martedì 30 marzo 2010

VALORIZZAZIONI (OVVERO SVENDITE)

Nel consiglio comunale di questa sera è stata decisa, con il voto unanime di tutta la maggioranza, e l'opposizione dei tre consiglieri di minoranza presenti, la vendita, per presunte esigenze di bilancio, di alcuni terreni di proprietà del comune di San Salvatore Telesino.
Si tratta di 4 particelle di terreno in località "Acqua Fetente" che erano state già poste in vendita nel 1997 (tre aste deserte) e nel 2001 (anche questa volta senza esito).
Ma soprattutto si vorrebbero vendere, alla ditta San Vincenzo3 (con una trattativa privata ?) ben 13.000 mq di terreno demaniale in località Pugliano (ex cava Bove), come da richiesta presentata dalla stessa ditta il 21.01.2009 (vedi mappa).
E' stata più volte denunciata, nel passato (qui), la continua attività illegale di estrazione in un parco naturale che dovrebbe invece essere protetto da tali scempi ambientali.
Un anno e mezzo fa era stato costituito dagli abitanti della contrada, quotidianamente esposti alle polveri prodotte da tale attività estrattiva, un comitato che più volte ha presentato esposti, cercando anche di sensibilizzare le Istituzioni locali e provinciali, purtroppo senza alcun esito.

Invece di denunciare i responsabili della cava (anche recentemente abbiamo potuto notare nuovi crolli della parete rocciosa conseguenti all'attività di erosione della "parete di scavo"), questa Amministrazione, vorrebbe vendere agli stessi responsabili altro territorio da devastare, pregiudicando ulteriormente una importante risorsa ambientale, ma anche turistica, che dovrebbe essere oggetto di ben altra "valorizzazione" a vantaggio della Comunità, e non certo di un imprenditore privato.
Ricordiamo a tutti che questa cava, come altre purtroppo presenti sul territorio, non ha alcuna autorizzazione per l'estrazione di inerti, ma può solo lavorare il materiale proveniente da altri siti (leggi decreto Regione Campania del 2006 e la diffida al ripristino del 2008). Per maggiori dettagli rendiamo disponibile la delibera di Giunta Comunale del 5 marzo scorso (prot. n. 2938 del 25.03.2010) che ci è stata data dal capogruppo di minoranza, Fabio Romano, al termine del consiglio comunale.
Inutile dire che ci opporremo a questo progetto scellerato di (s)vendita del patrimonio comunale.

martedì 23 marzo 2010

Fiera "Fà la cosa giusta" - 2010: le nostre impressioni.

Nei giorni dal 12 al 14 marzo scorso si è tenuta in Fiera a Milano una 3 giorni dedicata al consumo critico, denominata "Fà la cosa giusta".

Alcuni di noi hanno avuto modo di prenderne parte come visitatori stimolati anche dall'opportunità di verificare e toccare con mano le possibilità concrete di sostenibilità di un'economia basata su concetti come "giusto" profitto, filiera corta, minimo impatto ecologico, green economy e agricoltura biologica in tutte le sue declinazioni.

L’iniziativa è stata organizzata dall'associazione Terre di Mezzo in collaborazione con l'associazione dei comuni virtuosi e prevedeva, di fatto, due temi, per noi, oggetto di interesse: la fiera vera e propria e la cosiddetta "Scuola dell'Alt(r)amministrazione".

La fiera

Innanzitutto abbiamo avuto modo di constatare che anche un mega-evento che ha ospitato ben 65.000 visitatori paganti in 3 giorni (+30 % rispetto all'anno scorso), può essere organizzato riducendo al minimo il suo impatto avvalendosi, fra l'altro, di:

  • case dell'acqua sparse nei padiglioni per la distribuzione diretta di "acqua del sindaco" in bottiglie di vetro e bicchieri bio-degradabili;
  • posate e piatti bio-degradabili;
  • divieto di accesso per i mono-uso in plastica;
  • divieto di accesso per gli shoppers di plastica;
  • raccolta differenziata nei pressi dei punti di ristoro, con supporto di decine e decine di giovani volontari;
  • ristorazione vegetariana e biologica.

Al di là degli aspetti meramente logistico-organizzativi (anch'essi, peraltro, di notevole interesse e da prendere a modello, fatte le dovute proporzioni, per le nostre feste di paese), e dei dati numerici, ciò che più ha suscitato interesse è stata la grande varietà di proposte di piccole e medie imprese presenti sul territorio nazionale, e che lasciano intravvedere per la nostra economia, un’evoluzione caratterizzata da responsabilità sociale ed ambientale: la grande presenza di pubblico che si informava, prendeva contatti, assisteva ai dibattiti ed alle dimostrazioni ne rappresentava una bella conferma.

