Tratto da http://www.portalasporta.it
Nel 2007 San Francisco ha bandito i sacchetti di plastica nei maggiori negozi e catene di prodotti alimentari e nelle catene di parafarmacia.
Ora l’amministrazione della città sta valutando di estendere il divieto a tutti i rivenditori, tra cui librerie, negozi di abbigliamento e grandi magazzini e che includerebbe tutti i possibili formati e misure dei sacchetti di plastica.
Ross Mirkarimi, membro della Commissione di Vigilanza della città di San Francisco e autore della legge del
Anche lo Stato della California ha in corso l’iter legislativo di un disegno di legge, l’ Assembly Bill 1998, appoggiato dal Governatore Arnold Schwarzenegger, che vieterebbe il sacchetto di plastica in tutto lo stato della California a partire dal 2012 con una tassazione di 5 cent prevista per il sacchetto di carta.
L’amministrazione di San Francisco non ha intenzione di aspettare gli sviluppi di questo disegno di legge perché è sicura che i provvedimenti saranno più blandi e di minore portata rispetto agli obiettivi che vuole raggiungere in città.
A San Francisco l’attuale legge impone ai supermercati di grandi dimensioni e alle catene di parafarmacie di fornire ai clienti solamente sacchetti di bioplastica compostabili, sacchetti di carta riciclabile e borse riutilizzabili.
La nuova legislazione, se approvata, entrerebbe in vigore il 1 Marzo 2011. Oltre a valere per tutti i comparti commerciali del retail prevede come novità l’addebito di cinque centesimi anche per il sacchetto monouso di carta. Restano esclusi dal provvedimento i sacchetti intermedi per l’imballaggio e il confezionamento di prodotti alimentari ma anche, ad esempio, gli involucri di plastica utilizzati dalle lavanderie a secco per proteggere gli indumenti.
Secondo Mark Westlund, portavoce del Dipartimento per l’Ambiente di San Francisco, sono stati 100 milioni i sacchetti di plastica che sono stati risparmiati all’ambiente in tre anni di divieto.
Se il provvedimento passasse San Francisco sarebbe la prima città della California a seguire l’esempio delle cittadine delle contee di Currituck, Dare, Hyde appartenenti alla regione degli Outer Banks in North Carolina. Anche qui si tratta dell’estensione di un primo provvedimento limitato ad alcune catene che sarà effettivo dal primo ottobre 2010.
Alcuni negozi di San Francisco sono già passati dal 2007 ai sacchetti di carta. Resta a livello locale, ma non solamente, l’accusa rivolta ai sacchetti di carta, anche da parte dell’industria della plastica, che rimarca in ogni occasione quanto anche questi non siano privi di impatto per l’ambiente.
Rispetto alla soluzione in plastica la produzione di sacchetti di carta richiederebbe un maggiore consumo di acqua, un 70% di energia in più e un 50% di emissioni di gas serra in più causate dal sacchetto durante il suo ciclo di vita.
Ovviamente l’industria della plastica evidenzia i punti deboli dell’alternativa di carta e minimizza quelli riferiti alla soluzione in plastica, la non biodegradabilità del materiale, la dispersione nell’ambiente con inquinamento chimico e relativi danni tra cui anche quelli economici, le ridicole percentuali di riciclo, l’utilizzo del petrolio che è una fonte di energia in declino, ecc.
Per saperne di più leggi la valutazione di impatto ambientale riferita al sacchetto in plastica, in carta e in materiale riutilizzabile.
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