domenica 18 aprile 2010

AVVIO DELLA CONSULTA AMBIENTALE: LE NOSTRE IMPRESSIONI.

E’ stato dato avvio, sabato 17 aprile, ad un atteso progetto dell’Assessore all’Ambiente del comune di San Salvatore Telesino, ovvero la costituzione di un organismo, formato da cittadini sensibili alle tematiche ambientali, che possa affiancare l’Amministrazione nell’individuazione delle criticità e nella definizione delle priorità, fino all’istruttoria e predisposizione degli atti decisori per tutte le procedure amministrative con implicazioni e conseguenze sull’ambiente (la gestione del territorio, la pianificazione urbanistica, le scelte inerenti le opere pubbliche, il problema rifiuti, e così via). L’Assessore ha più volte ribadito, anche supportato da alcuni interventi dalla platea, che la Consulta deve essere un organismo super partes, cui chiunque può aderire, a prescindere dall’orientamento politico o dalla vicinanza a uno schieramento di lista.
Anche per noi è così, e non può essere altrimenti, dovendo porsi come uno strumento orizzontale, non verticistico, in cui ogni persona (bambini, giovani, anziani) deve essere rappresentata rispetto ai suoi bisogni e ai suoi diritti fondamentali. La Consulta deve inoltre divenire uno strumento stabile di partecipazione, non legato ai destini della singola consiliatura.
E’ stato dato ampio spazio agli interventi dei cittadini, e crediamo che ciò sia stato molto positivo. Riteniamo che sarebbe stata utile, tuttavia, che fosse emerso con ancora maggiore chiarezza cosa è, e come dovrà operare la Consulta, e, soprattutto, quali potrebbero essere le modalità di confronto e “scambio” con l’Amministrazione, quali sono i tempi di “attuazione” previsti, e quali gli strumenti che saranno messi a disposizione.
Il timore, infatti, è che si pensi alla Consulta solo come ad uno strumento di comunicazione ai cittadini rispetto all’attività di “governo del territorio”, e magari solo in materia ambientale, mentre è evidente che il Comune, in ogni caso, deve fare ogni sforzo per ricercare ed attuare propri canali di informazione verso la cittadinanza.
Ad esempio, è improcrastinabile, a nostro avviso, un confronto generale con i cittadini sull’azione amministrativa di questi mesi e sullo “stato di avanzamento” nell’attuazione del programma, e questo a prescindere dal percorso partecipato che si vorrà fare con la Consulta.
Tutta L’amministrazione, cioè, deve fare proprio, in tutti campi e per ogni tematica, il metodo della partecipazione reale ed effettiva dei cittadini, anche organizzando frequenti momenti assembleari dove non soltanto informare, ma anche recepire le istanze orizzontali che vengono dal basso.
Ieri abbiamo voluto anche ricordare con delle fotografie alle pareti alcune “criticità ambientali” e, come ci aspettavamo, quelle immagini hanno suscitato molto interesse e discussioni fra i cittadini, segnale indiscutibile sul fatto che le persone hanno ben presenti i problemi, e questa è una risorsa che non può essere lasciata a se stessa.
L’intervento dell’Arch. Vallone ha evidenziato fra l’altro che il comune di San Salvatore Telesino ha già adottato le linee guida per l’applicazione del “piano casa” e, infatti, la relativa delibera del Consiglio Comunale è pubblicata sul sito da un po’ di tempo, ma l’Amministrazione non ha ritenuto, per una tematica così importante, di avere un confronto con i cittadini, né preliminare, né successivo all’approvazione dell’atto.
Se lo avessero fatto avremmo potuto far presente che, così come ci si è preoccupati di salvaguardare il centro storico e la “zona industriale”, così pure andava fatta una riflessione sull’”area archeologica”, e che era l’occasione questa per introdurre subito più precisi obblighi in materia di interventi per il risparmio energetico degli edifici.
Nell’incontro di ieri sera l’Assessore alla cultura ha giustamente richiamato la necessità di tutelare, con l’ambiente, anche la nostra memoria storica: ebbene, è necessario ed irrinunciabile che, anche quando si prendono decisioni che riguardano le trasformazioni del territorio, e l’urbanistica in particolare, bisogna tener conto di questa esigenza.
Inoltre, da mesi stiamo aspettando, e chiedendo, alla nuova Amministrazione un confronto preliminare sul “prossimo P.U.C.”, giustamente invocato anche dall’Arch. Vallone, ma fino ad ora senza esito.
Tuttavia, precisi impegni sono stati pubblicamente assunti, e ci aspettiamo che prestissimo si possa passare alla fase esecutiva del progetto.