Le esposizioni coprivano di fatto tutti i settori dei consumi e dei bisogni primari, facendo bella mostra di soluzioni che privilegiavano le relazioni sociali ed il rapporto con l'ambiente.

Era possibile incontrare stand rivolti a futuri acquirenti di case che proponevano abitazioni basate sul concetto di co-housing in cui è possibile fruire di spazi legati ad esigenze condivise fra più famiglie quali lavanderie, biblioteche, mini-asili, orti e giardini dove può prendere forma una vera e propria "banca del tempo" gestita dai"condomini". A queste opportunità si affiancavano spesso soluzioni energetiche basate sulle rinnovabili (pannelli solari termici e fotovoltaici) ed al risparmio idrico ed energetico (si parlava di case di classe A ed A+ secondo la classificazione vigente in Lombardia), con prezzi resi abbordabili grazie al meccanismo dei Gruppi di Acquisto Solidale: di fatto, l'applicazione di ciò che chiamiamo "abitare sostenibile".

Molti gli stand che mettevano in vendita prodotti realizzati con materia riciclata che andavano dalle borse in plastica alle poltrone, dai puff a tavoli e sedie fatti di bancali, ecc, per non parlare di espositori di pannelli solari, di iniziative rivolte alla realizzazione ed alla raccolta di adesioni per orti sociali urbani e non, di aziende di agricoltura biologica, di farmer's shop, di magliette realizzate in carcere dai detenuti, caffè e bevande equo-solidali, laboratori del pane e del formaggio, detersivi ecologici ed alla spina, auto ibride e moto elettriche, prodotti agricoli provenienti da terreni strappati alla mafia ecc. Numerose sono state le iniziative, inoltre, che vedevano come protagonisti autori di libri, esperti, spettacoli teatrali e laboratori per bambini, tenendosi sempre entro i confini del tema principe della fiera: il consumo critico.

Insomma, la fiera degli espositori ha rappresentato per noi, nei 2 giorni di permanenza, una immersione totale in una campagna elettorale vera e propria, dove i voti si esprimono con le nostre scelte di acquisto ed i nostri stili di vita, i candidati sono rappresentati da noi e dalle mille facce di chi propone con serenità un'economia sostenibile, il programma, infine, la definizione di progresso secondo le direttrici di una convivenza civile e solidale con i nostri simili e la co-esistenza armoniosa con l'ambiente (siamo sicuri che la crescita dei consumi sia la risposta giusta?).
Per avere una panoramica completa degli espositori presenti seguite questo link

La scuola di "Alt(r)Amministrazione"

La scuola di "Alt(r)amministrazione", organizzata dalla rete dei comuni virtuosi, consisteva in una serie di 5 seminari (Partecipazione attiva - Rifiuti - Gestione del territorio - Mobilità sostenibile - Impronta ecologica) tenuti da una decina di amministratori che hanno voluto condividere altrettanti progetti, iniziative e pratiche volte al miglioramento della qualità della vita dei propri comuni, ponendo un accento forte sul concetto di partecipazione attiva dei cittadini ("dobbiamo far spegnere la tv e far rimettere le scarpe alla gente"...una volta rientrati a casa dal lavoro - Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano). Erano presenti circa 200 fra amministratori e cittadini interessati ai corsi.

Per la "partecipazione attiva" è intervenuto come "docente" Marco Boschini, assessore all'ambiente del Comune di Colorno (PR), nonché coordinatore dell'Associazione dei Comuni Virtuosi, il quale ci ha illustrato le iniziative portate avanti nel suo Comune di circa 9.000 abitanti.

Fra queste ci piace ricordare (scaricate qui una sintesi dei progetti del Comune di Colorno) l’ideazione e la gestione partecipata con i giovani del paese di uno skate park con un budget a loro pre-assegnato ed il piano urbanistico comunale partecipato. In particolare per quest'ultimo è stato dato un incarico per un totale di 80.000,00 euro ad una società di architetti ed ingegneri che si è fatta carico di definire la pianificazione del territorio comunale per i successivi 10 anni seguendo un percorso completamente partecipato coi cittadini colornesi, a partire dalla definizione iniziale delle linee guida da seguire per il proprio territorio, passando per una vera e propria fase di formazione dei cittadini verso gli strumenti di governo del territorio stesso, fino ad approdare alla decisione dei progetti da portare avanti sulla base delle scelte prese insieme ai cittadini stessi. Nel frattempo, sempre a Colorno, è partito un progetto per la realizzazione del bilancio comunale partecipativo...

