sabato 6 aprile 2013

INCONTRO PUBBLICO - Un'altra Amministrazione: si può fare?


Sulla base dei principi e degli obiettivi contenuti nel nostro comunicato del 25 marzo scorso - Un’altra amministrazione: si puo’ fare? - ai quali se ne potrebbero aggiungere altri secondo le sensibilità di chi vorrà condividere questo percorso, proponiamo:
un
 INCONTRO PUBBLICO
in SALA CONFERENZA (ex Municipio)
SABATO 6 APRILE 2013 – ORE 19
per una discussione sulle prossime elezioni amministrative, sia rispetto alle tematiche da noi proposte sia per far emergere ulteriori problematiche, esigenze e suggerimenti; perché “trasparenza” e “partecipazione”  non possono più restare solo vuote parole, ma devono trovare nei prossimi 5 anni una concreta attuazione, cominciando già dalla fase di formazione delle liste e di redazione dei programmi.
Cittadini in movimento – Laboratorio di cittadinanza attiva
Per contatti: transizionesst@gmail.com - 3397178797

5 commenti:

  1. Vi scrivo perchè credo che i "cittadini in movimento" rappresentano la più grande risorsa per la nostra comunità. L'incontro di ieri sera ha messo per la prima volta delle persone davanti all'opportunità di costruire democraticamente un percorso politico condiviso per il nostro paese.
    La vera novità sta proprio nel metodo e nell'organizzazione della proposta. Personalmente credo molto nella "democrazia partecipata" e credo che alla parola democrazia vadano affiancati degli aggettivi proprio in funzione della sua reale espressione. Anche perché fino a oggi abbiamo assistito ad una democrazia "riservata" e quindi "finta".
    Sinceramente speravo in una partecipazione diversa dei nostri compaesani.
    Sarà che abbiamo come luogo d'incontro una sala conferenze orrenda, incapace di favorire il dialogo con sedie di plastica sporche e rotte e con un poster del "Salvatore" che nessuno ha mai avuto il coraggio di togliere forse per paura di una "maledizione di motezuma". Ma come si può parlare di democrazia con la figura di Salvatore Pacelli che aleggia sulle nostre teste?
    Purtroppo in questo paese non siamo abituati alla partecipazione attiva proprio perché non siamo abituati alla democrazia. Da sempre a San Salvatore la costruzione di un movimento politico è stata un'attività nascosta, pilotata dai soliti noti che aggregano in maniera carbonara un manipolo di "Yes men" e danno sfogo alle proprie velleità e al proprio narcisismo. Chi è fuori dal gruppo dei "fortunati" partecipanti deve accontentarsi di apprendere notizie sempre più deliranti fino alla presentazione delle liste composte stile 'porcellum' e quindi alle elezioni.
    Il risultato di questa carenza di democrazia è la storia degli ultimi anni.
    Nel 2002 ha vinto la continuità di Pacelli, nel 2007 ha rivinto la continuità di Pacelli e nel 2009 abbiamo esultato per l'idea di cambiamento proposta da chi? Dal nipote di Pacelli!
    Per questo ieri sera c'era chi è venuto solo a sentire e non a parlare. Siamo abituati solo agli incontri dove si sente e non siamo abituati a farci sentire.
    Siamo ancora vittime del 'sistema Pacelli' in attesa che arrivi un nuovo "Salvatore".
    Il mondo è cambiato e molti non se ne sono accorti.

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  2. Eppure, quella di ieri sera era una buona occasione anche per tutti i futuri candidati. Potevano partecipare, esprimere le loro idee, o almeno le loro intenzioni; potevano dimostrare già prima della composizione delle liste che la loro proposta in qualche modo è aperta e condivisa; potevano dimostrare la volontà di cambiare il loro atteggiamento nei confronti di una comunità che tra poco più di un mese li eleggerà ad amministrare il nostro comune. Poteva davvero essere una bella occasione di confronto.
    Al contrario considerare la propria comunità solo come un insieme di elettori ci restituisce oggi un paese dove il numero di persone che esprimono repulsione verso questo o quel candidato o verso il tema delle elezioni in generale, è sempre maggiore.
    Questo atteggiamento è evidente anche nel comportamento dei giovani. Ieri sera le persone con meno di 30 anni si contavano sulle dita di una mano. Il cammino verso una partecipazione libera alla costruzione di un progetto è ancora lungo.
    Anche io sogno un piano regolatore costruito con degli incontri di condivisione dove i bambini possano esprimere le proprie esigenze. Questa per me è democrazia partecipata. Sogno un bilancio partecipato costruito con tutte le componenti sociali. Sogno il progetto di un gruppo di persone capaci di immaginare che ne sarà di questo comune tra 10 anni. Sogno un'amministrazione comunale capace di riavvicinare le persone.
    C'è molto da fare proprio a partire dalla capacità di aggiornare il rapporto tra la pubblica amministrazione e la comunità. C'è bisogno di gente capace di cogliere il cambiamento e di cominciare a fare sul serio.
    Qui ancora si gioca a fare le liste e a creare inutili vespai, "quelli non vogliono a quello in lista", "quell'altro non vuole l'accordo", ecc.
    Ma quando cominceremo a dire davvero quello che pensiamo noi piuttosto che quello che si dice o quello che pensano gli altri o quello che è bene dire che si pensa?

