giovedì 26 dicembre 2019

Decrescita senza aggettivi

Una interessante lettura natalizia in 7 parti (per ora 7, a detta di Marco Pierfranceschi, l'autore) sulla nostra specie, il nostro rapporto "storico" con la biosfera, il nostro futuro probabile: "La questione ambientale".


Ci rifletto spesso, sì, ed altrettanto spesso concludo che è vero: per leggere questo lungo post devi consumare energia e materiali.
Ma forse è più comodo credere che le risorse siano infinite ed accusare di ipocrisia e contraddizione chi cerca di ragionarci, da facebook/web,  finché non si raggiunge una consapevolezza diffusa.
Oppure magari devono parlarne solo gli amish, qualche perseguitata tribù pseudo-selvaggia, eventualmente al loro interno senza troppo disturbarci, oppure ancora...qualche eremita.


In realtà può darsi che parlandone, conducendo delle analisi collettive intelligenti - ma ancor più sicuramente senza nemmeno parlarne - lo stesso FB (la stessa internet), in un qualche futuro, potrà non necessariamente essere più (ritenuto) uno strumento prioritario e sostenibile (o accessibile a tutti, ma questo è un problema gemello che richiede una discussione socio politica in parallelo), ma ciò non toglie nulla al fatto che si debba pur partire da qualcosa per rifletterci, e forse la rete di telecomunicazioni chiamata internet è lo strumento più efficace, al momento almeno, per innescare considerazioni su larga scala molto più di qualche azione eroica o delle gare a chi ha più titolo a parlarne (sinonimo di non mettere mai più queste tematiche al centro delle nostre riflessioni).
Del resto, in "questa" parte del mondo dove si "consumano 3,4,5 pianeti", per il solo fatto di abitarci (escludendo forse il 10% più povero), non potrebbe parlarne appunto quasi nessuno.
Le contraddizioni, l'allarme ipocrisia - almeno per quanto mi riguarda personalmente ed in questa fase della mia riflessione - al momento le riservo ai discorsi che nel "perseguire" pratiche e politiche a favore della biosfera vogliono far preservare (spesso far crescere) i consumi attuali di energia e di materia o a chiunque, in risposta alla crisi ambientale, auspichi l'acquisto e il consumo di nuove tipologie di merci o soluzioni da produrre in massa e che talvolta (e non sempre) realizzino efficienze relative, ma non assolute, in un un sistema economico che ha bisogno di allargare i "mercati" per sopravvivere.

F.P.

Nessun commento:

Posta un commento