Cittadini in Movimento
Laboratorio di Cittadinanza Attiva
Al Signor Sindaco
del Comune di
San Salvatore Telesino
A tutti i Consiglieri comunali
A tutti i Cittadini di San Salvatore Telesino
OGGETTO: Osservazioni sulla bozza di nuovo Statuto Comunale (deliberazione di C.C. n. 12 del 17.03.2011).
Abbiamo appreso con stupore e disappunto che l'approvazione del nuovo Statuto Comunale proposto dalla Giunta è stata inserita nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale del 30 aprile.
Come abbiamo già segnalato in un nostro manifesto pubblicato in questi giorni, il documento è stato presentato nel corso del consiglio comunale del 17 marzo scorso in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'unità d'Italia, ed è stato pubblicato sul sito internet del Comune appena agli inizi di aprile. Ora si intende procedere all'approvazione definitiva dello Statuto in Consiglio Comunale, presumibilmente con il voto solo della maggioranza, e senza alcun confronto preventivo con i cittadini.
Ciò è assolutamente inaccettabile.
Pur condividendo la necessità di procedere ad un aggiornamento dello Statuto, intendiamo sottoporre all’Amministrazione le nostre proposte e le nostre osservazioni, e, convinti che anche altri cittadini vorranno far sentire la propria opinione, ribadiamo con forza la richiesta che l'approvazione sia rinviata, e che sia organizzato al più presto un dibattito pubblico o un Consiglio Comunale aperto con le stesse finalità.
Solo dopo questo passaggio dovrebbero essere stabiliti termini e modalità per la presentazione delle osservazioni e poi, dopo aver adeguatamente valutato i suggerimenti, le proposte e le richieste dei cittadini, si potrebbe passare alla fase di approvazione in Consiglio Comunale.
Peraltro, il documento proposto, a nostro avviso, nonostante la dichiarata intenzione di “introdurre nuovi meccanismi partecipativi”, non rappresenta alcuna vera svolta nel coinvolgimento della cittadinanza per renderla effettivamente partecipe dei processi decisionali.
Lo Statuto, infatti, dovrebbe promuovere la partecipazione effettiva, libera e democratica dei
cittadini alle attività comunali per il progresso della Comunità e per assicurare nella stessa la tutela
della sicurezza e della civile convivenza. Constatiamo amaramente invece che sin dal processo di approvazione dello stesso questi diritti non vengono affatto tutelati.
In ogni caso, convinti da sempre che amministrazioni pubbliche aperte e trasparenti, e concretamente orientate alla condivisione e alla ricerca di sinergie con i cittadini, siano quelle maggiormente in grado di gestire l’attuale crisi economica e del welfare, e che la revisione dello Statuto Comunale sia un passaggio fondamentale per questa svolta e modernizzazione, sottoponiamo da subito alla vostra attenzione alcune osservazioni e richieste.
1 – innanzitutto, nel “preambolo” chiediamo di aggiungere la protezione delle risorse idriche del territorio e la tutela e difesa del suolo agricolo e forestale fra gli “obiettivi” del Comune di San Salvatore Telesino.
2 – in particolare chiediamo che il nuovo Statuto riconosca l’acqua come un bene comune senza rilevanza economica e, nell'intento di far sì che tale cultura diventi politica concreta ed esperienza consolidata, proponiamo di modificare il comma 3 – lettera b, dell’articolo 2 della bozza di nuovo Statuto Comunale con la seguente dicitura “riaffermazione del diritto umano all'acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico”.
E inoltre chiediamo di integrare l’articolo 71 del testo dello Statuto Comunale con la modifica del comma 2 e l’inserimento del comma 3 come di seguito indicato:
2. Il Comune conferma il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà e rispetto degli equilibri ecologici.
3. Il Comune riconosce che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale di interesse generale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, pertanto non soggetto alla disciplina della concorrenza, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli Artt. 31 e 114 del D.Lgs n. 267/2000 con meccanismi che garantiscano la partecipazione sociale. Il Comune assicura ai propri abitanti, attraverso strumenti compatibili con la normativa vigente, il diritto alla disponibilità di un quantitativo minimo vitale giornaliero per persona.
