CHI HA
RESPONSABILITA’ POLITICHE E AMMINISTRATIVE NON PUO’ E NON DEVE “LAVARSENE LE
MANI”
Nell’estate del 2015 si verificò a
San Salvatore Telesino un incendio di materiali plastici raccolti in
enormi sacchi abbandonati nel piazzale retrostante il capannone ex Plasted in
Via San Mennitto, incendio che interessò anche un cumulo di rifiuti misti (tra
cui erano visibili pneumatici e plastiche varie) abbandonati (o sotterrati) nei
terreni circostanti, con emissione di fumi tossici per 36 ore circa: l’amministrazione
comunale emise un’ordinanza (prot. n. 7261 del 14.08.2015) in cui disponeva la
rimozione del materiale depositato nel piazzale, dichiarando che, nel caso ciò
non fosse avvenuto, si sarebbe provveduto in danno.
Ad oggi il materiale è ancora tutto nel piazzale, il rischio
di incendi persiste immutato, aggravato dalle condizioni di totale incuria in
cui versa, non ci sono piani o iniziative note, da parte dell'amministrazione,
per evitare che si ripetano incendi simili con certezza di ulteriori emissioni,
fra le altre sostanze nocive, di diossine.
Meno di un anno dopo, nella notte fra il 7 e l’8 luglio 2016, un altro incendio nella “zona industriale”
di San Salvatore Telesino, in località S. Mennitto, ha completamente distrutto
uno dei capannoni dell’azienda Navarra. Il capannone conteneva materiali per la
lavorazione di infissi.
Pochi mesi dopo l’incendio, si spera
dopo aver avuto notizia sulla perfetta regolarità della struttura per quanto
riguarda i doveri di prevenzione incendi, il
sindaco Romano ha rilasciato un’intervista e parlando della zona agricola a
vocazione artigianale ha citato esplicitamente l’azienda Navarra come una delle
realtà positive ospitate nel nostro territorio!
Non una parola sull'incendio del
capannone, che di sicuro, data la tipologia di materiali utilizzati
per le lavorazioni (materie plastiche, vernici, ...), ha rilasciato sostanze
tossiche in atmosfera.
D’altra parte, il Sindaco, “nella sua qualità di Autorità Comunale di
Protezione Civile, Sanitaria e di Pubblica Sicurezza”, per quanto ci risulta,
non ha nemmeno richiesto l’intervento degli enti preposti per effettuare le
dovute verifiche, ma si è limitato ad emanare la solita ordinanza per far
dichiarare l’inagibilità della struttura.
Così non è dato sapere nulla sui fumi che si sono sprigionati fino a
totale combustione del capannone (l’incendio è durato una notte ed un giorno
intero), né sull’impatto conseguente sulla salute delle persone che hanno
dovuto respirare quei fumi e hanno continuato a consumare i prodotti agricoli
delle aree limitrofe.
Per intenderci, dopo il recente incendio
che ha interessato la struttura di trattamento rifiuti di Pomezia, non solo
sono state effettuate tutte le analisi per accertare il livello degli
inquinanti introdotti nell’ambiente, ma è stato disposto immediatamente il
divieto, nel raggio di 5 Km dal luogo dell’evento, fra l’altro, della raccolta,
della vendita e del consumo di prodotti ortofrutticoli coltivati, del pascolo degli animali, dell'utilizzo di
foraggi per alimentazione animale provenienti dall'area interessata ed
eventualmente esposti alla ricaduta da combustione...
...a San Salvatore, invece, nemmeno
una parola! Nessuna analisi, nessuna misura di protezione, prevenzione,
cautela, …, nonostante i doveri in capo ai sindaci in materia di tutela della
salute e protezione civile.
Anche il
piano comunale di Protezione Civile recentemente pubblicato
dall’Amministrazione Comunale di San Salvatore Telesino, a fronte
dell’esistenza sul territorio di decine di “industrie”, attive o dismesse, nel
capitolo dedicato al “rischio industriale” (pagine 50-52), esamina solo il caso
ipotetico del rischio di “incidente rilevante”, riferendo che non esistono siti
classificati come tali nel territorio di San Salvatore Telesino e dei comuni
limitrofi. Nemmeno una parola sui possibili incendi in capannoni industriali dove
siano stoccate e utilizzate sostanze pericolose per la salute. Ci aspettavamo
di vedere inserito nel piano l’elenco geo-referenziato di tutte le aziende, con
indicazione del livello di rischio delle relative attività sulla sicurezza e
salute della popolazione e per l’ambiente, della tipologia e quantità dei
materiali combustibili eventualmente stoccati nei vari siti, e delle procedure di
tutela preventiva o contingente (azioni a valle dell'evento).
Visto che la Protezione Civile non è solo intervento in caso di evento,
ma soprattutto previsione, prevenzione e protezione, ci aspettavamo
l’inserimento nel piano e l’analisi di tutti quei possibili scenari di rischio
che potrebbero avere un impatto “esterno” rispetto all’area delle varie
aziende, magari anche dei paesi limitrofi.
Invece si
continua ancora a lasciare al caso la responsabilità politica e pubblica delle
conseguenze degli eventi, anche gravissimi e potenzialmente catastrofici, che
si potrebbero verificare sul territorio. Quindi
si potranno ripetere eventi simili a quelli sopra descritti, con le stesse
modalità, per qualunque altro capannone presente sul territorio, e, come in
passato, si affiderà ad un’ordinanza l’assoluzione dalle proprie
responsabilità.