Per i rifiuti sono intervenuti Stefano Triches, responsabile della gestione dei rifiuti di Ponte nelle Alpi (BL) ed Alessio Ciacci assessore all'ambiente del comune di Capannori.

Nel "caso-studio" di Ponte nelle Alpi (9.000 abitanti circa) si è entrato nel merito del metodo, delle pratiche e delle scelte del Comune (per i dettagli sul progetto è possibile scaricare la documentazione messa a disposizione) per conseguire una raccolta differenziata ed un conferito pro-capite rivelatisi esemplari: si è passati dal 40% circa di ottobre 2007 all'85% di fine 2009, puntando al 90% per il 2010. L'indifferenziato conferito, grazie ad un'accorta politica di disincentivazione (chi più ne produce più paga, con un'interpretazione "virtuosa" della TARSU!) è sceso dell'85% circa. Ci si chiederà quanto sia costato questa nuova gestione basata sul porta a porta: ebbene, nel giro di un anno e mezzo soltanto, si è avuto un risparmio, per il mancato conferimento di indifferenziato in discarica, pari a circa 400.000,00 euro, che ha consentito una riduzione del 15% del totale dei costi gravanti sui cittadini (risparmio medio del 15% in bolletta), conseguendo anche la creazione di posti di lavoro, con un raddoppio dei dipendenti addetti alla gestione dei rifiuti! Ovviamente, anche qui ha contato molto la partecipazione spinta della cittadinanza, in tutte le fasi di decisione, nel voler risolvere un problema molto sentito, quale quello dei rifiuti. La destinazione finale di parte del materiale post-consumo (ma non erano rifiuti?) è il centro Riciclo di Vedelago della sig.ra Carla Poli: è il caso di ricordare che è passata per la Provincia di Benevento, invitata dal Presidente Cimitile e dall’Assessore Aceto, per ora come una meteora...

Per quanto riguarda Capannori, l'Assessore Alessio Ciacci ha elencato tutti gli interventi posti in essere nel suo Comune per la riduzione dei rifiuti come parte di una strategia più generale volta a "Rifiuti Zero" (per i dettagli sul progetto è possibile scaricare la documentazione messa a disposizione). Anche in questo caso, nella consapevolezza di agire per la riduzione dell'impronta ecologica si sono conseguiti risparmi sulle bollette dei rifiuti in corrispondenza di un aumento occupazionale, dimostrando che progetti che investono intere comunità (Capannori conta 40.000 abitanti circa) possono efficacemente fare la differenza nel nostro impatto sul territorio, purché ci sia la volontà politica e la partecipazione attiva dei cittadini.

Gli interventi di Capannori volti alla riduzione comprendono, tra l'altro: il compostaggio domestico, l'adozione del sistema degli acquisti verdi nella P.A., l'utilizzo dell'acqua del sindaco imbroccata nelle mense, manutenzione e valorizzazione delle fontane pubbliche, incentivi per i prodotti alla spina (latte, detersivi, ecc), l’attenzione all’impatto ambientale delle feste (eco-sagre), gli incentivi per l'uso dei pannolini (e simili) lavabili, l'eliminazione dei monouso in plastica dalle mense, gli incentivi ai negozi "alla spina" (vedi caso "effecorta": oltre 100 prodotti alla spina e di filiera corta in vendita), l'utilizzo di spazi permanenti per vendita, scambio e riuso di prodotti in buono stato, ecc.

Queste politiche, affiancate dall'adozione di una parte variabile della tariffa legata alla produzione dei singoli, hanno permesso, tra l'altro, di ridurre i rifiuti indifferenziati da smaltire in discarica passando da 1,21 kg a 0,42 kg pro-capite al giorno...

Di Cassinetta di Lugagnano e del Sindaco Domenico Finiguerra abbiamo già riferito più volte. La sua relazione è stata seguita con interesse e partecipazione da numerosi sindaci ed amministratori, che, non solo hanno potuto ascoltare l’appassionato racconto di come, e per quali motivazioni, si sia arrivati al primo strumento urbanistico a crescita zero in Italia (studiato anche in Giappone), ma hanno avuto illustrazione di come recuperare altrove le risorse economiche che i comuni incassano con gli oneri di urbanizzazione e che impiegano per la spesa corrente, in un perverso circolo vizioso che alimenta la speculazione edilizia incontrollata, a scapito di una risorsa fondamentale come il suolo.