Come abbiamo sempre detto, la tutela dell’ambiente, inteso nella sua accezione più ampia, e la partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative, sono fondamentali per avviare un percorso virtuoso che, pur tenendo conto della necessaria tempestività con cui si devono affrontare le varie problematiche che si presentano ai funzionari del Comune ed agli amministratori, possa garantire a tutti i cittadini di San Salvatore Telesino che vengano comunque prese sempre le decisioni migliori per l’interesse di tutta la Comunità.
In particolare ci riferiamo alle attività di pianificazione territoriale e di programmazione, ma riteniamo che, progressivamente, anche ogni più piccola scelta, pur senza essere sempre sottoposta ad un percorso di partecipazione e confronto, debba essere fatta preoccupandosi che sia coerente e congruente con l’obiettivo d garantire la sostenibilità ambientale e non solo quella economica.
Intendiamo dire che, così come ci si preoccupa di avere la “copertura finanziaria” per sostenere determinate attività ed iniziative, allo stesso modo ci si deve istintivamente preoccupare del fatto che le scelte amministrative siano sostenibili dal punto di vista ambientale, che non arrechino danno alla salute e alle nostre risorse naturalistiche, storiche, archeologiche, che preservino anche la capacità di produzione agricola del territorio e, soprattutto, che non vadano a pregiudicare gli interessi delle future generazioni.
Tutto questo hanno voluto dire i cittadini all’Amministrazione, che pure ha avuto il merito di aprirsi all’ascolto.
Che si riesca a concretizzare effettivamente questa idea, così innovativa per le nostre zone, ma ormai prassi in altri contesti, nemmeno tanto lontani, è interesse di tutti, e la costituzione della Consulta potrebbe trasformare, finalmente, la necessità alla partecipazione in diritto alla partecipazione.
Una partecipazione propositiva, in grado di incidere sulla determinazione dei processi decisionali e delle politiche pubbliche, consapevole dei propri strumenti normativi.
Una partecipazione “informata”, in grado di porre in essere, sin dalla fase iniziale dei procedimenti politico-amministrativi, un maturo e costruttivo contraddittorio.
La Consulta deve valorizzare le espressioni di cittadinanza attiva e dei saperi diffusi, dei saperi produttivi, comunicativi, ambientali, relazionali; saperi che si vanno esplicando in processi cognitivi innovativi e chepromovono stili di vita attenti alla cura del territorio, del paesaggio e dell’ambiente.
Per Cittadini in Movimento, la Consulta Ambientale va intesa come uno strumento di rivitalizzazione della vita democratica, essa è anzi necessaria per far fronte alla crisi della democrazia rappresentativa, spesso occupata da gruppi e gruppetti che si contendono il potere.
Bisogna naturalmente evitare che essa si trasformi in “campagne di promozione” per progetti che non salvaguardano affatto il territorio e, dunque, lavoreremo perché avvii una partecipazione politica, sociale, culturale, tecnica, giuridica, in grado arricchire il processo di elaborazione e determinazione delle politiche pubbliche.
Essa va interpretata come un luogo di democrazia vera, di spazio di crescita e comprensione reciproca per le diverse componenti sociali che contribuiscono quotidianamente a trasformare il territorio.
Dunque, è necessario che tutti diano il loro contributo, ognuno con le proprie competenze, e, preliminarmente, occorre costruire insieme un metodo di lavoro che consenta di garantire effettiva partecipazione e concretezza. Diversi interventi dei cittadini hanno focalizzato la necessità di dare ascolto alle persone, di capire fino in fondo qual è la percezione che esse hanno dell’ambiente in cui vivono, individuare risorse e criticità, anche tramite il coinvolgimento delle scuole. Si è ricordato, ad esempio, che in molte realtà amministrative è ormai prassi acclarata il coinvolgimento dei bambini nella predisposizione del PUC.
Ci sentiamo anche di auspicare che il nostro Comune possa essere anche d’esempio a quelli vicini e, magari, che in tutta la Valle Telesina si avviino analoghi percorsi di partecipazione democratica, perché, come giustamente hanno fatto notare alcuni interventi, le emergenze ambientali non rispettano i confini comunali.

Cittadini in Movimento – Laboratorio di cittadinanza attiva

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