mercoledì 14 aprile 2010

PER UN ALTRO MODO DI ESSERE COMUNITA'

COMMENTO DI CARMELA LONGO ALL' INTERVENTO DI MICHELE PALMIERI SU VIVITELESE.
Ciao Michele, rispondo al tuo articolo sia come facente parte del comitato contro il “termovalorizzatore”, sia come persona che ha aderito a Cittadini in movimento (Laboratorio di cittadinanza attiva). I “comitati” che tu citi all’inizio del tuo scritto, sono fatti di persone, (troppo poche), che a titolo esclusivamente volontaristico si impegnano per approfondire problemi che di solito sono sotto gli occhi di tutti, su cui tutti in genere hanno una parola o un’opinione. I comitati di cui sopra sono apartitici (non portiamo acqua a nessun mulino) ma non apolitici, intendendo però per politica la tutela e l’impegno a favore del bene comune. Tra i beni comuni i comitati richiedono da sempre la salvaguardia del diritto a partecipare, come cittadini, a tutto ciò che riguarda la gestione della cosa pubblica, ritenendo che sia ben arrivata l’ora di passare da una democrazia rappresentativa a una forma di democrazia, appunto, partecipata. Per questo le persone dei comitati in questione, con notevole impiego di tempo, sempre ed esclusivamente a puro titolo volontario e senza ambire ad alcuna poltrona, cercano di andare a fondo, fin dove è possibile, alle questioni ritenute più urgenti, vanno a spulciare carte, le richiedono sul Comune, cercano di diffonderle e non tenersele nei cassetti, perché il nascondere non serve a nessuno. A tal fine ti invito ad andare a visitare il nostro blog, http://www.transizionesst.blogspot.com/.Le persone dei comitati utilizzano, tra le altre forme di impegno, la stessa via che hai utilizzato tu per far conoscere le tue idee: parlo dei mass media, e in questo caso dei giornali on line.Qualche volta affiggiamo i manifesti, come l’ultimo sulla situazione della cava di Pugliano, che immagino avrai visto.Io credo che a molti stia a cuore il nostro territorio, anzi, direi anche alla maggior parte. Il problema che giustamente hai sollevato tu, è che bisogna unire le forze e, aggiungo, uscire fuori da una sterile fase, (oramai troppo lunga e stantia, oltre che deresponsabilizzante) in cui molti si lamentano e tantissimi altri avrebbero belle energie da mettere in campo, ma all’atto pratico preferiscono stare a guardare e “stare a vedere cosa succede”. Dobbiamo trovare il modo appunto per uscire fuori dalle litigiosità ormai diventate noiose e passare a una fase di confronto dove possiamo anche avere posizioni diverse (è più che lecito), ma portate avanti con rispetto per l’altro, senza squalifiche. La società civile può avere mille risorse, il vero problema è che molti sembrano assuefatti a un modo di intendere il proprio contributo alla comunità come limitato al momento in cui si vota, e non anche- soprattutto- giorno per giorno, informandosi su ciò che accade, chiedendo spiegazioni, cercando di far capire agli amministratori che i cittadini devono essere attori e non semplici fruitori di qualcosa che viene dato. Anche unendosi ad altri cittadini in una qualche forma di associazione, che per noi è stato il comitato civico, per un altro può essere un’altra cosa.Condivido la frase che hai scelto alla fine del tuo articolo.Il mio augurio è che tutti, amministratori, comitati, cittadini singoli o associazioni di qualsiasi tipo, prendiamo giorno per giorno a cuore il bene comune, nelle scelte quotidiane e anche nel mettere a disposizione le proprie professionalità per raggiungere non mete privatistiche ma solo ciò che è desiderabile e attuabile per l’intera comunità.
Carmela Longo

Nessun commento:

Posta un commento