Peraltro, a Cassinetta di Lugagnano l’edilizia non si è fermata, ma si è concentrata sul recupero del patrimonio edilizio esistente, con grande attenzione alla qualità (è stato realizzato anche il piano del colore), alla sostenibilità, al risparmio energetico, e con una rivalutazione decisa del mercato immobiliare, in contro-tendenza rispetto al trend degli ultimi due-tre anni in Italia.

Anche un comune in provincia di Caserta, Camigliano, nell’ambito della procedura partecipata per la redazione del P.u.c., sull’esempio di Cassinetta, ha recentemente deciso per fermare il consumo di suolo.

Il Comune di San Donato Milanese ha illustrato invece un progetto per la mobilità sostenibile.

Infine, da Portogruaro, l’ex Assessore Ermes Drigo e l’Energy Manager del Comune hanno portato le loro esperienze di interventi per il risparmio energetico e l’uso di energie rinnovabili (Portogruaro Città Solare). E’ stato illustrato anche un interessante progetto di partecipazione e sensibilizzazione (Vivere con Stile), con la realizzazione di numerosi eventi e ricadute positive anche sull’economia locale (vedi la documentazione disponibile).

Insomma, le buone pratiche e la partecipazione attiva dei cittadini alla vita amministrativa, che vorremmo veder realizzate anche nei nostri paesi (come a volte ci capita di leggere, per altro, in qualche programma elettorale), sono state concretamente realizzate dai Comuni e dagli Amministratori chiamati a Milano, a condividere le loro esperienze, dagli organizzatori della Fiera e della Scuola dell’Alt(r)Amministrazione.

Non si tratta di utopie, dunque, né di proposte visionarie, ma dell’unico modo “giusto” di affrontare i problemi amministrativi, economici e sociali dei nostri territori (e in Campania ne abbiamo tanti).
E’ l’unico modo “GIUSTO”, questo, di “FARE” buona “POLITICA”.

IL DOMANI DEL MONDO

Riceviamo e pubblichiamo un contributo di Stefano Avitabile

Consapevoli che la ripresa passerà necessariamente attraverso l’innovazione e la ricerca dobbiamo “lavorare” tutti per favorire l’incontro e lo scambio delle elevate competenze tecniche e conoscitive della filiera in materia di restauro, progettazione, bioarchitettura e nuove fonti d’energia.

Il difficile momento congiunturale richiede a tutti di creare sempre maggiori servizi e di alimentare l’innovazione come unico elemento in grado di creare valore e distinzione.

La sostenibilità ambientale come leva per la ripresa economica planetaria e il ruolo da protagonista del mercato edilizio ed immobiliare, sono questi i temi focali.

Delineare un nuovo modello di crescita urbana sostenibile e indagare la reale possibilità che l’impegno di tutti diventi catalizzatore di una ripresa consapevole.

In futuro sarà sempre più possibile per le persone accumulare energia sostenibile, utilizzarla per scopi personali ma anche per ridistribuirla. Una rivoluzione industriale che è gioco economico basato non solo su tecnologia e scienza, già ora disponibili, ma soprattutto sul reale interesse nel compierla; ragioni economiche e ambientali sottolineano infatti con fermezza che l’attuale modello di crescita urbana, attraverso l’estensione nel territorio e la conseguente erosione dei terreni permeabili coltivati e naturali, sia da abbandonare.

L’agricoltura come dna della città e sulla necessità di conciliare la qualità alimentare con la natura e la giustizia; riflettiamo su un nuovo modello alimentare naturalmente sostenibile, che ridia dignità alle persone che lavorano per garantire il cibo quotidiano, nella sfida economica, energetica e ambientale.

Le politiche pubbliche e il ruolo delle energie private nel rilancio dell’ambiente saranno il domani del mondo…

Ci troviamo sulla cuspide di una Terza Rivoluzione Industriale, che potrebbe aprirci la porta verso una nuova era, che farà a meno dei combustibili fossili. Fu la prima Rivoluzione Industriale ad abbinare stampa e alfabetizzazione al carbone, al motore a vapore e allo sviluppo delle ferrovie. La seconda unì il telegrafo e il telefono al motore a scoppio e al petrolio. Ora potremmo assistere ad una rivoluzione basata sull’ ENERGIA DIFFUSA. Tutti noi possiamo produrci l’energia da soli, immagazzinarla, e in seguito distribuircela reciprocamente. Tra venticinque anni milioni di edifici diventeranno centrali elettriche alimentate da fonti di energia rinnovabile. Prenderemo energia solare dal sole, energia eolica attraverso le turbine, possiamo rendere intelligente la rete elettrica mondiale. Una rete che possiamo chiamare “intergrid”.

