Venerdì 17-luglio tutti a Telese davanti al palazzo dei congressi delle Terme alle 18.00 a fare controinformzione sulle bugie che ci raccontano !
Cari concittadini, questa “mostra-evento” organizzata da ABM-Vocem a Telese Terme, tardiva iniziativa auto-promozionale, realizzata a pochi giorni dalla conferenza decisionale del 23 luglio prossimo, ma portata avanti sin dal 2004
È RELATIVA AD UN PROGETTO DI INCENERITORE DI RIFIUTI
così come da Loro stessi definito, da realizzare in Contrada San Mennitto a San Salvatore Telesino, a ridosso dei confini con i comuni di Amorosi e Puglianello, in piena zona agricola (e non “in zona industriale”) nei pressi dello svincolo fra la superstrada Caianello-Benevento e la fondovalle Isclero.
Questa vicenda, che ormai stiamo seguendo da due anni, è densa di particolari inquietanti, a cominciare proprio dal silenzio che l’ha sempre avvolta per volontà dei politici che se ne sono occupati.
La società proponente, Vo.cem. Srl (società fondata nel Casertano con soli 10 mila euro di capitale sociale, poi acquisita dalla ABM di Bergamo), solo dopo oltre 5 anni dall’avvio del procedimento, e solo a ridosso della possibile conclusione dello stesso, nonostante la decisa opposizione di tutte le amministrazioni locali interessate, decide di avviare una campagna di imbonimento nei confronti dei cittadini, con la quale cercherà di convincerci che l’impianto ci porterà occupazione, guadagni, prosperità e benessere, senza nessuna conseguenza per la nostra salute.
Tuttavia, la stessa Vocem dichiara nel progetto l’emissione di inquinanti di vario tipo, e riconosce che potrebbero avere effetti significativi sull’ambiente, pur sostenendo che non sarebbero superati i limiti di legge di ogni sostanza.
Dimentica però le possibili conseguenze dell’azione combinata di più inquinanti, non parla di nano polveri, peraltro non filtrabili e monitorabili; non dice che le nano particelle entrano nelle cellule di tutti gli esseri viventi e …; non evidenzia che la diossina entra con immediatezza nella catena alimentare, e che ce la ritroveremmo nel nostro cibo e nelle nostre cellule
(non esistono limiti ammessi di diossina, è vietata e basta, in quanto si tratta di una sostanza che si deposita nei tessuti senza mai essere smaltita, ed è cancerogena).
Dicono di voler realizzare un impianto per la produzione di energia utilizzando BIOMASSE, ma hanno presentato una richiesta di autorizzazione ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006, che parla di SMALTIMENTO DEI RIFIUTI.
Come sosteniamo da anni:
SI TRATTA QUINDI DI UN INGANNO!
Il progetto Vocem ben spiega che la tecnica adottata è relativa agli impianti di INCENERIMENTO DEI RIFIUTI, oltre che di biomasse, poiché le griglie di combustione e il sistema adottato consentono di poter adattare gli impianti, secondo le necessità e le esigenze dei gestori, a diversi tipi di “combustibili”.
D’altra parte, da più fonti, ivi incluse alcune note della stessa Vocem, oltre che nelle dichiarazioni di vari esponenti politici nazionali, si rileva la volontà di poter utilizzare l’impianto per bruciare CDR e fronteggiare situazioni di emergenza nello smaltimento dei rifiuti.
Insomma, sia l’analisi dei documenti disponibili che lo studio del progetto tecnico, dimostrano che l’iter seguito è totalmente ambiguo e che potrebbe - se autorizzato - rappresentare, con abile gioco burocratico, un inceneritore di rifiuti.
Peraltro, i valori di emissione e l’attività che emergono dagli elaborati, ancora prima di considerare la qualità del combustibile impiegato, sono di per sé elevatissimi, ed in grado di rappresentare
UN PERICOLO GRAVISSIMO PER LA SALUTE
DEI CITTADINI E PER IL TERRITORIO
Grande rilievo viene dato alla possibilità per questo tipo di impianto di acquisire i “certificati verdi” per la produzione di energie rinnovabili o “assimilate” tali.
Abbiamo già chiesto che, se davvero vogliono realizzare un impianto a biomasse, ritirino la domanda fatta ai sensi dell’articolo 208 del D. Lgs. 152/2006 e la ripresentino ai sensi del D.Lgs 387/2003 (autorizzazione unica per impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, nel rispetto dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico), naturalmente non prima di averla discussa con le istituzioni interessate e con i cittadini!
Ricordiamo a tutti gli abitanti della Valle telesina, che l’impatto dell’impianto ABM-Vocem riguarderà un territorio molto vasto, ben oltre quello del comune di San Salvatore Telesino, che anzi, per effetto delle correnti potrebbe in realtà subire un inquinamento inferiore a quello dei comuni circostanti.