    In ogni modo, da cittadino, sento il dovere di ringraziarvi per la vostra buona volontà.

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  3. Grazie Guido per il feedback che hai voluto darci. Per quanto mi riguarda, la cosa più avvilente in questi anni è stata proprio la mancanza di riscontri di alcun tipo (anche critiche) da parte dei cittadini di San Salvatore. Non un commento ai post, letture si, tante, ma che sembravano poi cadere ne vuoto. Forse la gente ha troppa fretta, o non si vuole esporre, o preferisce acclamare personaggi lontani (es. un magistrato, una personalità che si adopera per la collettività) anzichèspendere mezza parola per chi, vicino a me, si impegna in prima persona per il bene comune. Dobbiamo proprio crescere come cittadini, è indubbio, imparare a lavorare insieme, a cooperare, anche a correggerci a vicenda e a fare critiche costruttive, ma uscire dal nulla, dall'oscurità di chi guarda da dietro le finestre. Carmela Longo

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  4. Sono stato presente all' incontro pubblico organizzato sabato scorso da Cittadini in Movimento e devo riconoscere che è stato un momento di sana democrazia perchè ci sono stati discussione, dibattito, proposte sui problema del nostro paese e sul monento critico della nostra Nazione.Mi ha colpito il clima costruttivo dell' incontro, segno che ormai nessuno tollera più discorsi vuoti e retorici ma che si sente vivo il bisogno di cose concrete, si sente il bisogno non di gridare ma di riflettere e confrontarsi.Naturalmente,come sempre capita,anche dalle cose positive si può prendere spunto per fare affermazioni e commenti che dimostrano solo immaturità,incapacità di cogliere gli aspetti positivi del passato della nostra storia locale, il prevalere dell' ideologia che acceca e toglie la serenità di giudizio sugli eventi e sui personaggi.Questi sono gli elementi che ho colto nel commento di Guido Lavorgna il quale partendo dall' elogio della "democrazia partecipata"e dalla condanna della "democrazia finta" non può fare a meno di offendere Salvatore Pacelli, cioè un nostro concittadino, al quale la comunità di San Salvatore Telesino deve una crescita che l' ha portato negli anni all' avanguardia rispetto a tutti gli altri paesi della Valle Telesina.Altrove a cittadini di gran lunga inferiore a Salvatore Pacelli per statura morale, per cultura,per saggezza amministrativa, si dedicano statue, busti,vie e luoghi di cultura, a San Salvatore dà fastidio che ci sia un suo poster in una sala conferenza che è stata la prima ad essere stata costruita nella Valle Telesina e che oggi ancora ci invidiano tutti.Il vero problema non è quello che Salvatore Pacelli sia stata "una maledizione" per la crescita della democrazia ma piuttosto quello che ci sono ben poche persone che intendono la politica come servizio per la comunità, mentre ce ne sono tantissime che intendono la politica come esrcizio di potere e cura dei propri interessi.A San Salvatore si discetta di democrazia nei trenta giorni che precedono la prsentazione delle liste,poi ci si dimentica che la democrazia è un terreno che va quotidianamente coltivato e ci si ricorda cinque anni dopo che il terreno non ha dato frutti.Puntualmente chi nulla ha fatto per la crescita della democrazia o non ha proprio le qualità per farlo dà la colpa agli altri, anche a quelli che sono morti dodici anni fa.SAN SALVATORE TELESINO 10/04/2013 -MARTINO IZZO

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  5. chiedo scusa ai cittadini in movimento se utilizzo il vostro blog per rispondere all'amico Martino ma è necessaria una precisazione del mio punto di vista in merito alla questione Salvatore Pacelli.

    non volevo parlare "della vita e delle opere" di Salvatore Pacelli. La mia critica non è a Salvatore Pacelli ma al suo modo di concepire la democrazia e al modo in cui ha abituato a "partecipare" i suoi concittadini. Ma questo non è il luogo per discutere di Pacelli.
    A lui è stata dedicata la piazza più grande di questo paese e sono contento di averlo avuto come sindaco e di averlo anche conosciuto molto bene.
    Però non credo di aver detto qualcosa di offensivo o qualcosa che potrebbe aprire un dibattito sulla rilettura storico-politica delle scelte di Pacelli. Così come non credo che Pacelli ha fatto solo cose buone, soprattutto per la democrazia. Ma, il mio argomento di discussione non era Salvatore Pacelli. Spero che ora sia chiaro!

    La "maledizione" non è Salvatore Pacelli. Non ho detto questo.

    Per le parole utilizzate da Martino non mi offendo.
    Cordialmente.
    Guido.

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