sabato 13 aprile 2013

RESOCONTO DELL'INCONTRO PUBBLICO DEL 6 APRILE


L’incontro pubblico del 6 aprile a San Salvatore Telesino ha avuto l’intento di promuovere  il dibattito e avviare una discussione di ampio respiro, non finalizzata esclusivamente alle prossime elezioni amministrative nel nostro Comune. Si è voluta inoltre stimolare e supportare la partecipazione attiva dei cittadini in vista della formazione delle liste e dei programmi elettorali. Come già riportato in un precedente comunicato, non si esclude un impegno diretto dei Cittadini in Movimento, qualora vi fosse consenso e disponibilità attiva anche da parte di altre persone ad attuare un’azione amministrativa realmente trasparente e partecipata, secondo quelli che a nostro avviso dovrebbero essere temi portanti: ascolto e  coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni nevralgiche per il paese, proposte di idee innovative per creare nuove opportunità di lavoro (dignitoso), solidarietà, cultura, salute, energie rinnovabili, tutela dell’ambiente e del paesaggio, stop al consumo di territorio, economia sostenibile, politiche di riduzione, riuso e riciclaggio dei rifiuti, ridiscussione dello statuto della “Città Telesina”, …
Tuttavia, nel corso dell’incontro si è avuto modo di ribadire più volte, a chi si aspettava di trovare una lista e un programma già ben definiti, che Cittadini in Movimento, in coerenza con quanto affermato sin dal 2009, ritiene che le stesse scelte su liste e programmi elettorali debbano essere il risultato di un percorso aperto, trasparente e partecipato, e che comunque si possa essere cittadini attivi e consapevoli anche facendo politica dall’esterno per la comunità, due parole che nell’etimologia rimandano alla polis greca, all’agorà, dove i cittadini tutti hanno il diritto-dovere di riunirsi insieme e discutere le pratiche migliori per favorire, “gratuitamente” (radice “munus”: dono, contributo gratuito), appunto, il bene comune.
Questo sentirsi comunità  è un valore di per sé, e quando le comunità lo riscoprono, diventano anche più capaci di affrontare i conflitti e le divergenze in maniera costruttiva, come preziose occasioni per andare più a fondo nei problemi, conoscendoli meglio e provando a risolverli.
L’incontro di sabato scorso ha visto la presenza numerosa dei cittadini di San Salvatore, che hanno avuto la possibilità di partecipare alla discussione fin dall’inizio, dopo una breve introduzione finalizzata a spiegare i motivi dell’incontro e le modalità con cui si sarebbe svolto, in assenza di una figura di relatore, con una disposizione delle sedie a cerchi concentrici, senza microfoni e in un contesto di parità e di scambio.
Dai vari interventi dei cittadini presenti è emersa più volte la necessità di ricevere da parte degli amministratori una maggiore attenzione e un ascolto effettivo sui tanti piccoli o grandi problemi che ognuno si trova a dover affrontare ogni giorno. Il coinvolgimento dei cittadini, eventualmente anche riuniti per categorie (es. giovani, esercenti, imprenditori, coltivatori, artigiani, professionisti, abitanti di una zona, studenti, ecc), consentirebbe di  identificare  meglio i reali problemi e anche le proposte possibili da attuare. I cittadini, sottolinea un altro intervento, andrebbero informati ed ascoltati anche con mezzi diffusi e fruibili da quelle persone che non utilizzano internet, e quindi questionari, schede, assemblee pubbliche ecc. In particolare, si è messo in evidenza come l’attuale disaffezione alla vita politica e amministrativa all’interno del nostro paese sia addebitabile in parte anche a una mancanza di spazi e strumenti di reale ascolto e coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni, almeno in quelle ad alto impatto su tutta la comunità e sull’ambiente, come è stato negli anni scorsi a proposito del termovalorizzatore. Altri interventi hanno fatto riflettere sulla capacità, per chi amministra, di distinguere le priorità che necessitano di rapido adempimento (pena l’impasse dell’azione amministrativa legata alla gestione dell’ordinario), da quelle che vanno discusse con i cittadini (es. PUC, vendita di beni demaniali, statuti e regolamenti, scelte che impattano l’ambiente ed i beni comuni in genere, ecc)
Altresì, si è  sottolineato come anche i cittadini debbano finalmente fare un salto di qualità nella direzione di una maggiore responsabilizzazione, rinunciando alla comodità e alla ignavia della delega totale che vede il voto come unico momento di partecipazione alla vita politica del paese. Alcuni interventi hanno infatti fornito preziose delucidazioni circa gli strumenti che già da anni sono a disposizione dei cittadini per realizzare una partecipazione effettiva (si pensi ad esempio alle leggi che obbligano la pubblicazione online degli atti e l’accesso cartaceo agli stessi, ecc), che spesso restano inutilizzati, o perché semplicemente non conosciuti, o perché il loro utilizzo, appunto, implicherebbe un maggior attivismo in tal senso, con relativo “impegno” di tempo da sottrarre alla famiglia, al lavoro o alle proprie attività di svago. Se si tengono presenti tutti questi strumenti, come ha sottolineato l’intervento di un giovane presente all’incontro, non si ha neppure più bisogno di mettere aggettivi accanto alla parola democrazia, che diventa piena,  pregnante e completa di per sé.
I cittadini devono inoltre crescere anche nella capacità di ripulire le proprie idee dai preconcetti, a causa dei quali a volte capita che non si supporti una decisione o una proposta solo perché non ci piace chi la porta avanti. In particolare, si auspica un maggior coinvolgimento dei giovani alla vita amministrativa del paese, giovani delusi e che sembra si allontanino sempre di più dalla loro comunità. Un intervento ha poi esecrato le cattive pratiche che ruotano intorno ai tentativi di manipolare proprio i giovani, pressati dal diritto-bisogno di lavorare, e ai quali spesso viene indicata la via di una possibile “raccomandazione” per inserirsi in questo o quel percorso lavorativo. Con molta chiarezza è stato ricordato che la raccomandazione è l’anticamera del sistema mafioso.
Ampio dibattito si è  acceso nel toccare l’argomento Città Telesina. Si è  condannata l’adozione di uno statuto che non è stato assolutamente partecipato e condiviso con la popolazione, evidenziando alcuni punti non condivisibili, come per esempio la presidenza della Giunta affidata di diritto per i primi cinque anni al sindaco di Telese Terme, in deroga allo stesso statuto, come stabilito da una norma transitoria che un ex amministratore presente all’incontro ha riferito non essere presente nelle bozze precedentemente discusse con i consiglieri degli altri comuni (più che del “campanilismo”, come sottolineato da un intervento, resta il dato di una non chiara asimmetria nelle fasi iniziali dell’amministrazione di questa Unione).
Nel corso dell’assemblea pubblica è stato distribuito un questionario anonimo che poteva essere introdotto in una scatola sigillata che sarà comunque a disposizione fino al giorno 15 aprile prossimo nel Bar in Piazza Nazionale - si può scaricare anche da qui - per raccogliere ulteriori contributi che saranno poi discussi in un nuovo incontro, di cui daremo informazione prossimamente.

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