Annunciata ormai da un mese, preannunciata anche dal Presidente Cimitile ( minacciava le barricate, ricordate ?) e dall’Assessore all’Ambiente, l’emergenza rifiuti in Campania è puntualmente scoppiata.
Benevento non è Terzigno. Per strada non c’è nessuno; il clima non è abbastanza amabile per fare una passeggiata tra Sant’Arcangelo Trimonte e Paduli, e nemmeno a Ponte Valentino, per ri-guardare il suolo dove” ovviamente “ sarà costruita la Luminosa. Non si protesta nel beneventano, in genere si subisce. Colasanto sarà finalmente soddisfatto: anche lui resterà famoso, a Benevento e provincia, come colui che, blaterando per anni contro il centrosinistra, ora è riuscito addirittura a fare peggio, insieme al suo partito.
Tutti, adesso, invocano le manifestazioni contro gli sversamenti da parte dei “ napoletani “. Ma i napoletani non sono stati certo salvati da questa decisione, anzi.
Nonostante le proteste di Terzigno e l’ordinanza Caldoro che obbliga a sversare nelle altre province, anche la seconda discarica nel parco naturale del Vesuvio , bocciata persino dalla commissione europea, cava Vitiello, 10 milioni di tonnellate di capienza, è autorizzata dal Consiglio dei Ministri. Ora si che stiamo tranquilli; questa si che è una discarica capiente. Basterà per un paio di campagne elettorali!
Il Codisam, il comitato civico nato contro la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte, nell’ultimo anno, non è stato preso in considerazione da nessun politico, e solo la settimana scorsa il suo Comune gli chiedeva le credenziali per rispondere ad una nuova richiesta di documenti. Alla provincia avevano istituito una nuova commissione di cui essi facevano parte, ma era solo una presa in giro, l’ennesima strumentalizzazione del comitato. Sarebbe sempre auspicabile che i movimenti dal basso e i comitati mantenessero la loro autonomia dai politici di turno, invece di correre dietro ai loro cambiamenti di umore e…di decisioni. Da più di un anno si parla della famosa bonifica della discarica, ma proprio in questi giorni drammatici, Aceto comunica di aver ricevuto i fondi necessari. Tempestivo???
Ora, però, amministrazione comunale,provinciale, partiti grandi e piccoli, signori più o meno famosi, tutti parlano di rivolta.
Eppure l’ordinanza Caldoro è chiarissima: il 29.09.2010 erano state convocate le autorità provinciali ed era stato deciso di trasferire, con decorrenza 1° ottobre, le competenze di gestione del ciclo ordinario per lo smaltimento rifiuti urbani ai competenti uffici regionali, e, incontrati gli assessori provinciali, proprio il 1 ottobre, si decise che, a far data dal 6 ottobre 2010, le attività connesse con la gestione dei flussi sarebbero dovute essere svolte esclusivamente dai competenti uffici regionali. Compare, inoltre, nell’ordinanza di Caldoro, la citazione di quella precedente del 14.10 “ programmazione e gestione rifiuti” su “ Attività di gestione dei flussi dei rifiuti”, con il quale, per l’attività di coordinamento dei flussi interprovinciali, è istituito un apposito coordinamento.
Il 29.09! L’amministrazione provinciale ha sicuramente tentato “altre strade” in questi 20 giorni, fino a quando a Sant’Arcangelo, in uno dei soliti incontri per pochi, si è dovuto ripiegare nuovamente, in un copione stravecchio, a cercare di coinvolgere i cittadini e i comitati che, unici, hanno sempre continuato la battaglia, ma che vengono buttati via come rifiuti e ripresi a proprio piacimento per ogni eventuale strumentalizzazione politica o per nascondere la propria impotenza. Impotenza attuale, fino a ieri era presunzione, tracotanza e arroganza.
I nostri amministratori provinciali, dunque, sapevano che la “nuova” emergenza avrebbe destinato parte dei rifiuti a Sant’Arcangelo, oltre che a San Tammaro e Savignano Irpino. Il problema resta la solita antica domanda: cosa fare dei rifiuti!
