mercoledì 2 febbraio 2011

San Salvatore Telesino – Trasparenza e partecipazione: promesse disattese

Anche la nuova amministrazione comunale di San Salvatore Telesino, nonostante i proclami e le promesse, alla prova dei fatti, non si può dire abbia fatto di trasparenza, informazione e partecipazione dei cittadini, un suo tratto distintivo.

Forse l'unico argomento sul quale i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, sono stati prodighi di scritti e comunicati, è quello della situazione del bilancio comunale, ma solo per proseguire una polemica, condita da acredini personali, iniziata già in campagna elettorale e che si vuole tenere viva senza che ciò susciti più alcun interesse da parte dei cittadini. Le “sofferenze” del bilancio sono ormai un fatto acclarato, e non serve perdere tempo ed energie a stabilire di chi sia la responsabilità di tale situazione: meglio sarebbe adoperarsi per trovare soluzioni. E meglio ancora sarebbe cercare soluzioni condivise con i cittadini.

Come chiediamo ormai da anni, dovevano essere attivati canali diretti di comunicazione e di informazione (incontri pubblici anche zonali, tavoli tecnici, conferenze tematiche, ecc.) in maniera da attivare una partecipazione, il più possibile consapevole, prima di assumere determinate decisioni.

Ed invece, anche la nuova amministrazione ha ritenuto di dover operare le sue scelte, in diversi ambiti (bilancio economico-finanziario, organizzazione e responsabilità degli Uffici comunali, nuovo Piano Urbanistico Comunale, affidamento del servizio di raccolta differenziata, ecc.), e con notevoli impatti e ripercussioni sulla vita quotidiana della collettività, attuale e futura, in termini sia economici che sociali (tasse, salute, fruibilità dei servizi, verde pubblico, spazi comuni, ecc.) fidando solo su se stessa, senza mai un confronto pubblico e senza mai la possibilità di proporre alternative.

Evidentemente, anche per l'attuale amministrazione, la cittadinanza non è un soggetto attivo con cui confrontarsi continuamente, cui dar conto e spiegare le motivazioni di scelte e decisioni. E ciò, alla luce di quello che è accaduto nel passato (per esempio per la vicenda inceneritore) e dopo le recenti disposizioni legislative in materia di funzionamento della pubblica amministrazione, diventa sempre più inaccettabile.

In perfetta coerenza con tale situazione, negli ultimi giorni sembra ripetersi lo stesso copione di sempre: di fronte ad un problema che interessa tutti (l'accertata impossibilità di vendere un terreno per fare cassa e ripianare un “buco” di bilancio, con responsabilità, sembra, non solo politiche, ma anche amministrative), e si fanno riunioni di giunta o di maggioranza, si dà qualche notizia (forse) ai consiglieri di minoranza, e si cerca un'altra “soluzione” da imporre ai cittadini, che come sempre apprendono le poche notizie sullo stato delle cose dal chiacchiericcio di strada e dalle notizie di tanto in tanto pubblicate su giornali locali.

Dato il difficile momento che stiamo attraversando e lo spettro del dissesto finanziario che sembra profilarsi all’orizzonte, sono invece necessarie prima di tutto informazione e chiarezza verso la cittadinanza per analizzare le criticità e condividere le possibili soluzioni.

La “comunicazione” del Sindaco al Consiglio Comunale del 28 dicembre scorso, di cui alla deliberazione n. 60, recentemente pubblicata sul sito del comune, è gravissima! Avevamo dunque ragione: quella porzione di territorio comunale di circa 6000 mq in località “acqua fetente”, sul torrente Grassano, non poteva essere venduta come terreno edificabile per farvi costruire due orrendi palazzi progettati dallo stesso Comune. Infatti anche la provincia di Benevento, con la procedura in corso per l'approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, intende tutelare quella zona, insieme a tutta la collina di Pugliano, la Rocca, Monte Acero, Telesia, ecc., considerandola di assoluto pregio ambientale e paesaggistico. E invece era tutto pronto per la vendita! Anche la Soprintendenza aveva approvato (!), e l'asta era fissata per il 16 dicembre scorso, senza tenere conto delle “intenzioni” della Provincia, senza ascoltare i cittadini e, sembra, senza nemmeno avere le “carte a posto”.

Se qualcuno, pur se all'ultimo secondo, non avesse fatto trapelare la verità (quel terreno non è edificabile), oggi si sarebbe dovuto constatare la deliberazione di un reato da parte dell’amministrazione comunale.

A questo punto dovrebbe essere chiaro a tutti che sui fatti che riguardano l'amministrazione del nostro Comune è necessaria assoluta chiarezza (cerchiamo di stemperare con un gioco di parole), e non solo! Occorre competenza, impegno, metodo, passione, ma anche umiltà, capacità di ascoltare, …

La maggioranza come l’opposizione, al di là anche delle loro “buone” intenzioni, continuano nella sostanza a svolgere il loro ruolo con le vecchie logiche e a rapportarsi ai cittadini come soggetti passivi non degni di confronto e di attenzione se non per quanto serve a conservare il loro individuale consenso, e dei quale ricordarsi, come comunità portatrice di interessi collettivi, alla scadenza del mandato elettorale, quando gli si chiederà nuovamente il voto, magari con le stesse promesse che nel frattempo sono rimaste lettera morta.

E' ora necessario che si faccia tesoro di quanto è successo e che si cambi definitivamente il modo di amministrare questo paese. Se questa amministrazione è in grado di fare autocritica e di cambiare, bene, altrimenti è meglio che si azzeri tutto e si ricominci d'accapo.

Cittadini in Movimento

Nessun commento:

Posta un commento