Sul BURC n. 54 del 7 settembre 2009, è stato pubblicato il decreto di DINIEGO E RIGETTO dell’istanza ex artt. 27 e 28 D.Lgs. 22/97 presentata dalla ditta VOCEM Srl per l’autorizzazione alla realizzazione delle operazioni di smaltimento con recupero energetico … in località San Salvatore Telesino da insediarsi nella c.da San Mennitto.
La lettura del decreto evidenzia che sono state trascritte tutte le motivazioni che hanno determinato la posizione prevalente negativa e contraria alla realizzazione dell’impianto.
Ma viene confermato che la Vocem potrebbe proporre contro il decreto ricorso al TAR (entro 60 giorni) e al Capo dello Stato (entro 120 giorni).
Si rileva, inoltre, che la Vocem, nelle osservazioni inviate in data 18.08.2009, dopo aver contestato l’illegittimità dei lavori della Conferenza dei servizi del 23.07.2009, si riserva di riproporre la domanda di autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 387/2003.
Come Comitati Civici siamo fermamente contrari, e lotteremo anche contro una eventuale richiesta di autorizzazione per un impianto a biomasse.
Le motivazioni restano esattamente le stesse relative al progetto ormai definitivamente bocciato, anche se cambiano i codici CER dei rifiuti destinati all’incenerimento. La nostra regione manca totalmente di una filiera di approvvigionamento di biomasse vergini, e le biomasse, per legge, sono assimilabili ai rifiuti solidi urbani.
Ancora una volta quindi non riusciamo ad essere del tutto tranquilli come coloro che, con toni trionfalistici, si dichiarano soddisfatti per il risultato raggiunto.
A questo punto riteniamo che sia davvero indispensabile modificare urgentemente il PRG di San Salvatore Telesino, per impedire definitivamente la localizzazione in zona agricola di impianti comunque potenzialmente nocivi e pericolosi, e che possano arrecare danno all’ambiente o alle attività economiche locali.
Infine, pensiamo che sia necessario discutere pubblicamente con l’assessore all’ambiente, con il sindaco e gli altri amministratori di San Salvatore Telesino per elaborare un progetto da sottoporre all’ABM Vocem. La società infatti è proprietaria di un lotto di terreno da un milione di euro nel nostro territorio, ed ha manifestato concretamente la volontà di impegnare ingenti risorse per un investimento. La nostra regione e il nostro territorio hanno urgente bisogno di piccoli impianti di selezione di rifiuti urbani e speciali e di impianti di compostaggio. Sarebbe interessante che, finalmente, tra noi e la società bergamasca si potesse avviare un dialogo che segua una logica diversa.
Pensiamo, ad esempio, ad un impianto inserito nella filiera del riciclo che possa dare ad alcune tipologie di rifiuto la dignità di materia prima, generando il conseguente ritorno economico in termini di ricaduta occupazionale, riduzione delle tasse, etc.
Se l’ABM è realmente interessata ad investire nel Sannio, riteniamo che non avrà alcuna difficoltà a discutere con le istituzioni locali e con i cittadini di progetti più utili al nostro territorio.
Il nostro No ad interventi come quelli dell'inceneritore era ed è legato al mancato coinvolgimento dei cittadini ed al merito della proposta faticosamente smascherata, ma non certo rivolto a qualunque altro tipo di iniziativa mirata a migliorare il nostro territorio che non abbia il timore del confronto pubblico.
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