3 - Ci chiediamo perché sia stata tolta dall’articolo 1, rispetto al vigente Statuto, la parte seguente “Il Comune di San Salvatore Telesino considerata la peculiare realtà territoriale e sociale in cui si colloca, rivendica per sé e per gli altri comuni uno specifico ruolo nella gestione delle risorse economiche locali, ivi compreso il gettito fiscale, nonché nell’organizzazione dei servizi pubblici o di pubblico interesse; ciò nel rispetto del principio di sussidiarietà, secondo cui la responsabilità pubblica compete all’autorità territorialmente e funzionalmente più vicina ai cittadini; valorizza ogni forma di collaborazione con gli altri enti locali”.
4 - Ove si utilizza il termine “disabili” (per esempio alla lettera g – comma 3 dell'articolo 2) chiediamo che lo si sostituisca con “diversamente abili”.
5 - Chiediamo di modificare come segue il comma 1 dell'articolo 5: “Il Comune, allo scopo di favorire la partecipazione dei ragazzi alla vita collettiva, promuove l'elezione del Consiglio comunale dei ragazzi e ne sostiene le attività”.
6 – Dopo l'articolo 6 chiediamo di inserire due articoli sul nucleo volontari di protezione civile e sulla consulta ambientale.
7 – Al comma 3 dell'articolo 7 c'è un errore: Vale invece di Valle.
8 – All'articolo 11 – comma 1, chiediamo di inserire esplicitamente anche il "Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui al D.P.C.M. 28.11.2000.
9 – Art. 13 – comma 1 (i consiglieri comunali non possono essere chiamati a rispondere per i voti dati nell'esercizio delle proprie funzioni): non possiamo condividerlo.
10 – Art. 16: “al rispettivo Consiglio”?
11 – art. 18 – comma 1: perché i gruppi consiliari devono essere formati da “tutti gli eletti nella stessa lista”?
12 – art.20 – comma 6, al primo rigo: dopo “... può essere” e prima di “da un Presidente ...” manca qualcosa.
13 – art. 21 – comma 1: “le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare ...” dovrebbero essere coerenti con il programma elettorale della lista vincente.
14 – art. 21 – comma 3: il “documento di rendicontazione dello stato di attuazione e di realizzazione delle linee programmatiche” dovrebbe essere annuale e non di “fine mandato”. Inoltre c'é un errore (“della” invece di “dello” stato di attuazione).
15 – art. 28 – comma 2: non riteniamo corretta la previsione di “sedute segrete” del Consiglio comunale.
16 – art. 33 e successivi: va meglio delineata e resa più rigida la distinzione di competenza fra l'organo politico (indirizzo e controllo) e i responsabili dei servizi, peraltro richiamata dall'articolo 82 dello Statuto (organizzazione degli uffici e del personale).
17 – artt. 34 e 35: in caso di dimissioni o mozione di sfiducia “… si procede allo scioglimento del consiglio con contestuale nomina di un Commissario” (chi fa la nomina?).
18 – art. 34 – comma 2: togliere “ove possibile” e introdurre sistemi per rendere effettiva e concreta la volontà di rappresentanza di entrambi i sessi nella composizione della Giunta.
19 – art. 39 – comma 2: manca un “di” dopo “caso” e prima di “vacanza”.
20 – art. 41 – comma 3: “maggioranza assoluta dei componenti assegnati al Comune” (?).
21 – art. 42: il comma 2 è una ripetizione del comma 1 dell'art. 34.
22 – art. 43: il comma 2 è scritto male.
23 – l'art. 45 non è chiaro, ed alcuni commi sono una ripetizione non coerente di disposizioni precedenti (es. art. 40).
24 – art. 46: la formulazione del comma 3 e diversi punti del comma successivo non sono condivisibili, perché non coerenti con il principio di separazione fra compiti di vigilanza e controllo dell'organo politico e quelli amministrativo gestionali riservati ai responsabili dei servizi. Il comma 6 è una ripetizione del comma 9 dell'articolo precedente, ed entrambi sono in contraddizione con il comma 2 del successivo articolo 48.
25 – art. 47 – comma 5: perché non stabilire che le sedute di Giunta sono sempre pubbliche? Questo sì che sarebbe segnale di trasparenza. In alternativa proponiamo che sia pubblicato l'ordine del giorno di tutte le riunioni, e che vengano sempre redatti e pubblicati i verbali.
26 – gli articoli 49 e successivi (Istituti di partecipazione e diritti dei cittadini) meriterebbero uno specifico approfondimento. Chiediamo inoltre di estendere il riconoscimento del Comune ed i relativi diritti di intervento e di consultazione nei procedimenti amministrativi oltre che alle Associazioni formali (con statuto registrato, legale rappresentante, bilancio) anche ai Comitati di cittadini.