"Tra non molto tempo, milioni di persone accumuleranno energia elettrica in ogni edificio, immagazzinandola e distribuendola con il sistema “peer-to-peer”, proprio come già avviene per i media digitali e per internet." (J.Rifkin)

La Terza Rivoluzione Industriale è un piano tattico per l’economia. Le conoscenze scientifiche e la tecnologia per metterlo in pratica ci sono, ma non saranno sufficienti senza la volontà di cambiamento da parte di tutti.

Stefano Avitabile

sabato 20 marzo 2010

Fà la cosa giusta 2010: un primo commento degli organizzatori

"La responsabilità sociale d'impresa? Esiste, e cresce dal basso, dalle aziende piccole e medie. Ed è emozionante vederla aumentare di anno in anno". Commenta così i risultati della settima edizione di Fa' la cosa giusta, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, Miriam Giovanzana, direttore editoriale di Terre di mezzo che della fiera è l'organizzatore. Più 30 per cento di visitatori paganti rispetto allo scorso anno, 65 mila visitatori in tutto. Per tre giorni la fiera è stata il cuore pulsante dell'economia verde ed etica di Milano: dall'agricoltura fino all'alta moda, dagli ecoprodotti alla mobilità sostenibile, dal car sharing alle cooperative sociali, dall'editoria al turismo consapevole; 620 espositori, 24 mila metri quadrati e un tema - quello di un'economia che sa fare i conti con l'efficienza e la redditività ma anche con le dimensioni sociali dell'agire economico- che ormai buca le prime pagine dei giornali.Un'economia vitale, nonostante la crisi.

E, come dice Giovanni Petrini, direttore della fiera, un convitato di pietra: le amministrazioni pubbliche che brillano per la loro assenza: "Eppure - spiega Petrini - qui s'incontra un mondo di piccole e medie imprese che fanno da volàno per il territorio, che creano occupazione, che sono capaci di innovazione. È miope che tutto ciò non sia sostenuto dalla Regione in cui la fiera si svolge, e cioè la Lombardia". Sostegni dalle istituzioni sono venuti invece dal Trentino e dal Piemonte, quest'ultimo è intervenuto favorendo la partecipazione dell'artigianato di eccellenza piemontese, mentre la Provincia di Torino ha promosso alcuni produttori alimentari tipici del territorio.

L'edizione di Fa' la cosa giusta di quest'anno è stata caratterizzata anche dallapresenza dei buyer professionali, segno anche questo della crescita dell'economia etica: non si vende più soltanto al consumatore finale, ma è tutta la filiera produttiva e distributiva ad essere in evoluzione. I consumatori critici sono sempre più numerosi, ed è ormai chiaro che non si tratta di una moda passeggera; e così anche la distribuzione si adegua. "Se le grandi imprese parlano molto di responsabilità sociale, le piccole e le piccolissime mostrano concretamente come si fa" conclude Miriam Giovanzana. "Fa' la cosa giusta ha soprattutto questo significato: al di là del fatturato che muove direttamente - ormai nell'ordine della decina di milioni di euro - dimostra che un'economia più attenta al sociale è non solo possibile ma doverosa. Da qui non possiamo più tornare indietro".

Copyright, agenzia Redattore Sociale

martedì 16 marzo 2010

CAMIGLIANO (Caserta) - secondo comune d'Italia a crescita zero.

Venerdì scorso, a Milano, in occasione della nostra partecipazione alla fiera "Fà la cosa giusta", parlando con il Presidente dell'Associazione "Comuni Virtuosi", Luca Fioretti, avevamo appreso dell'esistenza nel Casertano di un comune dove un Sindaco coraggioso sta realizzando le buone pratiche promosse dall'Associazione e da noi auspicate.
Si tratta del comune di Camigliano, che già in passato si era distinto per politiche volte alla tutela del territorio e alla diffusione di nuovi stili di vita più ecosostenibili.
Ora, dalla lettura di un articolo della rivista web Terranauta, scopriamo che questo piccolo comune vicino Capua e a pochi chilometri da noi (44), seguendo l'esempio di Cassinetta di Lugagnano (MI) di cui abbiamo già parlato, ha deciso di di non consentire alcuna nuova costruzione e di dedicarsi al recupero delle case e delle strutture già esistenti nel territorio urbano.

domenica 14 marzo 2010

UN'ALTRA AMMINISTRAZIONE.