L’inceneritore è il simbolo dell’assurdità di un modello di sviluppo che in nome del profitto di pochi sacrifica il bene comune ed il futuro di tutti.
Non crediamo alle promesse che i cittadini residenti pagherebbero meno soldi per energia e calore, e, del resto, nessuno di Noi accetterebbe un impianto nocivo vicino casa, ed il crollo totale del valore dei propri immobili, per uno sconto irrisorio in bolletta.
Che valore avranno i nostri ortaggi, il nostro vino doc, i nostri formaggi, i nostri salumi, le carni dei nostri allevatori se prodotti all’ombra di un INCENERITORE di rifiuti?
La Ditta afferma che vi sarebbe un attento controllo sulle emissioni: è cronaca italiana di pochi mesi fa il sequestro delle linee di incenerimento di Colleferro a causa della immissione illecita di rifiuti tossici, e altri sequestri di linee di incenerimento per omissioni sui controlli alle emissioni (materiale bruciato quando i controlli vengono sospesi, controlli fatti con tecnologia malfunzionante, enorme incremento di sarcomi e linfomi segnalato nelle vicinanze degli impianti di incenerimento, sono cose che si leggono con regolarità sui giornali, a danno ormai fatto, e che ci preoccupano non poco).
Invitiamo quindi tutti i cittadini a non dar credito alle chiacchiere della Vocem, e a seguire l’attività di informazione, protesta e controllo portata avanti dai comitati, in rappresentanza di una comunità che pretende il rispetto del principio di precauzione e della difesa degli interessi della collettività, contro un impianto nocivo e che non può assolutamente rientrare, per le sue ambiguità, nel novero degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Chiediamo a tutti gli Enti interessati democrazia partecipata che, coinvolgendo cittadini, imprenditori, artigiani, operatori del turismo, associazioni e soggetti attivi di ogni genere, progetti il reale sviluppo eco-sostenibile e le attività ecologiche necessarie al nostro territorio, dall’uso di energia realmente pulita alla raccolta differenziata dei rifiuti e la filiera del riciclaggio ottimizzata, concreta, certa.
A Telese Terme, 17.07.2009, ore 18.00
Noi saremo presenti per fare controinformazione
Comitati Civici di San Salvatore Telesino e Guardia Sanframondi
contro la costruzione dell’INCENERITORE a San Salvatore Telesino
Cari concittadini, questa “mostra-evento” organizzata da ABM-Vocem a Telese Terme, tardiva iniziativa auto-promozionale, realizzata a pochi giorni dalla conferenza decisionale del 23 luglio prossimo, ma portata avanti sin dal 2004
È RELATIVA AD UN PROGETTO DI INCENERITORE DI RIFIUTI
così come da Loro stessi definito, da realizzare in Contrada San Mennitto a San Salvatore Telesino, a ridosso dei confini con i comuni di Amorosi e Puglianello, in piena zona agricola (e non “in zona industriale”) nei pressi dello svincolo fra la superstrada Caianello-Benevento e la fondovalle Isclero.
Questa vicenda, che ormai stiamo seguendo da due anni, è densa di particolari inquietanti, a cominciare proprio dal silenzio che l’ha sempre avvolta per volontà dei politici che se ne sono occupati.
La società proponente, Vo.cem. Srl (società fondata nel Casertano con soli 10 mila euro di capitale sociale, poi acquisita dalla ABM di Bergamo), solo dopo oltre 5 anni dall’avvio del procedimento, e solo a ridosso della possibile conclusione dello stesso, nonostante la decisa opposizione di tutte le amministrazioni locali interessate, decide di avviare una campagna di imbonimento nei confronti dei cittadini, con la quale cercherà di convincerci che l’impianto ci porterà occupazione, guadagni, prosperità e benessere, senza nessuna conseguenza per la nostra salute.
Tuttavia, la stessa Vocem dichiara nel progetto l’emissione di inquinanti di vario tipo, e riconosce che potrebbero avere effetti significativi sull’ambiente, pur sostenendo che non sarebbero superati i limiti di legge di ogni sostanza.
Dimentica però le possibili conseguenze dell’azione combinata di più inquinanti, non parla di nano polveri, peraltro non filtrabili e monitorabili; non dice che le nano particelle entrano nelle cellule di tutti gli esseri viventi e …; non evidenzia che la diossina entra con immediatezza nella catena alimentare, e che ce la ritroveremmo nel nostro cibo e nelle nostre cellule
(non esistono limiti ammessi di diossina, è vietata e basta, in quanto si tratta di una sostanza che si deposita nei tessuti senza mai essere smaltita, ed è cancerogena).