E' poi necessario chiarire i termini per la presentazione di “petizioni”, “proposte” e “iniziative”, rendendo obbligatoria una risposta, riducendo il numero di sottoscrittori necessari, ed estendendo questi istituti anche alle associazioni e ai comitati.
27 – il comma 6 dell'articolo 57 va riformulato, in quanto c'è un errore al primo rigo (“chiede” invece di “chiedere”) e vanno tolte le “circoscrizioni” inesistenti nel nostro Comune.
28 – non si comprende perché debba essere esclusa a priori dall'esercizio del diritto di iniziativa la “revisione dello Statuto”.
29 – al comma 4 dell'articolo 58, dopo “... seduta” e prima di “del Consiglio comunale” manca presumibilmente la parola “utile”.
30 – art. 59: chiediamo che il numero minimo di elettori che può chiedere l'indizione di un referendum sia ridotto dal 30 al 10%, che sia prevista la possibilità di esprimersi anche sullo Statuto, sul Piano Urbanistico Comunale e sugli strumenti urbanistici attuativi, nonché sul bilancio comunale.
Chiediamo inoltre di togliere il quorum (cioè la partecipazione alla consultazione della metà più uno degli aventi diritto – comma 7), e segnaliamo che i commi 8 e 9 sono incoerenti fra di loro e contrastanti con il resto dell'articolo. Il comma 9 può avere senso solo se si elimina il “quorum”, come da noi richiesto.
Proponiamo cioè che il Consiglio comunale debba comunque “prendere atto del risultato della consultazione popolare” (deliberando con adeguata motivazione in merito all'oggetto della stessa entro 30 giorni, invece di 90), e che se hanno partecipato al voto la metà più uno degli aventi diritto, non possa in nessun caso assumere decisioni in contrasto con il risultato della consultazione.
31 - articolo 55 (petizioni) - punto 4 chiediamo di ridurre da 400 a 300 il numero dei sottoscrittori, e al punto 6 di ridurlo da 600 a 400.
32 – art. 56 (proposte): chiediamo di limitare a 500 (e non 700) il numero delle sottoscrizioni.
33 - art. 57 (diritto di iniziativa): chiediamo di ridurre da 1/5 a 1/10 del numero degli elettori residenti sottoscrittori.
34 – art. 60: lo Statuto dovrebbe meglio disciplinare le modalità di accesso agli atti senza rinviare ad un ulteriore regolamento.
35 – art. 63: dal comma 2 va cancellata l'ultima parte (“qualora possa loro derivare un pregiudizio dal provvedimento”), e dal comma 3 va tolta, o chiarita la seguente parte “qualora siano pertinenti all'oggetto del procedimento”.
36 – all'art. 66 comma 1 è errato, o non è chiaro, il rinvio alle norme dell'articolo ...66 (forse si voleva fare riferimento all'art. 63). Al comma 2 non si ritiene possibile la frase “salvo che la legge disponga altrimenti”.
37 – art. 69: tutti gli atti del Comune devono essere pubblici salvo quelli espressamente indicati dalla legge come riservati. Non ci può essere discrezionalità! Non possono essere ”riservati” che possano essere di “pregiudizio agli interessi del Comune”. E' una locuzione che lascia troppa discrezionalità: cos'è l'interesse del Comune? Per noi non può che coincidere con l'interesse generale della collettività, e quindi non si comprende perché debba o possa esserci qualcosa di riservato. Il Comune deve garantire a tutti i cittadini l'esercizio del diritto all'informazione ed all'accesso, in
relazione ai documenti formati o stabilmente detenuti dal Comune medesimo, in conformità ai principi generali del diritto.
38 – l'articolo 71 è troppo vago: quali beni e servizi?
39 – all'art. 72 comma 3 c'è comunque un errore al primo rigo (“de” invece di “del”).
40 – il comma 1 dell'articolo 74 è una duplicazione del comma 1 dell'art. 70.
41 – gli articoli 74 e seguenti vanno comunque resi conformi alle disposizioni del D.Lgs. 150/2009: piano della performance, trasparenza, valutazione individuale, … andrebbe anche qui richiamato il codice di comportamento dei dipendenti della pubblica amministrazione. Al comma 3 dell'articolo 79 andrebbe cancellata la locuzione “quando sorga contrasto con le linee di politica amministrativa della Giunta, nonché in ogni altro caso di grave opportunità”.