In questi giorni siamo stati a Milano, negli stand della fiera "FA LA COSA GIUSTA", ed abbiamo seguito i seminari della scuola di Altra Ammnistrazione, organizzati, fra gli altri, dall'Associazione dei COMUNI VIRTUOSI: stili di vita e partecipazione attiva, gestione del territorio, l'impronta ecologica della "macchina comunale", rifiuti, ...
E' stato un "balsamo" per il cuore e per la mente sentire tante persone speciali illustrare le loro esperienze amministrative e le buone pratiche che da anni stiamo invocando.
Persone che hanno fatto cose che, a noi, possono anche apparire straordinarie, ma che per loro sono ormai la normalità.
Nei prossimi giorni riporteremo sul blog le nostre impressioni e pubblicheremo il materiale che abbiamo raccolto.
In vista delle prossime elezioni, riportiamo anche una sintesi di un documento elaborato dalla rete del Nuovo Municipio come stimolo per i candidati nella definizione dei programmi politici .

domenica 7 marzo 2010

Una richiesta concreta, che rappresenta per tutti i cittadini una assoluta priorità

Ai candidati alle prossime elezioni amministrative nei comuni della Valle Telesina, che si accingono a proporre programmi e ad assumere impegni, sottoponiamo una richiesta concreta, che rappresenta per tutti i cittadini una assoluta priorità, di contenuto e di programma, per la politica locale: l’organizzazione del SISTEMA di

PROTEZIONE CIVILE

Organizzare un efficace servizio di Protezione Civile è innanzitutto credere nel bene comune, impegnarsi per un’integrazione mai scontata e tuttavia sempre possibile, tenere conto della complessità sociale e ambientale in cui viviamo, che ci chiede da tempo una nuova umanità, con un nuovo sapere, saper fare e soprattutto saper essere.
Non basta conoscere approfonditamente le nuove tecnologie, non è sufficiente dotarsi di mezzi e conoscenze specialistiche nei diversi campi, è ormai abbondantemente arrivato il momento di integrare i vari ambiti e soprattutto fare un salto di qualità come esseri umani: essere più disponibili di quanto non lo siamo stati finora al dialogo, allo scambio di esperienze, di informazioni, di saperi. Questo per due ordini di motivi:
-uno, più immediato: perché è più utile per tutti, più vantaggioso, consente infiniti ritorni pratici derivanti dal mutuo aiuto, dalla cooperazione, dalla possibilità di usufruire dei saperi altrui per affrontare proprie difficoltà o problemi. Se l’uomo primitivo non si fosse riunito in gruppi, aiutandosi e cooperando, non sarebbe riuscito ad andare avanti.
Anche noi dobbiamo ora fare un salto di livello: abbandoniamo l’idea magica e onnipotente di potere farcela da soli.
Non è così.
Siamo interconnessi, viviamo su un’unica Terra, facciamo parte di più comunità a diversi livelli (dal locale al globale).
-L’altro motivo, meno intuitivo ma ugualmente determinante, è che è giusto così. E’ giusto aiutarsi, è giusto cooperare, è giusto perché è un bene per tutti.

Impegnarci in un progetto di Protezione Civile può rappresentare dunque l’occasione per imparare ed attuare un diverso, più fruttuoso, sapere, saper fare e saper essere, nell’ottica del bene di tutti, nell’ottica del bene comune.

1 - Il COMPLESSO SISTEMA DELLA PROTEZIONE CIVILE SI OCCUPA DI:

PREVENIRE I RISCHI SUL TERRITORIO, SIA NATURALI CHE ANTROPICI (derivanti cioè dall’operato dell’uomo, cattiva gestione del territorio, da negligenza, imperizia ecc.). E’ evidente che, a questo livello, è fondamentale la cultura dell’informazione e della tutela dell’ambiente, oltre a una seria e corretta pianificazione della SICUREZZA. La Comunità Europea, tramite POR e FSR, concede fondi per mettere in sicurezza il territorio.

PREVEDERE I RISCHI SUL TERRITORIO, grazie a una corretta mappatura e conoscenza approfondita delle criticità. Il RISCHIO è il danno atteso moltiplicato per la probabilità che si generi questo danno.

SOCCORSO E ASSISTENZA.


