Ai candidati alle prossime elezioni amministrative nei comuni della Valle Telesina, che si accingono a proporre programmi e ad assumere impegni, sottoponiamo una richiesta concreta, che rappresenta per tutti i cittadini una assoluta priorità, di contenuto e di programma, per la politica locale: l’organizzazione del SISTEMA di
PROTEZIONE CIVILE
Organizzare un efficace servizio di Protezione Civile è innanzitutto credere nel bene comune, impegnarsi per un’integrazione mai scontata e tuttavia sempre possibile, tenere conto della complessità sociale e ambientale in cui viviamo, che ci chiede da tempo una nuova umanità, con un nuovo sapere, saper fare e soprattutto saper essere.
Non basta conoscere approfonditamente le nuove tecnologie, non è sufficiente dotarsi di mezzi e conoscenze specialistiche nei diversi campi, è ormai abbondantemente arrivato il momento di integrare i vari ambiti e soprattutto fare un salto di qualità come esseri umani: essere più disponibili di quanto non lo siamo stati finora al dialogo, allo scambio di esperienze, di informazioni, di saperi. Questo per due ordini di motivi:
-uno, più immediato: perché è più utile per tutti, più vantaggioso, consente infiniti ritorni pratici derivanti dal mutuo aiuto, dalla cooperazione, dalla possibilità di usufruire dei saperi altrui per affrontare proprie difficoltà o problemi. Se l’uomo primitivo non si fosse riunito in gruppi, aiutandosi e cooperando, non sarebbe riuscito ad andare avanti.
Anche noi dobbiamo ora fare un salto di livello: abbandoniamo l’idea magica e onnipotente di potere farcela da soli.
Non è così.
Siamo interconnessi, viviamo su un’unica Terra, facciamo parte di più comunità a diversi livelli (dal locale al globale).
-L’altro motivo, meno intuitivo ma ugualmente determinante, è che è giusto così. E’ giusto aiutarsi, è giusto cooperare, è giusto perché è un bene per tutti.
Impegnarci in un progetto di Protezione Civile può rappresentare dunque l’occasione per imparare ed attuare un diverso, più fruttuoso, sapere, saper fare e saper essere, nell’ottica del bene di tutti, nell’ottica del bene comune.
1 - Il COMPLESSO SISTEMA DELLA PROTEZIONE CIVILE SI OCCUPA DI:
PREVENIRE I RISCHI SUL TERRITORIO, SIA NATURALI CHE ANTROPICI (derivanti cioè dall’operato dell’uomo, cattiva gestione del territorio, da negligenza, imperizia ecc.). E’ evidente che, a questo livello, è fondamentale la cultura dell’informazione e della tutela dell’ambiente, oltre a una seria e corretta pianificazione della SICUREZZA. La Comunità Europea, tramite POR e FSR, concede fondi per mettere in sicurezza il territorio.
PREVEDERE I RISCHI SUL TERRITORIO, grazie a una corretta mappatura e conoscenza approfondita delle criticità. Il RISCHIO è il danno atteso moltiplicato per la probabilità che si generi questo danno.
SOCCORSO E ASSISTENZA.
2 - La situazione attuale a livello nazionale.
In questo particolare momento, così difficile per le tante emergenze vere da fronteggiare (alluvioni, frane, il dopo terremoto in Abruzzo, il rischio sismico diffuso in tutto il nostro Paese in presenza di un patrimonio edilizio estremamente vulnerabile, …), ci si trova a fare i conti con l’inchiesta della Procura di Firenze che ha coinvolto, fra gli altri, il Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, e molti altri funzionari pubblici ed imprenditori, interessati a vario titolo agli appalti affidati dalla protezione civile, inquisiti per storie di corruzione, malaffare e nepotismo davvero inquietanti.
Negli ultimi anni, dal 2001 in avanti, la politica si è spesso affidata a Guido Bertolaso, sia per la gestione di vere e proprie emergenze, sia per fronteggiare le emergenze “di comodo” ultradecennali come i rifiuti campani, sia per la organizzazione di eventi che nulla avevano a che fare con le funzioni attribuite alla Protezione Civile.