Nel
frattempo, che almeno venga data una
risposta alle nostre richieste.
Per esempio quella inviata al Sindaco e al SUAP (prot.
n.9901/2016) per avere informazioni, fra l'altro, sulla presenza nel
territorio comunale di centrali di produzione di energia elettrica da
combustione, nonché sull'utilizzo,
da parte di nuovi eventuali privati subentranti, dell'area ex Ceniccola e prim'ancora ex Bove sita in contrada Varco
che ha destato e desta preoccupazione visti i precedenti nella gestione di
incidenti e di permessi che evidenziano l'assenza totale di ogni forma di
garanzia o tutela nei confronti delle abitazioni limitrofe. Scaduti i termini di legge abbiamo
proceduto a chiedere conto, in prima persona, della mancata replica alla
richiesta protocollata sia al responsabile del SUAP che alla segretaria Comunale.
La prima risposta è consistita nell'ammissione di aver perso le tracce della
richiesta! Avendo fornito la nostra documentazione a riprova della lettera
protocollata abbiamo ripresentato il
documento al responsabile SUAP, e abbiamo sollecitato con una lettera
successiva un riscontro formale anche al Sindaco.
Esito: Ancora oggi nessuna risposta !
Eppure molte
persone che vivono nei dintorni manifestano il timore legato alla facilità con
cui si è permesso in passato e ancora si
permette di inserire attività di ogni genere frammiste ad abitazioni e terreni
per le coltivazioni (spesso finalizzati all'autoconsumo), distribuite senza alcun tipo di pianificazione e logica
(se non quella secondo cui "abbiamo
dato il permesso a Tizio non possiamo negarlo a Sempronio”). Una riprova è
la presenza a 200 metri dalla stessa area ex Ceniccola di un'azienda che fa
estrusioni di plastiche, rilasciando odori, tuttora persistenti, per cui sono
partite delle proteste da parte di chi vive anche a 50 metri di distanza.
Ancora: una lettera regolarmente protocollata (prot.
n.2979/2017), sottoscritta insieme ad un gruppo di famiglie residenti in
Via Amorosi, segnalava emissioni di
odori molesti continuativi provenienti da un capannone, sito in Via S. Mennitto,
che agli uffici comunali risulta essere di proprietà di Agriges Srl ma inattiva,
benché gli odori fossero stati avvertiti e segnalati già nell'estate 2015, con
picchi di molestia tali da indurre alla chiusura delle imposte anche nel
periodo estivo per molte ore della giornata.
Esito: Anche in questo caso la notifica
all’amministrazione è caduta nel vuoto !
Si spendono
milioni di euro di soldi pubblici per dotare la zona di infrastrutture che
migliorino la logistica delle aziende (strade, marciapiedi, illuminazione pubblica,
acquedotto, fognature, …), ma non si
risponde nemmeno ai timori dei cittadini per la diffusione di sostanze
ignote, oltre all'intollerabilità delle emissioni olfattive, che costringono a
cambiare comportamenti ed abitudini da parte di chi vive e coltiva il proprio
cibo nei dintorni.
Visti i casi ripetuti di assenza di qualunque iniziativa di tutele, in
attesa del nuovo PUC, abbiamo fatto
esplicita richiesta (prot. n. 2678/2017) di sospensione di nuovi permessi per
l'insediamento di nuovi capannoni industriali, o perlomeno di una nuova
drastica riduzione del perimetro dell’area in cui è consentito tale tipo di
installazione, nonché di attivare tutti gli strumenti possibili per la tutela
dei cittadini che si trovano loro malgrado a convivere coi capannoni esistenti:
l’area a suo tempo delimitata dal Consiglio Comunale ha ancora un’estensione di
circa 200 ettari; per fare un confronto significativo, l'ASI -Area di Sviluppo
Industriale- di Arzano-Casoria-Frattamaggiore è estesa per circa 150 ettari !
Abbiamo ribadito
che con la possibilità di una
distribuzione inestricabile di insediamenti produttivi ed abitazioni (offerta
ed esercitata tuttora da un’interpretazione delle norme vigenti che non pone di
fatto vincoli e limiti) su un’area così
estesa non si potrà pretendere,
realisticamente, di attuare una tutela efficace
dei cittadini rispetto agli impatti singoli e cumulativi (inclusa la
sottovalutata impermeabilizzazione di nuove aree) causati dalle attività industriali, da parte dell’ amministrazione comunale e degli uffici comunali
preposti.
Esito della richiesta: dopo più di 2 mesi ancora nessun
riscontro da parte del Sindaco o dell'Assessore all'Ambiente !
Siamo poi
tuttora in attesa di risposte da parte dell’Amministrazione per la questione
delle cave e/o impianti di triturazione inerti, con relativa immissione di
polveri in atmosfera, così come d'altra parte ci risulta irrisolta la questione
delle antenne (e relativo inquinamento elettromagnetico) che nel frattempo
continuano a proliferare.
Pertanto, vista la
totale assenza di risposte e di riscontri alle nostre
richieste, ci faremo carico di avviare
una raccolta di firme, affinché queste problematiche siano portate comunque all’attenzione del Consiglio Comunale,
auspicando che possano essere attuate le
iniziative necessarie sia per sospendere la costruzione di altri capannoni che
per scongiurare il rischio di insediamento di nuove attività e impianti
impattanti, nonché per avviare una politica di controllo del territorio, a
tutela della salute e della sicurezza dei cittadini.
30 GIUGNO 2017
Cittadini
in Movimento – San Salvatore Telesino
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