Nella provincia di Benevento non abbiamo un sito di compostaggio funzionante; non abbiamo uno STIR che funzioni davvero come impianto di selezione e sforna quotidianamente le solite eco balle; ricordiamo che lo stesso presidente Cimitile è coinvolto nell’inchiesta sugli Stir, dato che è uno degli ingegneri collaudatori. La discarica , come ammette lo stesso Assessore provinciale, nel “ luccicante Piano rifiuti Samte “, se non riceve la necessaria bonifica, ha una capacità residua di sole 87.000 tonnellate ( quindi, come noi sosteniamo, non potrà sopperire neanche alle esigenze provinciali per più di 6 mesi, essendo, al momento, l’unico impianto disponibile per i nostri flussi di rifiuti).
A meno che, dalla presentazione del Piano Rifiuti, siano successe cose che non sappiamo, e che il 1 gennaio, wow!, riapra Molinara, per ora ancora sotto sequestro, e Sant’Arcangelo Trimonte, senza esplodere sotto tutti i rifiuti provinciali e regionali, riceva l’ormai famosa bonifica e abbia pubblicamente i risultati del monitoraggio, promessa dell’Assessore sin dal suo insediamento, quando affermò che avrebbe “ vigilato” per sempre su di essa.
Invece di perdere tempo a rispondere alle vuote accuse dei “ Capezzone” di turno, l’Amministrazione provinciale, nostro diretto interlocutore, dovrebbe chiedere ai cittadini aiuto e supporto nell’azione di governo quotidiano dando, in cambio, trasparenza e informazioni, che riempirebbero il vuoto sito dell’Assessorato all’ambiente, e permetterebbero agli abitanti dei territori, continuamente violentati , di potersi fidare di coloro che, per disavventura, sono stati delegati a proteggerli .
I comitati non sono il popolo del no. Noi sappiamo che la strada per uscire del vicolo cieco dell’emergenza rifiuti c’è, ed è facilmente realizzabile. Gli amministratori ed i politici devono sostenere e realizzare le nostre proposte, prendendo finalmente una posizione forte contro il governo centrale e gli amministratori regionali. I cittadini pagano una Tarsu esosa e ingiusta, ma l’ hanno accettata solo perché per ora è l’unico mezzo per realizzare un ciclo virtuoso dei rifiuti ( e, per favore, mai più integrato!).
Come cittadini abbiamo subito, per decreto, discariche e l’ inceneritore di Acerra in nome dell’emergenza. Adesso, però, sono necessari gli impianti di compostaggio e gli impianti TMM, trattamento meccanico manuale, in sostituzione degli STIR regionali (e senza digestore anaerobico, che vanifica la corretta raccolta differenziata) e, soprattutto ( senza badare al consenso degli industriali: la salute viene prima e l’economia si deve riadattare a noi e non viceversa ) le necessarie ordinanze per la riduzione degli imballaggi e di tutti gli oggetti usa e getta non necessari. Delle proposte che abbiamo fatto alla provincia, prima che l’Assessore scrivesse il Piano rifiuti, quella a cui più teniamo è la realizzazione di un impianto di selezione e riciclo come quello di Vedelago. Ci auguriamo che la Provincia porti avanti il progetto che ostenta in ogni occasione, pretendendone la fattibilità tecnica ed economica in sede regionale. Il segreto di tutto il ciclo virtuoso dei rifiuti sta nella semplicità degli impianti e nella trasparenza della politica.
L’emergenza va combattuta con proposte serie e credibili e con atti coerenti: solo cosi noi cittadini potremo riacquistare fiducia in coloro che, in questi giorni, e come sempre, solo mediaticamente si oppongono all’ennesimo sversamento nella nostra provincia.
Comitato civico di Guardia Sanframondi
Comitato civico di San Salvatore Telesino
CoReRi – Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania
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