L’aver concentrato tutti questi poteri straordinari e tutta questa fiducia ad un solo uomo, gli ha dato un grande potere, ed ha creato le condizioni per adottare procedure d’urgenza, per l’affidamento degli appalti, tipiche dell’emergenza, con possibilità di derogare rispetto ai vincoli della legislazione ordinaria, anche dove non ve n’erano né la necessità né le condizioni.
La funzione della PROTEZIONE CIVILE non coincide affatto con quella che gli si è voluta affidare negli ultimi anni, distraendola dai compiti istituzionali e rendendola impermeabile ai controlli e alla vigilanza rispetto alla legittimità delle procedure attuare.
Fortunatamente, anche grazie al clamore suscitato dall’indagine e dalle conseguenti “custodie cautelari”, sono state bloccate le manovre per trasformare il Dipartimento della Protezione Civile in una SpA, cioè in un’azienda, direttamente controllata dal Presidente del Consiglio, con ancora più “libertà di manovra” e meno controllabile.
Ancora una volta si dimostra che, anche nelle sue forme lecite, la politica professionale non offre niente più che un catalogo di tecniche volte a mascherare, dietro l'originalità talora spericolata delle coalizioni, la sconcertante banalità dei programmi - di cui peraltro le cosiddette "forze" politiche sembrano ricordarsi solo in prossimità delle elezioni.
E allora, proprio in questa fase elettorale, è utile proporre una riflessione sulla natura reale della politica: attività che nella sua radice etimologica coincide esattamente con la cittadinanza.
3 - La Protezione Civile a livello Comunale.
In un Comune l’autorità principale di Protezione Civile è il Sindaco.
La L.142/90 obbliga ogni comune a dotarsi di una struttura di Protezione Civile, e ad elaborare un Piano di Protezione Civile Comunale.
La Protezione Civile è, in principal modo, un sistema, non una struttura a sé stante.
Sistema significa intercorrelazione.
Il sistema PROTEZIONE CIVILE, sia per le attività di prevenzione che la gestione dell’emergenza, per funzionare efficacemente, deve infatti saper integrare perfettamente professionisti e volontari adeguatamente preparati,
Un Piano di Protezione Civile fatto in maniera capillare coinvolge numerosi attori:
Ente Comunale e tutti gli Assessorati
Enti Pubblici (scuola, sanità sociale e veterinaria, forze dell’ordine, vigili del fuoco, corpo forestale dello stato, finanza)
Enti privati
Commercianti
Artigiani
Idraulici
Fabbri
Falegnami
Elettricisti
Panettieri
Operai
Maestranze edili
Professionalità nel campo delle telecomunicazioni e in campo informatico
associazioni di categoria,
volontariato e associazionismo.
Nel nostro comune significa che è necessaria l’intercorrelazione nelle aree:
Ambiente
Urbanistica
Attività produttive
Politiche di Sviluppo territoriale,
Salute e Servizi Sociali,
Commercio e all’Artigianato
Cultura, ecc.
A un livello macro significa intercorrelarsi con il
Piano di Protezione Civile Provinciale e Regionale,
vagliare quanto è stato fatto finora nei Piani intercomunali (si pensi per esempio al valore di raccordo della Comunità Montana – cfr. lezione n.1 dell’arch. Franco).
4 - CONOSCERE L’AMBIENTE IN CUI SI VIVE:
Risorse e criticità.
La valle Telesina è un’area SIC (Siti di Interesse Comunitario).
Le aree SIC sono 11 nella provincia di BN, di cui 3 ricadono nella Comunità Montana del Titerno, e una di queste è appunto la Valle Telesina.
A fronte di un territorio potenzialmente ricco di attrattori paesaggistici (come riconosciuto dalla Comunità Europea), esistono forme di degrado e di colpevole noncuranza, oltre che di urbanizzazione selvaggia, che stanno deturpando le risorse e mettendo anche a rischio la corretta gestione di una sempre possibile emergenza.
