 24 del 16/05/2013: “[...] è emerso che l’impresa FUSCHINI COSTRUZIONI [...], contrariamente a quanto dichiarato in sede di gara, non possiede i requisiti, previsti dalla lettera a), art. 90 del DPR 207/2010 (ex art. 28 del DPR 34/2000), per eseguire i “Lavori di stabilizzazione della sponda destra del Torrente Varco in corrispondenza del fabbricato ubicato sulla particella 428 del foglio 5 del Comune di Bonea [...]”.

In ogni caso, in un contesto economico e territoriale in cui non ci sono prospettive concrete di sviluppo delle attività industriali, e comunque con diffusa disponibilità di capannoni già realizzati e non operativi, il timore è che tali iniziative, oltre a costituire nuove occasioni di impiego di risorse pubbliche, con “perdita” di suolo, senza una reale ricaduta per il benessere dei cittadini, possano avere lo scopo di trovare una “soluzione” allo smaltimento di rifiuti di ogni tipologia.

Peraltro, esaminando la proposta del nuovo PUC, all’area PIP di 80.000 mq - già prevista dal vigente PRG del Comune di Amorosi e, come detto, già interessata da lavori - riscontriamo che si sommano ulteriori 800.000 mq  di terreni agricoli di pregio sacrificati al cemento (zona ASI di Puglianello-Amorosi). Quest’enorme estensione di territorio è situata a pochi metri dalla Strada Provinciale San Salvatore - Amorosi, ed è tale da renderla, in pratica, un tutt’uno con l’adiacente zona industriale di San Salvatore Telesino. L’ASI di BN ha anche già avviato sin dal 2012 le procedure per i lavori di realizzazione delle infrastrutture per l’area di 80 ettari di nuova zona industriale al confine fra i comuni di Amorosi e Puglianello, ma al momento non si hanno notizie sull’esito di tali procedure di gara.
E ciò benché il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), peraltro citato anche nello stesso preliminare di PUC di Amorosi, escluda espressamente la “saldatura” dei due comuni lungo l’asse viario Amorosi - SST e l’ulteriore edificazione nelle aree periferiche di questi e altri comuni (“evitare la saldatura dei centri di Amorosi, Puglianello e Telese Terme lungo la SP n.70 San Salvatore Telesino - Amorosi" ... “evitare il proliferare incontrollato di insediamenti sparsi al contorno dei centri storici di Amorosi, Guardia Sanframondi, San Salvatore Telesino e Telese Terme”).
Perfino il neo Presidente della Provincia, Ricci, appena insediato, aveva esplicitamente dichiarato che “non abbiamo bisogno di Piani di Insediamento Industriale e Produttivi in ogni comune”.
Oltre a chiedere dei chiarimenti al Sindaco di Amorosi su quanto fin qui esposto, crediamo ci si debba anche interrogare su chi dovrebbe utilizzare tutte queste strutture e sul perché non se ne parla con più chiarezza e trasparenza. Come al solito, si tenta ancora una volta di far passare dei progetti altamente impattanti sul territorio, al punto da stravolgerne la vocazione e la sua connotazione tutto sommato rurale ed ancora vivibile, senza minimamente coinvolgere, o almeno informare compiutamente, i cittadini.

San Salvatore Telesino, lì 24.03.2015