EX CAVA BOVE SAN SALVATORE TELESINO, COM'ERAVAMO RIMASTI? L'anno scorso la notizia che, dopo il consiglio comunale del 30 marzo, lo stesso aveva deciso all'unanimità di acconsentire alla vendita di un lotto di terra per esigenze di bilancio tra le proteste dell’associazione “Cittadini in movimento” che denunciarono le continue emissioni di polveri della cava e chiesero chi fosse il nuovo proprietario.
UNA CAVA... ALL'ULTIMO MORSO
Ladies and Gentlemen, il caso di oggi riguarda l’ex cava Bove di San Salvatore Telesino, alias “addo s' stann arrubbann' ‘a muntagna” come ha commentato un mio amico. Questo caso è stato già trattato in precedenza da questo web-journal con un articolo di circa un anno fa che riportava la notizia che, dopo il consiglio comunale del 30 marzo, la decisione unanime dello stesso aveva acconsentito alla vendita di un lotto di terra di proprietà del comune per esigenze di bilancio. L’articolo riportava inoltre il conseguente allarme dell’associazione “Cittadini in movimento”. Ma facciamo un passo indietro: vi starete chiedendo cosa c'entra questa associazione. Ebbene quest’ultima nel 2009 aveva appoggiato il Comitato Civico di contrada Pugliano che, stanco delle continue emissioni di polveri della cava, era insorto contro gli estrattori di allora. Polveri da cava che tali non potevano essere, dato che, come da decreto Regione Campania del 2006 e da diffida al ripristino del 2008, si può solo lavorare i materiali che provengono da altri siti. Nella contestazione contro la decisione comunale l'associazione chiedeva solo di accertarsi del destinatario della vendita, affinché fosse garantita aria pulita agli abitanti del luogo. Ma l’associazione è stata criticata dall’Amministrazione per aver allarmato l’opinione pubblica con giudizi affrettati e ha aggiunto che nel consiglio del 30 marzo non si era venduto nessun lotto di terra. Ma oggi la domanda che mi pongo è se questi giudizi fossero realmente pregiudizi. Attualmente la cava è di proprietà della società Calcestruzzo San Vincenzo 3” che fa parte del Gruppo Gagliardi Spa e questo ha il permesso di scavare, così che il lavoro di estrazione continua senza sosta e senza alcuna premura. L’articolista che mi ha preceduto si è chiesto se l’associazione “Cittadini in movimento” stesse chiedendo la luna al tempo in cui aveva protestato contro la decisione negata dell‘Amministrazione. Alla resa dei conti non stavano chiedendo nulla di astratto, né di lontano ma forse qualcosa di impossibile. Sì, perché la cava era già stata venduta ed era ormai troppo tardi per preoccuparsi del proprietario. Dunque Signori e Signore rassegnatevi perché la cava è ormai giunta all’ultimo boccone!
Angela Cutillo
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