sabato 10 aprile 2010

Abbiamo davvero bisogno di un altro mega-centro commerciale o di infrastrutture per strutture-fantasma ?

La valle telesina, da un po’ di anni a questa parte, è diventata oggetto di attenzione da parte di imprese che vogliono realizzare grandi strutture (devastazioni irreversibili), cambiandone radicalmente i connotati, a fronte di tanto declamati vantaggi occupazionali o alla ricerca di miti dello sviluppo ormai divenuti ridicoli se non avessero assunto dimensioni insopportabili.

Facciamo una lista di tali tipologie di intervento ben "pianificate" sul nostro territorio negli ultimi anni a dimostrazione, ancora una volta, del fatto che il primato della politica e della sua presunta capacità di gestione è inesistente o peggio ancora "accomodante" di fronte alle continue aggressioni che il territorio, che essa dovrebbe governare, subisce:

- 60 capannoni sul territorio di S. Salvatore di cui 7 o 8 funzionanti;

- un inceneritore in zona S. Mennitto, la cui sorte ancora non è nota (ricorso al TAR pendente);

- una cava in espansione in zona Pugliano (il ruolo delle amministrazioni in questa vicenda non è stato ancora chiarito), ed altre che ne spuntano;

- il territorio di Telese saccheggiato irrimediabilmente con un Piano Regolatore e relative amministrazioni a dir poco "leggere";

- 8 nuovi centri commerciali aperti negli ultimi 4 anni fra Telese e S. Salvatore (quanti commercianti e produttori locali sono "rimasti sul terreno"?).

Nel frattempo si "vocifera" della realizzazione di un nuovo mega-centro commerciale da aprirsi in zona "Poeta", in territorio di Amorosi. Questa vicenda, che darebbe, se confermato, un ulteriore colpo alla vivibilità del nostro territorio, in realtà venne alle cronache già nel 2007, quasi per errore - come avvengono le migliori scoperte dell'uomo, comprese quelle politiche ultimamente - a causa di una "questione" giudiziaria che interessò il Comune di S. Salvatore e questa azienda, denominata "Flower By Pass", che avrebbe acquistato un lotto di terreno, appunto, ai confini fra Amorosi e S. Salvatore, per poter perpetrare - si scoprì - l'ennesima devastazione di questa area ormai diventata terra di nessuno: ricordiamo, per inciso, che località "Poeta" dista poche centinaia di metri da S. Mennitto, che ospita il terreno prescelto dalla VOCEM per il suo inceneritore, e da "capannone selvaggio", altro “vanto” di S. Salvatore Telesino.

Per chi volesse qualche dettaglio in più sulla vicenda giudiziaria - seppur interessante per altre ragioni non è argomento di questo post - ecco la sentenza del TAR, da considerarsi peraltro come unica fonte informativa pubblica a nostra conoscenza insieme a questo articolo de "Il Mattino".

La ditta interessata, quindi, messa in pausa dalla necessità di avere chiarezza, ottenuta con fatica e mediante sentenze, non proseguì subito nel suo intento per cui tutta la vicenda subì una battuta di arresto (qualcuno dice anche che l'inceneritore VOCEM avesse, suo malgrado, contribuito a fare da deterrente per questa nuova possibile ed irrinunciabile "perla" della valle telesina).

Ma eccoci ai giorni nostri in cui si recapitano delle lettere ad alcuni cittadini di località Poeta da cui si evince la necessità di allargare una stradina, ai confini del suddetto lotto: chissà per quale scopo ?

E' il caso che qualche istituzione renda noto ciò che potrebbe capitare sulle nostre teste: una nuova mega-lastra di cemento di vari ettari o semplicemente nuove infrastrutture viarie (?!) al servizio dei cittadini e dei capannoni-fantasma in assenza di progettualità?

E' anche il caso che qualche istituzione inizi a spiegare per chi sono concepiti gli strumenti preposti al governo del territorio come i Piani regolatori od altri che dovrebbero essere, in principio, anche dei mezzi funzionali alla partecipazione.

Siamo sicuri che i cittadini sentano il bisogno di tutto questo?
Vogliamo davvero che la Valle Telesina diventi la nuova "Terra di lavoro" (con le virgolette, sia inteso) tempestata di strutture ridondanti e di infrastrutture nel deserto ?
Siamo sicuri che un nuovo eventuale centro commerciale sia la soluzione dei nostri problemi occupazionali?
Siamo sicuri che lo sia la concorrenza spietata a suon di pessima qualità, specie su quei prodotti in cui la nostra produzione locale, nonostante tutto, ancora eccelle, e dietro alla quale quantomeno c’é un volto riconoscibile?

Proviamo anche a fare la conta degli esercizi che sono stati chiusi nel frattempo e traiamone un bilancio.

Mentre altrove si persegue l'economia diffusa noi perseguiamo - o lasciamo, con indifferenza ed inerzia, perseguire - la grande concentrazione che ci desertifica e che detta le leggi sulla qualità della nostra vita da lavoratori, da utenti e da abitanti.
Saremmo curiosi di sapere cosa ne pensano anche i proprietari dei grandi esercizi già esistenti: l'unica logica a cui si è sensibili, del resto, è quella del predatore che gode finché non si accorge di essere diventato preda a sua volta. Spunta sempre, da qualche parte, qualcuno più forte di te ...
Il metodo politico, evidentemente ritenuto vincente nell'hinterland napoletano-casertano, sta facendo breccia anche da noi, nel silenzio generale o nei tripudi di festeggiamenti elettorali sempre più distanti da noi.

PS.: molte di queste domande e dei condizionali usati sono dovute alla continua "ignoranza" rispetto agli atti amministrativi cui siamo "sottoposti" dai nostri amministratori. Auspichiamo come sempre la partecipazione alle scelte...

Cittadini in movimento - Laboratorio di cittadinanza attiva

Nessun commento:

Posta un commento