Dicono di voler realizzare un impianto per la produzione di energia utilizzando BIOMASSE, ma hanno presentato una richiesta di autorizzazione ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006, che parla di SMALTIMENTO DEI RIFIUTI.
Come sosteniamo da anni:
SI TRATTA QUINDI DI UN INGANNO!
Il progetto Vocem ben spiega che la tecnica adottata è relativa agli impianti di INCENERIMENTO DEI RIFIUTI, oltre che di biomasse, poiché le griglie di combustione e il sistema adottato consentono di poter adattare gli impianti, secondo le necessità e le esigenze dei gestori, a diversi tipi di “combustibili”.
D’altra parte, da più fonti, ivi incluse alcune note della stessa Vocem, oltre che nelle dichiarazioni di vari esponenti politici nazionali, si rileva la volontà di poter utilizzare l’impianto per bruciare CDR e fronteggiare situazioni di emergenza nello smaltimento dei rifiuti.
Insomma, sia l’analisi dei documenti disponibili che lo studio del progetto tecnico, dimostrano che l’iter seguito è totalmente ambiguo e che potrebbe - se autorizzato - rappresentare, con abile gioco burocratico, un inceneritore di rifiuti.
Peraltro, i valori di emissione e l’attività che emergono dagli elaborati, ancora prima di considerare la qualità del combustibile impiegato, sono di per sé elevatissimi, ed in grado di rappresentare
UN PERICOLO GRAVISSIMO PER LA SALUTE
DEI CITTADINI E PER IL TERRITORIO
Grande rilievo viene dato alla possibilità per questo tipo di impianto di acquisire i “certificati verdi” per la produzione di energie rinnovabili o “assimilate” tali.
Abbiamo già chiesto che, se davvero vogliono realizzare un impianto a biomasse, ritirino la domanda fatta ai sensi dell’articolo 208 del D. Lgs. 152/2006 e la ripresentino ai sensi del D.Lgs 387/2003 (autorizzazione unica per impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, nel rispetto dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico), naturalmente non prima di averla discussa con le istituzioni interessate e con i cittadini!
Ricordiamo a tutti gli abitanti della Valle telesina, che l’impatto dell’impianto ABM-Vocem riguarderà un territorio molto vasto, ben oltre quello del comune di San Salvatore Telesino, che anzi, per effetto delle correnti potrebbe in realtà subire un inquinamento inferiore a quello dei comuni circostanti.
L’inceneritore è il simbolo dell’assurdità di un modello di sviluppo che in nome del profitto di pochi sacrifica il bene comune ed il futuro di tutti.
Non crediamo alle promesse che i cittadini residenti pagherebbero meno soldi per energia e calore, e, del resto, nessuno di Noi accetterebbe un impianto nocivo vicino casa, ed il crollo totale del valore dei propri immobili, per uno sconto irrisorio in bolletta.
Che valore avranno i nostri ortaggi, il nostro vino doc, i nostri formaggi, i nostri salumi, le carni dei nostri allevatori se prodotti all’ombra di un INCENERITORE di rifiuti?
La Ditta afferma che vi sarebbe un attento controllo sulle emissioni: è cronaca italiana di pochi mesi fa il sequestro delle linee di incenerimento di Colleferro a causa della immissione illecita di rifiuti tossici, e altri sequestri di linee di incenerimento per omissioni sui controlli alle emissioni (materiale bruciato quando i controlli vengono sospesi, controlli fatti con tecnologia malfunzionante, enorme incremento di sarcomi e linfomi segnalato nelle vicinanze degli impianti di incenerimento, sono cose che si leggono con regolarità sui giornali, a danno ormai fatto, e che ci preoccupano non poco).
Invitiamo quindi tutti i cittadini a non dar credito alle chiacchiere della Vocem, e a seguire l’attività di informazione, protesta e controllo portata avanti dai comitati, in rappresentanza di una comunità che pretende il rispetto del principio di precauzione e della difesa degli interessi della collettività, contro un impianto nocivo e che non può assolutamente rientrare, per le sue ambiguità, nel novero degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Chiediamo a tutti gli Enti interessati democrazia partecipata che, coinvolgendo cittadini, imprenditori, artigiani, operatori del turismo, associazioni e soggetti attivi di ogni genere, progetti il reale sviluppo eco-sostenibile e le attività ecologiche necessarie al nostro territorio, dall’uso di energia realmente pulita alla raccolta differenziata dei rifiuti e la filiera del riciclaggio ottimizzata, concreta, certa.
A Telese Terme, 17.07.2009, ore 18.00
Noi saremo presenti per fare controinformazione
Comitati Civici di San Salvatore Telesino e Guardia Sanframondi
contro la costruzione dell’INCENERITORE a San Salvatore Telesino
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