Il territorio di San Salvatore Telesino e, in genere, dei comuni della Valle Telesina, è potenzialmente esposto ai seguenti rischi:
· RISCHIO INDUSTRIALE e RISCHIO INQUINAMENTO (Sistemi di scarico dei capannoni industriali attivi nel territorio, discariche abusive, cava, deposito pneumatici)
· RISCHIO FRANE e SUBSIDENZE ( adoperarsi per il rimboschimento e la rinaturalizzazione del territorio; ingegneria naturalistica)
· RISCHIO INCENDI BOSCHIVI (adoperarsi per una buona e corretta manutenzione delle aree verdi)
· RISCHIO TERREMOTI
· ALLUVIONI
· CRISI IDRICA (adottare delibera al più presto in favore dell’acqua pubblica;
· adoperarsi, nelle sedi competenti, per migliorare il sistema idrico a
· livello strutturale)
· ONDATE DI CALORE
· BLACK OUT energetici
· EPIDEMIE/ concentrazione di fattori patogeni (collegarsi con servizio epidemiologia ASL)
5 - AZIONI DA ATTUARE SUBITO:
RACCORDARSI A LIVELLO DI:
COMUNITA’ MONTANA
ENTE PARCO
AUTORITA’ DI BACINO
PROVINCIA
PREFETTURA
REGIONE
ISTITUIRE UN TAVOLO AMMINISTRATIVO TRA GLI ASSESSORATI DEL COMUNE
ISTITUIRE UN TAVOLO TECNICO E DI COMUNITA’ TRA I RAPPRESENTANTI
DI TUTTI I VARI AMBITI (nel pubblico e nel privato)
RACCORDARE TUTTE LE INFORMAZIONI CHE GIA’ SI HANNO E REPERIRE QUELLE MANCANTI
PREDISPORRE UN CENSIMENTO E REPERIBILITA’ DI UOMINI,
MEZZI E MATERIALI nei settori:
idraulico
elettrico
informatico
telecomunicazioni
edile
alimentare
altro
RENDERE SUBITO DISPONIBILI I “PIANI ex D.Lgs. 626” (documenti di valutazione dei rischi – T.U. della Sicurezza - D.Lgs 81/2008) DI TUTTE LE STRUTTURE PUBBLICHE E PRIVATE SUL TERRITORIO, AZIENDE, INDUSTRIE, ECC.
CENSIMENTO STRUTTURE PER DIVERSAMENTE ABILI, INVALIDI E ANZIANI
REPERIBILITA’ H24 DI UNO O PIU’ FUNZIONARI COMUNALI A TURNAZIONE
REPERIBILITA’ H24 FUNZIONARIO ASL
AGGIORNARE TUTTI I DATI E COLLEGARSI AL SISTEMA GEOSDI-ERA DEL DIPARTIMENTO NAZIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
La piattaforma geoSDI rappresenta tutto l'insieme di strumenti e risorse che consentono la condivisione di informazione attraverso servizi web, dalla normalizzazione del dato, alla esposizione del servizio, alla visualizzazione e interrogazione dei servizi erogati da più soggetti cooperanti).
Prima e dopo l’emergenza, infatti, è necessario produrre in tempi reali una serie di dati legati agli effetti della calamità, alle previsioni di rischio, alle dislocazioni delle risorse.
La piattaforma geoSDI è’ stata adottata dal Dipartimento di Protezione Civile e da suoi Centri di Competenza quali CNR IMAA, CNR IRPI, CNR IREA, AGEA - SIAN, Aereonautica Militare, INGV, Plinivs, etc.
http://www.geosdi.org/
PER APPROFONDIMENTI E DOWNLOADS:
siti della Protezione Civile Nazionale e della Regione Campania
http://www.geosdi.org/.
(andare in sezione documenti, e scaricare diapositive del file: La Spezia, 17
settembre 2009, a cura del Dott. Dimitri Dello Buono).
Lezioni Arch. Emilio Franco:
http://www.box.net/shared/p4ud73e0es
http://www.box.net/shared/u7t59qaaaf
http://www.box.net/shared/aggcntxgl8
Link a http://www.seneta.it/ , settore Dispense, cliccare su comunità Montana del Titerno, dott. Ing. Antonio Guadagno.
Carmela Longo
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