martedì 25 agosto 2009

Insieme si può!

Padre Alex Zanotelli, in un recente intervento sul blog LA VOCE DELL’EMERGENZA, ha denunciato ancora una volta la drammatica situazione dei rifiuti in Campania.

Ne riportiamo una sintesi, invitando comunque a leggere la versione integrale.


In Campania, da almeno 20 anni, popolazione e territorio vengono “martirizzati” in nome del profitto da un potere politico “criminale”.
Purtroppo la situazione campana è andata peggiorando nel silenzio più totale dei cittadini, dei media e della Chiesa: i potentati economico-finanziari (vera piovra che avvinghia tutto!) hanno trionfato, schiacciando con la forza militare qualsiasi resistenza della cittadinanza attiva e responsabile in Campania. Lo Stato è al servizio del business. E i media nelle mani di chi controlla la finanza. E il popolo drogato a credere ciò che gli viene raccontato in TV.
Il documentario “Una montagna di balle” è il vero racconto della tragica storia dei rifiuti in Campania: dagli anni’90, da quando l’Italia non ha più potuto seppellire i propri rifiuti tossici in Somalia, la Campania ne è diventata lo sversatoio nazionale.
Gli industriali del centro-nord hanno stretto un accordo con la Camorra perché facesse il lavoro sporco di seppellire quei rifiuti tossici soprattutto nel Triangolo della Morte (Acerra-Nola-Marigliano), nelle Terre dei fuochi (Giugliano, Qualiano, …) e nelle campagne del Casertano. E’ questo che ha permesso all’industria del centro-nord di essere competitiva in chiave internazionale. Questi rifiuti tossici, sepolti per anni nel nostro territorio, producono ora tumori, leucemie, malformazioni infantili e altri guasti alla salute della popolazione campana.
Dal 1994, poi, su un territorio già martirizzato dai rifiuti tossici, si è sovrapposta l’emergenza rifiuti solidi urbani gestita dai commissari straordinari scelti dal governo nazionale: è stata la politica degli affari e del profitto. E in questa logica si inserisce anche la decisione dei potentati economico-finanziari di incenerire i rifiuti: avevano capito che potevano ottenere più profitti che non con la raccolta differenziata. Ci guadagnano infatti, primo, costruendo gli inceneritori (questi mostri costano una barca di soldi), secondo, vendendo energia elettrica che ottengono bruciando i rifiuti e, terzo, beneficiando del Cip6 (la bolletta che ogni cittadino paga allo stato per le energie rinnovabili).
Ora, dopo i danni provocati dai rifiuti tossici, avremo così quelli provocati dagli inceneritori (l’ordine dei medici francese ha lanciato l’ultimo allarme: nelle aree adiacenti agli inceneritori si evidenzia un aumento di leucemie e linfomi in età pediatrica).
E’ criminale imporre inceneritori ad una regione già martire per i rifiuti tossici.
In questi 15 anni, i commissari dei rifiuti non sono stati capaci di far funzionare un solo sito di compostaggio, che avrebbe eliminato il 40% dei rifiuti (l’umido che diventa compost). Con la raccolta differenziata porta a porta avrebbero potuto dare lavoro a tanti giovani campani disoccupati! Hanno invece preferito arricchire quattro industriali già straricchi.
Anche per favorire queste logiche, probabilmente, i commissari straordinari non hanno mai voluto fare la raccolta differenziata, ed hanno utilizzato oltre 2 miliardi di euro per produrre decine di milioni di tonnellate di ecoballe stoccate in tutta la Campania (almeno 8 tonnellate solo a Giuliano: 14 km di lunghezza, 4 di larghezza, proprio nelle bellissime campagne dei Borboni note come “Taverna del re”).
Poi si è “scoperto” che queste eco balle non potevano essere bruciate negli inceneritori!
E ora, con una decisione ancora più criminale, vorrebbero bruciare le eco balle nei cementifici di Maddaloni (Caserta) e nelle centrali dell’ENEL.
L’unico motivo di conforto e speranza, per Zanotelli, come per tutti noi, è riposto nell’azione dei tanti cittadini che dal basso si stanno impegnando per far nascere il nuovo.
Dall’alto non c’è più nulla da aspettarsi. La speranza viene dalla capacità dei gruppi di mettersi insieme, di costituire comitati, di fare rete a Napoli come in Campania.
Zanotelli ha fatto quindi un accenno alla vicenda di San Salvatore Telesino: “Questo lavoro unitario ha portato ad una bellissima vittoria proprio in questo mese contro l’inceneritore a biomasse che era in progettazione a S. Salvatore Telesino (Benevento)”.
Dio è stanco di morti in nome del profitto! Lui vuole che i suoi figli vivano in pienezza la loro vita, ora e per sempre. Basta con tanti morti in nome del profitto. Che vinca la vita!

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