42 – art. 83: non è assolutamente condivisibile che possano essere assegnati incarichi di responsabilità di servizi e uffici a componenti della Giunta ai sensi dell'art. 110 – comma 1 del D.Lgs. 267/2000, che non prevede affatto tale possibilità, soprattutto in mancanza dei requisiti richiesti, perché si viola in tal modo il principio di “separazione” di cui all'art. 82 dello stesso Statuto.
43 – all'articolo 86 comma 2 va sistemata la “spaziatura” di capoverso dell'elenco “numerato” con lettere delle competenze del segretario comunale (così è poco leggibile). Al punto aa) si stabilisce che compete al segretario comunale la nomina dei responsabili del procedimento: è ciò che si intende fare?
44 – il comma 5 dell'articolo 87 va cancellato perché non conforme al D.Lgs. 150/2009 e successive modifiche ed integrazioni.
45 – art. 88 – comma 3 (nucleo di valutazione): va conformato al D.Lgs. 150/2009 e s.m.i.
46 – art. 93: va chiarito albo pretorio on line.
47 – art. 98 comma 1: una “,” (virgola) va cambiata in “;” (punto e virgola) - un “e” va cambiato in “è”.
48 – all'articolo 99 chiediamo di inserire il “bilancio partecipato”.
49 – all'articolo 101 comma 1 si parla di “circoscrizioni”, inesistenti nel nostro Comune.
50 – art. 107: riteniamo che se lo Statuto viene approvato o modificato con i voti della sola maggioranza debba essere sottoposto ad approvazione mediante referendum.
Abbiamo anche notato che non è prevista la figura del difensore civico: come mai questa scelta? Ancora, rispetto al vigente Statuto non sono più presenti gli articoli del capo IV – Responsabilità (artt. 68, 69 e 70): tali disposizioni sono da intendersi inserite in altre parti del nuovo Statuto?
Chiediamo invece di inserire nello Statuto strumenti per orientare concretamente le politiche di bilancio alla promozione delle pari opportunità (bilancio di genere).
Le osservazioni e proposte di cui sopra sono l'esito di un primo sommario esame della bozza di Statuto che si intenderebbe approvare nel corso del Consiglio Comunale del 30 aprile, senza alcun preventivo confronto con i cittadini. Molti punti richiederebbero ulteriori approfondimenti, e, data l'importanza di questo atto, riteniamo che esso debba seguire un percorso di illustrazione e discussione, con tempi e modalità adeguate per l'esame delle osservazioni, al fine di pervenire al massimo grado possibile di condivisione.
Nessuno può avere la presunzione di decidere in totale solitudine e senza accettare confronti su materie di tale importanza e rilevanza per tutti i cittadini, smentendo in modo netto la dichiarata volontà di introdurre meccanismi partecipativi.
Se ciò fosse vero, si discuterebbe preliminarmente alla stesura del nuovo Statuto proprio del tipo di partecipazione che si vuol disciplinare.
E' il momento di abbandonare definitivamente le vecchie logiche verticali della Pubblica Amministrazione, e adottare nuovi modelli organizzativi per la gestione partecipata di servizi pubblici, coinvolgendo la cittadinanza nell'individuazione e nel raggiungimento degli obiettivi. Solo grazie al contributo di tutti i cittadini, costruendo un rapporto di fiducia fra pari e condividendo gli obiettivi, si può pensare di aumentare l'efficacia dell'azione amministrativa degli enti locali. L'utilizzo di internet, e le possibilità di cooperazione e trasferimento di buone pratiche, modelli organizzativi e metodologie da altri enti, consentono oggi di attivare agevolmente i processi di partecipazione eliminando le distanze e gli ostacoli.
Sarebbe interessante, per esempio, dare la possibilità a tutti i cittadini di esaminare sul sito del Comune, in tempo utile, l'ordine del giorno dei consigli comunali, e i documenti che dovranno essere discussi e sottoposti a votazione, con la possibilità anche di proporre in modo trasparente delle “mozioni”, sottoscrivibili da altri cittadini, che dovrebbero essere obbligatoriamente discusse se appoggiate da un congruo numero di sottoscrittori.
Scusandoci anticipatamente per l’approssimazione ed eventuale inesattezza del nostro studio, e per qualche inevitabile “errore”, e con l'auspicio, comunque, che quanto da Noi rappresentato venga adeguatamente valutato, insistiamo nella richiesta di un rinvio dell'approvazione del nuovo Statuto e per l'avvio di un percorso di partecipazione.
Nel porgere Cordiali Saluti, restiamo in attesa di tempestivo e puntuale riscontro.
San Salvatore Telesino, lì 28.04.2011
Cittadini in Movimento
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