sabato 24 aprile 2021

Come degradare un territorio

L'agricoltura e l'autoproduzione di cibo per uso familiare e per scambi non scompaiono da un territorio perché il suolo viene cementificato al 100%. Non ce n'è bisogno, basta di meno, molto di meno.
Ci sono punti di non ritorno, superati i quali, si innesca una spirale che si autoalimenta fino a ritrovarsi  in poco tempo, nel giro di qualche lustro, in un territorio da periferia urbana abbandonata a se stessa.

Basta anche solo "promettere" insediamenti industriali, strade, nuove ferrovie, logistica, traffico.
In pratica il suolo agricolo e la cultura che ne contraddistingue il territorio scompaiono per asfissia. Gli vengono sottratte maestranze, attrezzi, artigiani e poi con loro vanno via le aspettative, il linguaggio, le conoscenze e le relazioni.
Ed è un attimo che un territorio che prima produceva frutta, ortaggi, cibo, odori, un minimo di bellezza, di varietà e di colori, insieme ai rapporti umani, poi si veste di grigio per non toglierselo mai più.


A voler fare una analogia con altri ecosistemi, pensiamo ad una foresta imponente come quella amazzonica, non serve tagliare tutti gli alberi per portarla alla morte. 

Basta superare i punti di non ritorno - noti a chi studia il suo sistema dinamico complesso fatto di clima specie vegetali ed animali, geologia - che si innescano cicli che si auto-rinforzano e portano migliaia di kmq di foreste ed habitat per migliaia di specie a diventare una savana.

Francesco P.

PS: Il nuovo volano per lo sviluppo industriale del Sannio. Ognuno aggiunge il suo.