2 - La situazione attuale a livello nazionale.
In questo particolare momento, così difficile per le tante emergenze vere da fronteggiare (alluvioni, frane, il dopo terremoto in Abruzzo, il rischio sismico diffuso in tutto il nostro Paese in presenza di un patrimonio edilizio estremamente vulnerabile, …), ci si trova a fare i conti con l’inchiesta della Procura di Firenze che ha coinvolto, fra gli altri, il Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, e molti altri funzionari pubblici ed imprenditori, interessati a vario titolo agli appalti affidati dalla protezione civile, inquisiti per storie di corruzione, malaffare e nepotismo davvero inquietanti.
Negli ultimi anni, dal 2001 in avanti, la politica si è spesso affidata a Guido Bertolaso, sia per la gestione di vere e proprie emergenze, sia per fronteggiare le emergenze “di comodo” ultradecennali come i rifiuti campani, sia per la organizzazione di eventi che nulla avevano a che fare con le funzioni attribuite alla Protezione Civile.
L’aver concentrato tutti questi poteri straordinari e tutta questa fiducia ad un solo uomo, gli ha dato un grande potere, ed ha creato le condizioni per adottare procedure d’urgenza, per l’affidamento degli appalti, tipiche dell’emergenza, con possibilità di derogare rispetto ai vincoli della legislazione ordinaria, anche dove non ve n’erano né la necessità né le condizioni.
La funzione della PROTEZIONE CIVILE non coincide affatto con quella che gli si è voluta affidare negli ultimi anni, distraendola dai compiti istituzionali e rendendola impermeabile ai controlli e alla vigilanza rispetto alla legittimità delle procedure attuare.
Fortunatamente, anche grazie al clamore suscitato dall’indagine e dalle conseguenti “custodie cautelari”, sono state bloccate le manovre per trasformare il Dipartimento della Protezione Civile in una SpA, cioè in un’azienda, direttamente controllata dal Presidente del Consiglio, con ancora più “libertà di manovra” e meno controllabile.
Ancora una volta si dimostra che, anche nelle sue forme lecite, la politica professionale non offre niente più che un catalogo di tecniche volte a mascherare, dietro l'originalità talora spericolata delle coalizioni, la sconcertante banalità dei programmi - di cui peraltro le cosiddette "forze" politiche sembrano ricordarsi solo in prossimità delle elezioni.
E allora, proprio in questa fase elettorale, è utile proporre una riflessione sulla natura reale della politica: attività che nella sua radice etimologica coincide esattamente con la cittadinanza.


3 - La Protezione Civile a livello Comunale.

In un Comune l’autorità principale di Protezione Civile è il Sindaco.
La L.142/90 obbliga ogni comune a dotarsi di una struttura di Protezione Civile, e ad elaborare un Piano di Protezione Civile Comunale.
La Protezione Civile è, in principal modo, un sistema, non una struttura a sé stante.
Sistema significa intercorrelazione.

Il sistema PROTEZIONE CIVILE, sia per le attività di prevenzione che la gestione dell’emergenza, per funzionare efficacemente, deve infatti saper integrare perfettamente professionisti e volontari adeguatamente preparati,

Un Piano di Protezione Civile fatto in maniera capillare coinvolge numerosi attori:
Ente Comunale e tutti gli Assessorati
Enti Pubblici (scuola, sanità sociale e veterinaria, forze dell’ordine, vigili del fuoco, corpo forestale dello stato, finanza)
Enti privati
Commercianti
Artigiani
Idraulici
Fabbri
Falegnami
Elettricisti
Panettieri
Operai
Maestranze edili
Professionalità nel campo delle telecomunicazioni e in campo informatico
associazioni di categoria,
volontariato e associazionismo.

Nel nostro comune significa che è necessaria l’intercorrelazione nelle aree:

Ambiente
Urbanistica
Attività produttive
Politiche di Sviluppo territoriale,
Salute e Servizi Sociali,
Commercio e all’Artigianato
Cultura, ecc.

A un livello macro significa intercorrelarsi con il

Piano di Protezione Civile Provinciale e Regionale,
vagliare quanto è stato fatto finora nei Piani intercomunali (si pensi per esempio al valore di raccordo della Comunità Montana – cfr. lezione n.1 dell’arch. Franco).


4 - CONOSCERE L’AMBIENTE IN CUI SI VIVE:
Risorse e criticità.

La valle Telesina è un’area SIC (Siti di Interesse Comunitario).

