domenica 31 luglio 2016

PERICOLO DI NUOVI INCENDI AREA EX PLASTED



A distanza di quasi un anno dall’incendio, i rifiuti e residui di lavorazione di materie plastiche che la società Plasted e la relativa curatela fallimentare hanno lasciato in stato di abbandono e senza alcun presidio di sicurezza sul piazzale retrostante il capannone, sono ancora lì incustoditi.


Nel frattempo abbiamo dovuto depositare presso la Procura della Repubblica di Benevento un’opposizione alla richiesta del PM al GIP di archiviazione del nostro esposto.
A seguito delle indagini svolte dalla polizia giudiziaria delegata dal PM, era stato infatti dichiarato che la situazione di pericolo da noi denunciata era stata risolta positivamente (o era in corso di risoluzione).
Con la nostra opposizione abbiamo dovuto rappresentare che, mentre nel terreno adiacente al capannone l’attuale proprietà, o i propri dante causa, avevano effettivamente rimosso tutti i rifiuti, altrettanto non poteva dirsi per l’area ex plasted.
Il GIP, sulla base degli elementi da noi addotti, non ha accolto la richiesta di archiviazione trasmessa dal P.M. e ha fissato l’udienza per il prossimo mese di febbraio 2017.
Il nostro auspicio è che già nei prossimi giorni chi di dovere intervenga per far sì che le diverse tonnellate di materiale plastico ancora stoccate nell’area (tuttora esposte a nuovi possibili incendi) possano essere finalmente rimosse.
Nel frattempo, agli inizi di luglio, un altro incendio, durato un'intera nottata, ha completamente distrutto un altro capannone, nella stessa zona, all'interno del quale erano stoccati grandi quantitativi di materiale plastico e legno, trattati anche con coloranti, vernici e collanti, che quasi certamente hanno immesso in atmosfera e poi sul terreno, quantità enormi di nuova diossina e altre sostanze altamente tossiche e nocive per la salute.
Continuiamo a chiederci: chi esegue o chiede agli enti competenti di verificare i livelli di inquinanti dell'aria, nelle acque di falda e nei terreni ? O sono sempre i privati cittadini a doversi attivare ? Chi garantisce sugli alimenti che si producono nella zona?
Perchè continuiamo a far edificare nuovi capannoni, per di più su un'area molto vasta del nostro territorio, se non siamo evidentemente in grado di imporre il rispetto delle norme di prevenzione e garantire la sicurezza e la salute dei cittadini su quelli esistenti ? Perchè in situazioni di grave rischio per la salute come questi non si attua una procedura di emergenza ? Perchè, anche per situazioni così gravi, non viene mai data nessuna informazione ai cittadini ? Perchè si continua a emettere ordinanze senza poi essere consequenziali a fronte delle regolari inadempienze dei destinatari?

venerdì 13 maggio 2016

In attesa del trattato transatlantico UE - USA

Uno studio del sett-2015 condotto dall'università di Oxford su commissione del governo USA (http://www.apicoltorifvg.it/wp-content/uploads/2015/10/jee.tov269.full_.pdf) mostra che simulando l'utilizzo sul campo di 42 pesticidi (presi da una lista di prodotti raccomandati da vari enti e bollettini del settore agricolo riportati nella ricerca), di questi ben 24 sono risultati letali per più del 99% delle api da miele presenti, poverine anch'esse, nei vari esperimenti condotti.
 
Vale la pena di leggere i nomi dei principi attivi che nell'ultima colonna della tab.3 di pag. 6 dello studio riportano un valore >99% per la potenziale mortalità per le api (non che 39% sia una bazzecola) per verificare quanti di loro siano ancora liberi di uccidere api e tutto ciò che ne consegue.
 
4 delle prime 5 sostanze elencate nella tabella della ricerca  (mi sono fermato alla 5a) sono autorizzate in UE (è vero esistono i residui massimi consentiti per legge dall'UE per la salute dell'uomo ma il loro uso resta letale per le api):
-Thiamethoxam (2° della tabella della ricerca di Oxford), un neonicotinoide usato per gli ortaggi ed in viticoltura. L'EFSA ancora non si esprime in maniera definitiva in merito ai rischi sulle api.
Attualmente autorizzato in UE
(http://ec.europa.eu/food/plant/pesticides/eu-pesticides-database/public/?event=activesubstance.detail&language=EN&selectedID=1937)
 
 

 
Però, vuoi mettere le rese agricole !
 
Il link alla ricerca:
http://www.apicoltorifvg.it/wp-content/uploads/2015/10/jee.tov269.full_.pdf


PS 1: E' meglio che ci...ehm.. abituiamo a convivere con l'idea di essere sommersi continuamente da sostanze chimiche se l'Istituto Superiore della Sanità ha registrato  (al 2013) 105.000 sostanze chimiche di cui 8000 sono state classficate in base al loro pericolo (e non sappiamo nulla del loro effetto combinato). (http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/reach/reach_bollettino3_settembre_2013.pdf)

Per quanto riguarda l'UE abbiamo anche il REACH: "è un sistema integrato di registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche che mira ad assicurare un maggiore livello di protezione della salute umana e dell'ambiente. Circa 30.000 sostanze e prodotti chimici dovranno infatti essere soggetti ad un esame sulla loro pericolosità e inseriti in un database comune a tutti gli Stati membri".

PS 2: Il sito dell'EFSA su cui visualizzare i responsi sui rischi legati all'uso di alcune sostanze in ambito agro-alimentare (link al registro delle domande) in cui è possibile trovare gli studi su alcune delle sostanze elencate nella ricerca dell'Università di Oxford:
http://registerofquestions.efsa.europa.eu/raw-war/login?1

Il TTIP ancora non è stato approvato !