Le aree SIC sono 11 nella provincia di BN, di cui 3 ricadono nella Comunità Montana del Titerno, e una di queste è appunto la Valle Telesina.
A fronte di un territorio potenzialmente ricco di attrattori paesaggistici (come riconosciuto dalla Comunità Europea), esistono forme di degrado e di colpevole noncuranza, oltre che di urbanizzazione selvaggia, che stanno deturpando le risorse e mettendo anche a rischio la corretta gestione di una sempre possibile emergenza.
Il territorio di San Salvatore Telesino e, in genere, dei comuni della Valle Telesina, è potenzialmente esposto ai seguenti rischi:

· RISCHIO INDUSTRIALE e RISCHIO INQUINAMENTO (Sistemi di scarico dei capannoni industriali attivi nel territorio, discariche abusive, cava, deposito pneumatici)
· RISCHIO FRANE e SUBSIDENZE ( adoperarsi per il rimboschimento e la rinaturalizzazione del territorio; ingegneria naturalistica)
· RISCHIO INCENDI BOSCHIVI (adoperarsi per una buona e corretta manutenzione delle aree verdi)
· RISCHIO TERREMOTI
· ALLUVIONI
· CRISI IDRICA (adottare delibera al più presto in favore dell’acqua pubblica;
· adoperarsi, nelle sedi competenti, per migliorare il sistema idrico a
· livello strutturale)
· ONDATE DI CALORE
· BLACK OUT energetici
· EPIDEMIE/ concentrazione di fattori patogeni (collegarsi con servizio epidemiologia ASL)


5 - AZIONI DA ATTUARE SUBITO:

RACCORDARSI A LIVELLO DI:
COMUNITA’ MONTANA
ENTE PARCO
AUTORITA’ DI BACINO
PROVINCIA
PREFETTURA
REGIONE

ISTITUIRE UN TAVOLO AMMINISTRATIVO TRA GLI ASSESSORATI DEL COMUNE

ISTITUIRE UN TAVOLO TECNICO E DI COMUNITA’ TRA I RAPPRESENTANTI
DI TUTTI I VARI AMBITI (nel pubblico e nel privato)

RACCORDARE TUTTE LE INFORMAZIONI CHE GIA’ SI HANNO E REPERIRE QUELLE MANCANTI

PREDISPORRE UN CENSIMENTO E REPERIBILITA’ DI UOMINI,
MEZZI E MATERIALI nei settori:

idraulico
elettrico
informatico
telecomunicazioni
edile
alimentare
altro

RENDERE SUBITO DISPONIBILI I “PIANI ex D.Lgs. 626” (documenti di valutazione dei rischi – T.U. della Sicurezza - D.Lgs 81/2008) DI TUTTE LE STRUTTURE PUBBLICHE E PRIVATE SUL TERRITORIO, AZIENDE, INDUSTRIE, ECC.

CENSIMENTO STRUTTURE PER DIVERSAMENTE ABILI, INVALIDI E ANZIANI

REPERIBILITA’ H24 DI UNO O PIU’ FUNZIONARI COMUNALI A TURNAZIONE

REPERIBILITA’ H24 FUNZIONARIO ASL


AGGIORNARE TUTTI I DATI E COLLEGARSI AL SISTEMA GEOSDI-ERA DEL DIPARTIMENTO NAZIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

La piattaforma geoSDI rappresenta tutto l'insieme di strumenti e risorse che consentono la condivisione di informazione attraverso servizi web, dalla normalizzazione del dato, alla esposizione del servizio, alla visualizzazione e interrogazione dei servizi erogati da più soggetti cooperanti).
Prima e dopo l’emergenza, infatti, è necessario produrre in tempi reali una serie di dati legati agli effetti della calamità, alle previsioni di rischio, alle dislocazioni delle risorse.
La piattaforma geoSDI è’ stata adottata dal Dipartimento di Protezione Civile e da suoi Centri di Competenza quali CNR IMAA, CNR IRPI, CNR IREA, AGEA - SIAN, Aereonautica Militare, INGV, Plinivs, etc.
http://www.geosdi.org/

PER APPROFONDIMENTI E DOWNLOADS:

siti della Protezione Civile Nazionale e della Regione Campania
http://www.geosdi.org/.
(andare in sezione documenti, e scaricare diapositive del file: La Spezia, 17
settembre 2009, a cura del Dott. Dimitri Dello Buono).

Lezioni Arch. Emilio Franco:
http://www.box.net/shared/p4ud73e0es
http://www.box.net/shared/u7t59qaaaf
http://www.box.net/shared/aggcntxgl8

Link a http://www.seneta.it/ , settore Dispense, cliccare su comunità Montana del Titerno, dott. Ing. Antonio Guadagno.

Carmela Longo